Le dimensioni umane della crisi climatica
L’essere umano è talmente centrale in tutte le riflessioni sui cambiamenti climatici da aver portato a definire Antropocene l’era geologica, compresa nell’Olocene, iniziata con la rivoluzione industriale. Tuttavia, concludere che la natura intrinseca della specie umana sia dannosa per il Pianeta e per la specie stessa è tanto rischioso quanto affrettato. È rischioso perché favorisce sia forme di auto-assoluzione dalle responsabilità («è la mia natura non posso farci nulla») sia credenze di technosalvation, cioè una fiducia salvifica nella tecnica che, superando i limiti della natura umana, troverà una soluzione a tutto. È affrettato perché nasconde una presunta omogeneità dei comportamenti di singoli e comunità, laddove invece alcuni contribuiscono alla distruzione dell’ambiente, altri lo difendono a costo della vita, alcuni sembrano disinteressati, altri sono preoccupati o arrabbiati.
Non solo: molte persone, in condizioni diverse e in momenti diversi della vita, attraversano ciascuna di queste condizioni.