
La ricerca proposta analizza il tema delle trasformazioni urbane, nelle loro dimensioni spaziali, politiche, economiche e sociali, attraverso la comparazione di progetti realizzati o in corso di realizzazione a Roma e Milano. Per Roma saranno considerati i casi del nuovo stadio della A.S. Roma e quello degli ex mercati generali, mentre a Milano i casi di Porta Nuova e Citylife.
Domande di ricerca:
i) Quali sono le principali caratteristiche e le variazioni nel tempo dei sistemi di relazione fra attori pubblici e privati che a Roma e Milano "guidano" i processi di trasformazione urbana analizzati?
ii) Queste variazioni producono discontinuità nelle forme e nei contenuti dell'azione pubblica?
iii) Quali differenze e similitudini, in termini diacronici e sincronici, caratterizzano i casi analizzati nelle due città?
In particolare per ogni caso saranno analizzati:
i) grado complessivo e caratteristiche dell'internazionalizzazione delle città;
ii) caratteristiche dei sistemi politici e istituzionali locali e loro rapporti con quello nazionale, ruolo delle policy statali;
iii) il tipo di attori economici coinvolti (quali sono; interessi prevalenti; scala di azione; obiettivi e strategie; risorse controllate);
iv) forme e poste in gioco delle le interazioni tra attori politici ed economici nelle arene decisionali di ogni progetto;
v) le rappresentazioni normative e cognitive dei diversi progetti analizzati prodotte e usate dai diversi attori.
Metodologia
La metodologia sarà quali-quantitativa, basata sulla comparazione di case studies attraverso raccolta e studio di materiale documentale, analisi secondaria di dati e interviste con testimoni privilegiati (32-40).
La ricerca proposta presenta alcuni potenziali elementi di innovatività che riguardano questioni di carattere tanto teorico, quanto di spiegazione dei processi indagati.
Rispetto al primo punto la ricerca può consentire di verificare l'utilità euristica della teoria dei regimi urbani e quella di un ulteriore sviluppo di questa teoria relativamente alla possibilità di valutare se questi possono conoscere delle variegature all'interno dello stesso contesto urbano, corrispondenti ai diversi progetti di trasformazione analizzati. L'ipotesi di fondo è che ogni progetto possa costituire una specifica arena decisionale nella quale agiscono specifiche componenti o caratteristiche dei sistemi di relazione che possono, o meno, essere interpretati come regimi urbani. La composizione di tali variegature diventa un elemento attraverso cui leggere le caratteristiche analoghe o differenti e le rispettive variazioni nel tempo dei sistemi di relazione fra pubblico e privato nelle due città.
Per quanto riguarda la spiegazione dei processi indagati, la ricerca consente di aggiornare la riflessione sulla natura collusiva del regime urbano di Roma (d'Albergo e Moini 2015) per verificare se e quanto la discontinuità politica rappresentate dall'arrivo al governo della città di una forza politica (il Movimento 5 Stelle) che non aveva mai governato Roma e la discontinuità economica (soprattutto con riferimento al caso del nuovo stadio dell'A.S. Roma) rappresentata dalla presenza di un investitore internazionale possano determinare delle discontinuità nel funzionamento del regime urbano di Roma e delle sue strategie di accumulazione.
Per quanto riguarda il caso di Milano le relazioni pubblico-privato nel governo delle trasformazioni urbanistiche propongono una comparabilità con Roma di sicuro interesse. Il cambiamento del Piano (Piano di Governo del Territorio 2012) e l'uso dell'urbanistica flessibile rendono utile verificare le ipotesi circa i limiti questo modello di programmazione spaziale, funzionale a un city marketing giudicato da alcuni obsoleto (Gibelli 2017), e a un'agenda urbana di cui sono state evidenziate le difficoltà nel tenere insieme competitività, attrazione di capitali e funzioni pregiate, anche attraverso speculazione immobiliare, con i problemi delle periferie e la ristrutturazione del welfare (Briata, Fedeli, Pasqui 2017). La ricostruzione dei due casi specifici permette di analizzare il ruolo della finanza, prevalentemente nazionale in un caso e globale nell'altro, nelle trasformazioni urbane, in particolare nei meccanismi che consentono la valorizzazione e l'estrazione della rendita.
Il valore aggiunto e le potenzialità di realizzare un avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato dell'arte risiedono principalmente nell¿approccio comparativo. Milano è stata oggetto di una importante ricerca comparativa sulle strategie di sviluppo urbano (Savitch e Kantor, 2002), oltre che sui processi di rigenerazione urbana, ma le strategie sottese alle grandi trasformazioni più recenti non sono state sinora analizzate da tale prospettiva. Questo limite riguarda anche Roma, se si escludono primi studi comparativi sulle dinamiche della metropolizzazione, cui gli stessi proponenti stanno contribuendo (Bon, Moini, Pizzo, in corso di stampa; d'Albergo, Lefèvre, Ye, in corso di stampa).
Complessivamente, il metodo comparativo può consentire alla ricerca proposta di operazionalizzare le variabili esplicative all'interno di un approccio sistemico e integrato allo studio dei progetti di trasformazione urbana e al significato che essi assumono all¿interno di più ampi processi economici, politici e sociali. Tale operazionalizzazione può avvalersi degli approcci analitici inter-disciplinari che trovano nella collaborazione tra il sapere sociologico, socio-politologico e quello urbanistico derivante dalla composizione del gruppo di ricerca il loro principale punto di forza.