La ricerca ha come obiettivo di proporre nuove pratiche e modelli operativi volti alla produzione di nuovi caratteri mobili in legno, considerato il rinnovato interesse, anche accademico, a livello mondiale per questa tecnica di stampa che sta vivendo una seconda vita.
Stampare a caratteri mobili necessita il recupero di attrezzatura per lo più dismessa che va dal 1800 al 1970 circa, infatti tale tecnica è stata resa obsoleta dagli avanzamenti tecnologici avvenuti nella seconda metà del Novecento. Il riuso del materiale storico comporta una serie di problematiche come le condizioni di incuria in cui si trova il materiale e, il più delle volte, lo stato di incompletezza delle serie di caratteri. In questo scenario la produzione di nuovi caratteri mobili comprende tre possibili tipologie:
rispettivamente, il risarcimento delle serie storiche incomplete a partire da caratteri già esistenti (da effettuarsi con un pantografo tradizionale), il rifacimento di serie storiche che sopravvivono in forma di artefatti effimeri stampati (fonti primarie, per lo più campionari e specimen conservati in archivi) e che quindi necessitano una ricostruzione digitale e poi una trasposizione analogica, e, infine, la realizzazione di caratteri mobili nativi digitali per il letterpress come ricerca di nuove forme espressive per la comunicazione visiva.
Le prime due categorie rappresentano un'operazione fondamentale per la salvaguardia del patrimonio culturale tipografico italiano.
Inoltre, la ricerca rappresenta un avanzamento tecnologico rispetto alla produzione storica dei caratteri: la fresatrice cnc rappresenta un importante upgrade rispetto al pantografo tradizionalmente usato, implica un maggiore controllo del processo e maggiori possibilità legate all'uso dell'input digitale. Infine, la ricerca si vuole porre come un caso studio documentato in tutte le sue fasi, utile a contribuire all'avanzamento della conoscenza in materia.
In un contesto in cui alcune realtà private e singoli individui, unendo competenze tecniche del passato e uso delle nuove tecnologie digitali, stanno provvedendo alla necessità di realizzare nuovi caratteri tipografici con attitudini più o meno amatoriali, un apparato teorico e tecnico per condurre le sperimentazioni e una ricerca scientifica a supporto appaiono essere fondamentali.
Infatti, la produzione di nuovi caratteri e il letterpress più in generale, stanno iniziando ad essere indagati anche da una prospettiva accademica (si segnalano il nostro ateneo e lo IUAV di Venezia, in collaborazione con l'università di Saõ Paulo). La presente ricerca si potrebbe porre a livello nazionale tra le prime ad essere condotte in questo filone, permettendo alla Sapienza di inserirsi in un dibattito internazionale. Questa ricerca infatti rappresenterebbe uno dei pochi casi studio sul tema e un avanzamento delle conoscenze in materia. Inoltre potrebbe essere il punto di partenza per nuove sperimentazioni più avanzate che potrebbero avere luogo con l'avanzamento tecnologico degli strumenti dell'artigianato digitale e con l'uso di nuovi materiali.
L'attuale esplorazione rispetto all'utilizzo di queste nuove tecnologie da parte delle realtà facenti parte della comunità internazionale del letterpress risente, da un lato, di una mancanza di coordinazione tra le varie sperimentazioni (condivisione di errori e risultati), dall'altro della difficoltà di reperire macchine più performanti e precise, e di avvalersi delle competenze di esperti in materia. L'apporto che una ricerca scientifica nel campo del design potrebbe dare intervenendo nella questione riguarda metodologie, strumentazioni, spazi di condivisione anche virtuali, e prassi consolidate nella gestione di progetti interdisciplinari.