L’efficacia nella pratica clinica del distal-jet ad ancoraggio scheletrico

01 Pubblicazione su rivista
Altieri Federica, Guarnieri Rosanna, Barbato Ersilia, Cassetta Michele
ISSN: 0011-8524

OBIETTIVI
Lo scopo del presente studio pilota caso-controllo è stato valutare l’efficacia del dispositivo ortodontico distal-jet a supporto scheletrico rispetto al distal-jet ad ancoraggio dentale in termini di quantità di distalizzazione ottenuta nell’arco di 6 mesi e di perdita di ancoraggio dentale riscontrata.
MATERIALI E METODI
Venti pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere un trattamento con distal-jet su miniviti (Gruppo A) o con distal-jet tradizionale (Gruppo B). Nel Gruppo A due miniviti sono state inserite in sede para-mediana della volta palatina;
l’inserimento delle miniviti ortodontiche è stato computer-guidato grazie all’utilizzo di una guida chirurgica realizzata con una stampante 3D. Sono stati raccolti e analizzati i modelli di studio digitali e i cefalogrammi latero-laterali pre-trattamento
e a 6 mesi di follow-up. Sia sui modelli dentali che sul telecranio in proiezione latero-laterale sono stati valutati la quantità di distalizzazione molare superiore e gli effetti collaterali dento-alveolari.
È stata condotta un’analisi statistica descrittiva per valutare la quantità di distalizzazione del molare superiore e gli effetti collaterali dento-alveolari ottenuti a 6 mesi di follow-up. Il T-test è stato utilizzato per calcolare le differenze tra i due gruppi con una significatività settata a P ≤0,05. È stata calcolata l’affidabilità intra-operatore, utilizzando un T-test a 2 campioni, la significatività è stata settata a P ≤0,05.
RISULTATI
Nel Gruppo A è stata registrata una maggiore quantità di distalizzazione del primo molare superiore nei 6 mesi di follow-up con una differenza statisticamente significativa tra i gruppi (P = 0,002). Considerando gli effetti dento-alveolari, nel Gruppo A è stata riscontrata una spontanea distalizzazione dei primi premolari e una retro-inclinazione degli incisivi centrali. Nel Gruppo B, invece, i primi premolari si sono spostati mesialmente (mesial drift) e gli incisivi centrali mascellari hanno
subito una vestibolo-inclinazione (flaring incisale) con conseguente perdita di ancoraggio anteriore.
In entrambi i gruppi si è osservato un aumento del diametro trasversale in zona molare e una maggiore tendenza alla rotazione del primo molare mascellare nel Gruppo con distal-jet tradizionale.
CONCLUSIONI
Il presente studio ha confrontato due sistemi di distalizzazione dei molari mascellari: il distal-jet ad ancoraggio scheletrico e quello ad ancoraggio dentale. Il distal-jet su miniviti ha permesso una maggiore quantità di distalizzazione nel breve follow-up (6 mesi) non causando gli effetti collaterali dentoalveolari (deriva mesiale dei premolari e flaring incisale) presenti
quando si utilizza il distal-jet tradizionale. Sono necessari studi randomizzati controllati per confermare tali risultati.
SIGNIFICATO CLINICO
La distalizzazione molare mascellare è il trattamento non estrattivo più utilizzato nella correzione della
malocclusione di II Classe. L’utilizzo di dispositivi intra-orali tradizionali non è privo di effetti indesiderati.
Oggi l’impiego di apparecchiature supportate da miniviti permette un maggiore controllo dell’ancoraggio.
Il presente studio pilota ha fornito risultati che, nel breve follow-up, dimostrano una maggiore quantità
di distalizzazione del molare mascellare senza la perdita di ancoraggio tipica del distal-jet tradizionale. Tali risultati dovrebbero incoraggiare il clinico a utilizzare apparecchiature ad ancoraggio scheletrico.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma