L’Immeuble Villa, icona perduta della modernità
Al contrario di quanto accadde con l’Unité d’habitation, di cui esistono cinque incarnazioni materiali tra la Francia e Berlino, veri e propri totem capaci di appiattire l’idea della residenza moderna sul loro stesso paradigma, il tipo dell’immeuble villa può oggi considerarsi una sorta di icona perduta della modernità. Un’icona perduta perché mai realizzata né da Corbu, né da altri dopo Corbu nella forma in cui egli l’aveva pensata.
L’immeuble-villas produceva un disegno urbano di tipo tradizionale, per blocchi allungati. Si trattava di un modo di costruire la città antipolare a quello codificato come moderno. Un modo che da un lato intendeva confermare il blocco di case tipico del XIX secolo; dall’altro però intendeva stravolgerlo per via della messa in crisi del piano verticale come piano di delimitazione interno/esterno.
Come sarebbe stato il nostro occhio sulla città moderna se il tipo dell’immeuble-villas avesse avuto maggior fortuna? Se cioè, al pari dell’Unité, fosse stato sperimentato e fosse da allora divenuto un modello ripetibile e declinabile? Infine, le ricerche progettuali contemporanee orientate al lavoro sulla porosità del blocco edilizio, discendono in linea genealogica dalle sperimentazioni corbusiane o discendono da un’attitudine più epidermica alla motilità delle scritture di facciata?