Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2104684
Anno: 
2020
Abstract: 

La ricerca è il proseguimento dell'attività svolta negli ultimi anni sul recupero, con metodi di separazione, per via fisica e chimica, dei materiali che costituiscono i pannelli fotovoltaici alla fine del loro ciclo di vita. Tali materiali, plastica, vetro, alluminio e metalli, soprattutto rame, non hanno grande valore commerciale ma hanno la caratteristica della qualità, per cui sono accettati dal mercato dei materiali secondari di riferimento, evitando in tal modo lo smaltimento in discarica, dove i pannelli fotovoltaici esausti occuperebbero enormi spazi, prolungando così la vita delle discariche tuttora esistenti e contribuendo allo sviluppo dell'economia circolare che rappresenta oggi uno degli obiettivi principali della UE in termini di gestione dei rifiuti. L'attività di recupero verrà svolta con soli metodi fisici di separazione e quindi meno impattanti sull'ambiente rispetto ai tradizionali metodi chimici piro- e idrometallurgici.

ERC: 
PE8_11
PE8_9
PE8_3
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2688056
sb_cp_es_363481
Innovatività: 

Si ritiene che la ricerca sia innovativa perché ha come obiettivo il recupero dei materiali che costituiscono il pannello fotovoltaico e quindi vetro, metalli (essenzialmente rame) e plastica, contribuendo quindi all'implementazione dell'economia circolare ed evitando lo smaltimento in discarica. I materiali recuperati, pur non in un ottica di guadagno, che dovrà essere invece individuata nei costi risparmiati per la discarica, potranno comunque essere immessi sul mercato secondario per il riuso (fabbricazione di nuovi pannelli fotovoltaici) o per il riciclo (fabbricazione di altri prodotti). Si prevede una percentuale elevata di recupero dei materiali e con un alto grado di purezza. Non verranno utilizzati trattamenti invasivi come quelli termici o fisici, ma unicamente metodi fisici di separazione, meno impattanti e più accettati dalla popolazione qualora la sperimentazione dovesse continuare in una scala maggiore. Si farà uso di mulini di varie tipologie e processi di vagliatura a emissioni zero. Infatti, i processi che verranno adottati non abbisognano di grande quantità di energia e non producono polveri e acque di rifiuto contaminate da smaltire dopo purificazione. Inoltre, il recupero, senza alterare i materiali che compongono il pannello, come invece avviene con i metodi termici e chimici, consentirà di riutilizzare detti materiali senza trattamenti successivi per ripristinarne le caratteristiche chimico-fisiche. Si fa rimarcare che il successo del progetto porterebbe al recupero dei materiali in forma tale da essere riutilizzati tal quali.
Si prevede una ricaduta positiva rispetto all'avanzamento dello stato dell' arte perché dopo la sperimentazione si avrà un notevole incremento del know-how sul trattamento fisico dei materiali che compongono il pannello e le difficoltà incontrate nella separazione dei vari materiali fra loro, potranno costituire un'informazione preziosa per le case costruttrici di pannelli fotovoltaici. Queste, infatti, potrebbero modulare i progetti esecutivi di fabbricazione per rendere più accessibili e di più facile recupero i materiali costituenti, in un ottica di progettualità ambientale e di riciclo che vede nel futuro prodotto già il rifiuto che dovrà essere trattato quando arriverà alla fine del suo ciclo di vita, con un approccio di grande attualità di tipo LCCA (Life Cycle Cost Analysis) o eco-design che è già presente nei corsi universitari in Ingegneria ambientale di alcuni paesi europei (Germania, Lettonia). I prodotti ottenuti, contenenti, ciascuno i 3 materiali che si vogliono recuperare, vetro, plastica e metalli, saranno caratterizzati per determinarne la purezza e quindi sarà verificata la corrispondenza della loro qualità con gli standard di materiali simili accettati dal mercato di riferimento.

Codice Bando: 
2104684

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma