The Canons Attributed to Basil of Caesarea in the Context of the Canonical Literature Preserved in Coptic

01 Pubblicazione su rivista
Camplani A., Contardf F.
ISSN: 1126-6244

I Canoni attribuiti a Basilio di Cesarea erano conosciuti finora attraverso una serie di manoscritti arabi, uno dei quali è stato tradotto in tedesco da Riedel, ma non edito; una citazione dal Canone I in un manoscritto liturgico copto di carta (pubblicato da J. Dresher); una serie di frammenti appartenenti a diversi codici copti, editi e inediti, e in particolare due fogli di un codice di papiro perduto proveniente da Deir Bala'izah (n. 31), con il testo del Canone 36 (pubblicato da P.E. Kahle); alcune fogli di un manoscritto della Chester Beatty (ms 819C, ff. 1-8) da un codice pergamena (Canoni 48-96) probabilmente derivante dal Monastero Bianco (inedito); il Codice di Torino XIII, che è costituito da un buon numero di fogli frammentari parzialmente editi da F. Rossi. A questi testimoni testuali si è aggiunto un nuovo intero codice, ora conservato al Cairo, Museo Copto. Lo scopo di questo contributo è offrire un aggiornamento sull'edizione dei Canoni e inserirli nel contesto della letteratura copta, in particolare della circolazione della letteratura canonica in questa lingua e il milieu intellettuale che l'ha promossa. Il primo paragrafo di questo contributo è stato scritto da Federico Contardi, responsabile anche dell'appendice contenente alcuni esempi di confronto della tradizione testuale copta; Alberto Camplani ha scritto il paragrafo 2, dedicato alla contestualizzazione letteraria e ideologica dei Canoni.

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