Cistoscopia ecoguidata in 4d con tecnica “fly through” per lo studio delle neoplasie vescicali: nostra esperienza preliminare

04 Pubblicazione in atti di convegno
Grande P., Cristini C., Lemma A., Cantisani V., Forte V., Ciccariello M., Drudi F., Catalano C., D'Ambrosio F., Di Pierro G. B.

Scopo del lavoro:
Il tumore della vescica rappresenta uno dei più comuni tumori dell’apparato urogenitale. Nella diagnosi di tale neoplasia un ruolo fondamentale è rivestito dalla cistoscopia. La cistoscopia convenzionale è, tuttavia, un esame invasivo e con costi mediamente elevati. Provoca nel paziente un discreto grado di discomfort, e può portare a complicanze post-proceduarli infettive e non. Inoltre, non permette di avere informazioni sulla eventuale estensione extra vescicale della neoplasia. Obiettivo del nostro studio è di valutare l’efficacia diagnostica della cistoscopia ecografica 4D utilizzando la tecnica “fly trough” comparando i risultati di questa con quelli della cistoscopia convenzionale.
Materiali e metodi:
30 pazienti con pregressa cistoscopia positiva per neoformazione vescicale sono stati sottoposti a ecografia vescicale convenzionale in 2D e, quindi, ad ecografia vescicale 4D con tecnica “fly through” entro due settimane dalla cistoscopia da un radiologo esperto e non a conoscenza dei risultati della cistoscopia. Le due ecografie sono state poi confrontate con la cistoscopia e con i dati operatori (descrizione della malattia e istologia definitiva) per valutare sensibilità e specificità della metodica nel diagnosticare e caratterizzare le neoformazioni vescicali. Le performance diagnostiche dell’ecografia 2D e 4D sono state quindi comparate mediante l’analisi delle rispettive curve ROC.
Risultati:
In totale, 24/33 (73%) e 31/33 (94%) lesioni vescicali sono state individuate rispettivamente dalle ecografie 2D e 4D. L’ecografia 4D si è inoltre dimostrata in grado di evidenziare neoformazioni non diagnosticate alla cistoscopia. Le caratteristiche delle formazioni restituite dalla cistoscopia 4D sono risultate sovrapponibili all’esame istologico definitivo nella maggioranza dei casi (85%).
Conclusioni:
Il nostro studio preliminare dimostra come l‘ecografia 4D con “fly through” sia più accurata dell’ecografia convenzionale 2D nell’identificare e caratterizzare le lesioni vescicali, con risultati sovrapponibili alla cistoscopia convenzionale. Questa nuova metodica potrebbe rappresentare una valida alternativa alla cistoscopia convenzionale nel follow-up dei pazienti con neoplasia vescicale non muscolo-invasiva.

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