Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_880424
Abstract: 

La ricerca si propone di lavorare su un tema classico della filosofia della religione ¿ quello del rapporto tra religione e senso comune ¿ nella prospettiva teorica della fenomenologia della religione.
La questione della `religione naturale' appare piuttosto marginale nell'ambito della filosofia della religione contemporanea: in ambito `continentale' essa sembra suscitare un interesse meramente storico, mentre dal punto di vista della filosofia della religione `analitica' sembra coincidere sostanzialmente con il patrimonio di acquisizioni della natural theology (teologia razionale), perdendo così ogni rilevanza teorica specifica. L'innesto del problema husserliano della «natürliche Einstellung» consente di cogliere nella «naturalità» della religione un'istanza che è invece presentissima, sotto altra forma, nel dibattito filosofico-religioso contemporaneo, che solleva questioni del tipo: c'è ancora spazio per qualcosa come un'esperienza religiosa sul piano del vissuto di una quotidianità largamente secolarizzata e plasmata dall'immagine scientifica del mondo? E in che termini è ancora consentito parlare di `religione', al singolare, presupponendo un terreno in certo senso comune (`naturale', appunto) alle diverse tradizioni religiose? L'approccio fenomenologico mette in questione lo schema interpretativo largamente diffuso che vede nella religione un tratto di irrimediabile ingenuità dal quale la critica, filosofica e scientifica, aiuterebbe a liberarsi. A partire da questa prospettiva di ricerca si ricava inoltre una chiave di lettura nuova della tradizione (Spinoza, Kant, Jacobi, Schelling, Schleiermacher), che consente di individuare una linea parallela rispetto a quella per cui la religione naturale ha finito per coincidere con una versione più o meno esangue e artificiosa di deismo.

ERC: 
SH5_9
SH5_10
SH5_11
Innovatività: 

La questione della «religione naturale» appare piuttosto marginale nell¿ambito della filosofia della religione contemporanea: in ambito `continentale¿ essa sembra suscitare un interesse meramente storico, mentre dal punto di vista della filosofia della religione `analitica¿ sembra coincidere sostanzialmente con il patrimonio di acquisizioni della natural theology (teologia razionale), perdendo così ogni rilevanza teorica specifica. L¿innesto del problema fenomenologico della «natürliche Einstellung» consente di cogliere nella «naturalità» della religione un¿istanza che è invece presentissima, sotto altra forma, nel dibattito filosofico-religioso contemporaneo, che solleva questioni del tipo: c¿è ancora spazio per qualcosa come un¿esperienza religiosa sul piano del vissuto di una quotidianità largamente secolarizzata? E in che termini è ancora consentito parlare di `religione¿, al singolare, presupponendo un terreno in certo senso comune (`naturale¿, appunto) alle diverse tradizioni religiose? A partire da questa prospettiva di ricerca si ricava inoltre una chiave di lettura nuova della tradizione, che consente di individuare una linea parallela rispetto a quella per cui la religione naturale ha finito per coincidere con una versione più o meno esangue e artificiosa di deismo. Al di là di questi elementi di carattere generale, si possono enucleare diversi tratti specifici di innovatività della ricerca rispetto alle diverse articolazioni tematiche. Tre in particolare meritano di essere sottolineati.
A) Nell¿ambito degli studi fenomenologico-religiosi non è stato ancora tentato un lavoro sistematico di ripensamento del concetto husserliano di «atteggiamento naturale» alla luce di prospettive teoriche più recenti che pongono esplicitamente a tema il rapporto tra esperienza quotidiana, atteggiamento scientifico ed esperienza religiosa. Questo lavoro consente non soltanto di portare alla luce una tensione non sempre opportunamente valorizzata interna alla nozione husserliana, ma anche di mostrare alcune sue metamorfosi insospettate in contesti teorici eterogenei e soprattutto di farne emergere l¿utilità e la fecondità nel dibattito attuale.
B) La rilettura di Spinoza come teorico del lumen naturale offre un¿immagine non convenzionale di questo pensatore, per lo più considerato come culmine del razionalismo seicentesco e difficilmente collocabile sul fronte di un approccio anti-elitaristico alla religione.
C) La polemica sulle cose divine, ampiamente studiata e resa accessibile nell¿insieme dei suoi documenti, tuttavia non è stata sufficientemente indagata secondo una prospettiva di più lunga durata che faccia interagire le posizioni filosofiche degli stessi protagonisti (Reinhold, Bardili, Köppen, Wagner, Eschenmayer, oltre agli stessi Schelling e Jacobi nei diversi momenti della loro produzione filosofica di questi anni) anche in chiave di indagine sul carattere della religione, se propria di tutti o fenomeno riguardante, nel suo carattere autentico, un¿élite, se accessibile per via del lume naturale o per via filosofica o morale.

Codice Bando: 
880424

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