Miglioramento antisismico e superfici architettoniche. Un complesso rapporto fra sicurezza e conservazione

04 Pubblicazione in atti di convegno
Donatelli Adalgisa

Il ripetersi di eventi sismici in Italia pone ogni volta la questione, per il costruito storico, di come contemperare le esigenze di natura strutturale con quelle della conservazione.
Le Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale suggeriscono presidi strutturali con tecniche e materiali tradizionali o anche innovativi, purchè compatibili con le caratteristiche meccaniche del costruito in muratura e anche con la conservazione della materia storica. Se da una parte si percepisce il tentativo di frenare interventi di consolidamento invasivi (poiché alteranti l’autenticità materica e spesso distruttivi per le superfici storiche) e di favorire, fermo restando le esigenze strutturali, il restauro di elementi costruttivi e superfici architettoniche, dall’altra rimane spesso trascurata o comunque eccessivamente subordinata alle richieste di sicurezza la realizzazione concreta di presidi calibrati sulle specificità materiali e figurative proprie del costruito tradizionale.
Il contributo intende riflettere sulla complessità del rapporto fra la cultura del restauro, maggiormente incline alla conservazione delle superfici, e le questioni strutturali, attraverso argomenti quali: lo sviluppo nel tempo di normative e procedure antisismiche in termini di attenzione al trattamento delle finiture storiche; l’apporto della ricerca nel restauro per la messa a punto di presidi strutturali compatibili con le superfici architettoniche; la lettura di alcuni restauri realizzati a seguito di eventi sismici utili a cogliere orientamenti e ricadute operative.

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