La facoltà delle Ong di chiedere advisory opinions: riflessioni critiche sull’interpretazione restrittiva adottata dalla Corte africana dei diritti dell’uomo e dei popoli

01 Pubblicazione su rivista
Battaglia Francesco
ISSN: 1826-3534

Con una serie di advisory opinions adottate fra maggio e settembre 2017, la Corte Africana dei diritti dell’uomo e dei popoli ha chiarito la portata dell’art. 4, par. 1, del Protocollo del 1998 alla Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli, istitutivo, per l’appunto, della Corte, secondo il quale «su richiesta di uno Stato Membro dell’OUA, dell’OUA, di ognuno dei suoi organi o di ogni organizzazione africana riconosciuta dall’OUA, la Corte può emettere un parere su qualsiasi questione giuridica riguardante la Carta o ogni altro strumento in materia di diritti umani, a condizione che il contenuto del parere non si riferisca ad una materia oggetto di esame corrente da parte della Commissione». Il presente articolo esamina l'interpretazione di "Organizzazione" adottata dalla Corte africana dei diritti dell'uomo e dei popoli, con particolare riferimento alle Organizzazioni non governative.

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