L'apnea ostruttiva del sonno (OSAS) è una patologia cronica determinata da multipli episodi di ostruzione dovuti al collasso delle alte vie respiratorie che conduce a molteplici fenomeni di ipossia intermittente. Le complicanze che ne conseguono sono associate all'infiammazione cronica che si ripercuote sul sistema cardiovascolare, metabolico e neurologico.
Negli ultimi anni sono state dimostrate interconnessioni tra il sistema vestibolare ed i centri di controllo del ritmo sonno veglia e di regolazione del respiro ma, nonostante queste evidenze, attualmente non sono stati condotti studi che abbiano valutato la funzionalità tale associazione in modo metodologicamente completa nei pazienti affetti da OSAS.
Scopo dello studio è quello di effettuare una valutazione vestibolare completa in pazienti affetti da OSA sfruttando le più moderne indagini clinico-strumentali.
I pazienti verranno arruolati dopo esecuzione di Polisonnografia di III tipo (classificazione AASM) e sottoposti a valutazione vestibolare periferica con potenziali evocati miogenici vestibolari (VEMPs), functional Head Impulse Test (fHT) e valutazione delle connessioni vestibolari con il sistema circadiano e respiratorio, mediante Risonanza Magnetica funzionale.
Attraverso queste metodiche sarà possibile effettuare una valutazione completa della funzionalità vestibolare ed in particolare del riflesso vestibolo-oculomotore e del complesso sistema multisensoriale di interconnessioni centrali ad esso relate. Sarà pertanto possibile eseguire una valutazione oggettiva e completa del sistema vestibolare e delle sue disfunzione nei pazienti affetti da apnee ostruttive del sonno con particolare interesse per le interconnessioni tra il nucleo vestibolare e le reti nervose di controllo del ritmo sonno-veglia e della respirazione.
Lo scopo dello studio è quello di evidenziare l¿associazione tra OSAS e disturbi vestibolare utilizzando un percorso diagnostico strumentale completo e metodico.
Ci si propone di valutare come l'ipossia intermittente cronica notturna infici sulle vie di connessione vestibolare ed in particolare sulle aree dei nuclei vestibolari e i driver di controllo respiratorio e del ritmo sonno-veglia (nucleo parabrachiale; ipotalamo).
Una valutazione di un danno vestibolare in pazienti OSAS potrebbe essere utile nei futuri protocolli clinico terapeutici e per uno screening precoce di problematiche audio-vestibolari.
In letteratura, le interconnessioni tra sistema vestibolare e sistema respiratorio sono state definite e confermate da studi effettuati sia in ambito animale che umano. Allo stesso tempo, però, pochi studi hanno valutato l'associazione OSA approcciandosi alla problematica in maniera parziale.
Il danno vestibolare è stato valutato superficialmente sfruttando metodiche tradizionali (prove caloriche; VEMPS) e/o soggettive (questionari.
Nei limiti della nostra conoscenza, pertanto, nessuno studio ha mai valutato nella sua interezza il sistema vestibolare centrale e periferico tramite l¿associazione di VEMPs fHIT e fRMN.
Attualmente un solo studio riportato in letteratura è stato condotto utilizzando il vHIT (visual Head Impulse Test). In quest'ultimo i pazienti vennero sottoposti a Polisonnografia, questionari (ESS e DHI), vHIT, posturografia statica. I risultati evidenziarono una alterazione del VOR ed una alterazione posturale. Limitazione dello studio erano il campione esiguo e la valutazione parziale della funzione vestibolare analizzata solo in funzione del canale semicircolare laterale (Micarelli, European Sleep Research Society. 2017).
Altri studi, invece, hanno sfruttato i VEMPs evidenziando una stretta relazione tra OSAS e disturbi dei sistemi deputati all'accelerazione lineare, ma che non identificavano la sede di danno (Mutlu, Eur Arch Otorhinolaryngol, 2015; Ulusoy1, European Archives of Oto-Rhino-Laryngology,2020; Gao, Journal of International Medical Research, 2020).
Nessuno ad oggi ha studiando la funzionalità dei canali semicircolari tramite fHIT in pazienti affetti da OSAS.
L¿indagine di scelta per lo studio dell'anatomia cerebrale è la risonanza magnetica (MRI), ma il danno cerebrale da ipossia cronica non è facilmente rilevabile con tale metodica nei pazienti affetti da OSA. La visualizzazione di un assottigliamento della materia grigia ottenuta in HD-MRI, infatti, è difficilmente replicabile a causa della varietà di macchine disponibili in commercio e in seguito alla elevata variabilità anatomica dello stesso encefalo di ogni singolo individuo. La risonanza magnetica funzionale (fMRI) ha già permesso di evidenziare e differenziare lesioni periferiche centrali in pazienti affetti da deficit vestibolare (Functional brain imaging: a window into the visuo-vestibular systems Marianne Dieterich. 2007).
In letteratura, pochi sono stati gli studi condotti sul sistema vestibolare valutato in pazienti OSA prima e dopo i vari tipi di trattamento: terapia ventilatoria (CPAP), terapia posizionale, terapia farmacologica, dispositivi di avanzamento mandibolare, dieta, terapia chirurgica.
Un solo studio è stato condotto sulla valutazione del sistema vestibolare prima e dopo CPAP con evidenza di miglioramento della sintomatologia vertiginosa e della postura del paziente, ma in assenza di una forte evidenza di miglioramento del VOR, probabilmente da relazionare con il campione ristretto dello studio ed alla presa in considerazione del solo canale semicircolare laterale (Alessandrini, Sleep and breathing. 2018).
Inoltre, nei limiti della nostra conoscenza, non sono mai stati riportati studi sulla correlazione tra OSAS e patologie dell'equilibrio tramite correlazione oggettiva tra OSAS e danno vestibolare valutata con metodiche di imaging.