Brevi riflessioni sullo sviluppo locale sostenibile delle Isole Minori italiane

13 Altro ministeriale
Salustri Andrea, Appolloni Andrea
ISSN: 2284-2527

Le Isole Minori o Piccole Isole italiane sono abitate da circa 200 mila residenti. Si tratta di contesti locali caratterizzati da evidenti peculiarità, nei quali, a fronte di un’elevata disponibilità pro capite di risorse naturalistiche, paesaggistiche e culturali, si osservano consistenti divari territoriali, economici e sociali rispetto al resto del Paese. Nell’impostare una politica di sviluppo per le Isole Minori italiane emerge, dunque, l’importanza di fare leva: i) sulle comunità e sul capitale territoriale per progettare forme di welfare efficaci nel rispondere alle esigenze rilevate e ii) su iniziative economiche sostenibili tanto da un punto di vista globale, quanto (e soprattutto) da un punto di vista locale. La ricognizione delle “distanze” sociali e territoriali come punto di partenza ed un ricorso ad una logica di piattaforma come punto di arrivo sono temi portanti dell’approccio proposto. Ciò è ancor più vero se si considera che l’economia delle Isole Minori è prevalentemente legata al turismo, che nel corso dei decenni si è affiancato ad attività primarie quali l’agricoltura e la pesca. D’altra parte, il turismo sostenibile, oltre ad essere un fine dello sviluppo locale, può costituire un mezzo per accumulare risorse in loco e dare avvio ad uno sviluppo infrastrutturale in grado di sostenere specializzazioni in settori di nicchia, ribaltando, così, la visione che vede le Isole Minori come contesti disagiati. In questa prospettiva, e specialmente nello scenario attuale segnato dalla crisi innescata dal Covid-19, il green public procurement può avere un ruolo di primo piano nell’attivare forme di economia circolare in grado di aumentare la capacità di carico turistica dei territori insulari.

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