Ruoli e responsabilità degli urbanisti tra spazio e politica

02 Pubblicazione su volume
DE LEO, Daniela

Anche se la rilevanza dell’azione pubblica per l’urbanistica è largamente
riconosciuta, gli urbanisti italiani non hanno sinora prestato
troppa attenzione a questo tema. Per ritrovare un contributo recente
al riguardo, si può recuperare il collettaneo Città e Azione pubblica
(Moroni - Lanzani 2006) che, negli Atti della X Conferenza Siu di
Milano, restituiva analisi ed esperienze esplicitamente orientate verso
la messa a fuoco di quello che, nel sottotitolo, gli autori definivano
«riformismo al plurale». Un’accezione in discussione, in quella fase,
nella quale emergevano i limiti di una certa tradizione riformista,
mentre si auspicava una pluralizzazione che sembrava promettere
una maggiore e più ampia libertà di azione e intervento alla scala urbana.
Questo tipo di orientamenti ha forse influito sulla contenuta
capacità disciplinare, negli ultimi anni, di: 1) soffermarsi su una definizione
più composita e problematica dell’azione pubblica, che provasse
a superare l’opposizione secca tra azioni bottom-up e topdown,
peculiare di quella fase di messa in discussione del riformismo;
2) osservare più criticamente il rapporto tra élite e gruppi di interesse,
nonostante la fiducia nel pluralismo non abbia ridotto il controllo da
parte di circoli limitati dei processi decisionali e le scelte pubbliche
che si volevano, invece, più inclusive e plurali.

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