Circa il 30% dei pazienti con malattia neoplastica presenta malattia metastatica cerebrale (MTSc). Dati oramai consolidati hanno dimostrato che la radioterapia stereotassica, sia in singola frazione che in frazioni multiple, è associata a percentuali di sopravvivenza globale (OS) sovrapponibili ai dati storici ottenuti con il WB, ma con migliore profilo di tossicità neurologica. La radioterapia stereotassica multi-frazionata (MF-SRS) garantisce medesime percentuali di controllo locale e di OS a 1 anno, ma una significativa riduzione dell¿insorgenza di radionecrosi (RN) rispetto ad un gruppo di controllo sottoposto a radioterapia stereotassica in singola frazione (SF-SRS).
Numerosi studi hanno dimostrato che l¿impiego dell¿immunoterapia (IT) o della target- therapy (TT) consente, in parte, un controllo di malattia anche a livello encefalico: globalmente si ottengono percentuali di controllo di malattia (RC o RP) che variano dal 22 al 93% e in tali pazienti al momento non esiste certa indicazione a un trattamento radioterapico encefalico di consolidamento. Nei restanti pazienti che presentano non risposta (NR), progressione di malattia (PD) o recidiva, in corso di terapia attiva con IT o TT e candidati a continuare terapia attiva con IT o TT, la radioterapia stereotassica, singola o frazionata, rappresenta a tutt¿oggi un valido presidio terapeutico. La tempistica rispetto ai farmaci sistemici, il frazionamento, le dosi per frazione e la dose totale sono ancora oggetto di studio sia nell¿ottica del controllo locale che in termini di incidenza di neurotossicità.
Sembrano esserci dati rassicuranti rispetto al controllo locale e alla neurotossicità per quanto riguarda il trattamento concomitante. Concludendo, questo studio si propone di trattare con radioterapia stereotassica frazionata, pazienti in trattamento concomitante attivo con immunoterapia e terapia a bersaglio molecolare che vanno incontro a progressione cerebrale.
Attualmente gli studi presenti in letteratura hanno dimostrato che l'immunoterapia e la target therapy ottengono un controllo di malattia cerebrale in una percentuale variabile di pazienti. Nei pazienti non rispondenti o con recidiva, l'atteggiamento terapeutico attuale è quello di sospendere la terapia sistemica e avviare il paziente a trattamento stereotassico sulla/e lesioni encefaliche. Questo può comportare un dilazionamento delle strategie terapeutiche combinate, con un probabile effetto deleterio sul controllo locale e sulla sopravvivenza. Inoltre, altri studi hanno mostrato che il trattamento concomitante di radioterapia e IT o TT dall'insorgenza delle metastasi cerebrali non è gravato da un eccessivo tasso di neurotossicità.
Questo studio si propone di trattare con radioterapia stereotassica frazionata, pazienti in trattamento concomitante attivo con immunoterapia e terapia a bersaglio molecolare che vanno incontro a progressione cerebrale.
L'obiettivo è quello di selezionare i pazienti in base alla risposta radiologica ottenuta con immunoterapia o terapia a bersaglio molecolare, avviando precocemente i pazienti con progressione o recidiva a un trattamento radioterapico frazionato concomitante, massimizzando l'obiettivo terapeutico. L'utilizzo della radioterapia stereotassica frazionata, piuttosto che la singola frazione, ha inoltre l'obiettivo di valutare i tassi di controllo locale e di tossicità.