Design italiano o design globale? Una riflessione.
Questo breve saggio traccia una ricognizione socioculturale dell’evolversi del design italiano a partire dagli anni Cinquanta, secondo una dialettica che congiunge il concetto di “disegno” di ascendenza rinascimentale all’idea di “morale dei vinti” nei termini definiti da Giulio Carlo Argan. La tesi di fondo è che il design italiano si distingua per la sua spiccata tendenza a ricreare effetti di piacere estetico negli spazi domestici, laddove altre tradizioni nazionali privilegiano l’utilità alla bellezza visiva. Il design italiano di prodotti di estrazione popolare, abbinato a uno schema industriale votato alla qualità che tutela il valore della produzione artigianale, si sviluppa dunque come tentativo di riprodurre il piacere del lusso nella quotidianità. Questi caratteri hanno segnato indelebilmente la storia del design mondiale.