
La Proposta si inserisce nel quadro delle attività di ricerca nazionale e internazionale che i docenti Carmela Mariano e Laura Valeria Ferretti stanno affrontando da anni sul tema del Progetto Urbano e della costruzione dello spazio pubblico quale fondamento dei processi di rigenerazione urbana della città contemporanea.
L'economia europea sta attraversando la peggiore recessione, per intensità e durata, dal dopoguerra, una crisi, sia economica che sociale, che sta investendo gran parte delle grandi città e sta avendo effetti indubbi sui processi di trasformazione urbana, ancorati al presupposto della crescita, in taluni casi annullando il ruolo propulsore delle trasformazioni urbane stesse o, quantomeno, riducendolo notevolmente.
Le politiche urbanistiche e le scelte progettuali prefigurano, oggi, un necessario cambio di passo e un diverso modello di sviluppo, che implica un ripensamento complessivo su alcune pratiche e modalità di intervento ormai consolidate e, al tempo stesso, l'esigenza di una profonda revisione dei temi, degli approcci, degli strumenti di intervento, proprio a partire da una lettura strutturale delle dinamiche di trasformazione che interessano i territori della città contemporanea.
In questo quadro la Proposta persegue l'obiettivo di definire nuovi riferimenti metodologico-sperimentali e operativi per la costruzione dello spazio pubblico relativamente ai diversi contesti insediativi della città contemporanea, con particolare riferimento al contesto territoriale dell'area metropolitana romana.
L'esito atteso del programma di Ricerca è quello di giungere alla definizione di riferimenti teorici ed operativi propedeutici alla messa in campo di strategie progettuali integrate e interscalari in grado di ricomporre in un progetto unitario di rigenerazione dello spazio pubblico, le scale e gli approcci della disciplina urbanistica, soffermando l'attenzione sulla lettura e la valorizzazione delle specificità dei caratteri formali dei luoghi.
Affrontare il tema dello spazio pubblico in relazione ai contesti insediativi della città contemporanea significa tenere conto, da un lato, della sua evoluzione concettuale e tipologica, non più riconducibile alle tradizionali categorie spaziali della città storica e moderna, e, dall'altro, della necessità di dover agire all'interno di una realtà urbana in cui i processi di rigenerazione urbana, ispirati alle logiche della densificazione e dell'infilling, non sono più sufficienti, perché la crisi economica, e del settore immobiliare in particolare, genera da un lato un aumento delle aree dismesse inutilizzate e dall'altro non consente di avere una domanda e una conseguente offerta di funzioni attivabili per tutte le aree disponibili.
Considerare l'utilizzo temporaneo è, infatti, un modo per promuovere la capacità dello spazio di adattarsi più facilmente alle trasformazioni delle dinamiche di tipo economico, aumentandone la flessibilità, la mutevolezza, la resilienza (Lauren Andres, 2011).
In questo quadro, la ricerca ha l'obiettivo di indagare una metodologia nuova di intervento, sperimentata in diverse città europee e definita "aménagements d'anticipation" "urbanistica di anticipazione", ovvero soluzioni innovative, rapide e suscettibili di un'evoluzione successiva, l'agire con piccoli interventi a basso costo ma di forte impatto che anticipano nella percezione degli abitanti che in quei luoghi qualcosa sta avvenendo o avverrà, sollecitando in questo modo la partecipazione e mettendo al centro dell'attenzione la qualità dello spazio.
Gli esiti di questa indagine e l'individuazione di riferimenti operativi, con la conseguente verifica sperimentale su alcuni contesti territoriali dell'area romana, rappresentano un potenziale risultato utile all'avanzamento disciplinare, con particolare riferimento agli strumenti urbanistici e alle politiche urbane promosse dalle pubbliche amministrazioni.
In particolare, l'attività di ricerca si concentrerà su alcune "questioni centrali" alla base dell'azione integrata sullo spazio pubblico:
- lo spazio pubblico come strategia di scala metropolitana che prevede un'interscalarità coerente dei livelli di pianificazione (dal piano di area vasta al piano locale e ai progetti urbani puntuali);
- l'integrazione delle componenti del sistema ambientale, della mobilità e dei parcheggi con il progetto dello spazio pubblico;
- la mixitè funzionale come garanzia di qualità urbana dello spazio pubblico;
- il ruolo del soggetto pubblico nella capacità di proporre, controllare, monitorare e gestire l'intero processo di realizzazione degli interventi;
- la definizione di diverse temporalità di intervento (urbanistica di anticipazione) quale modalità di intervento utile a coniugare i tempi lunghi delle decisioni politiche e tecniche e del reperimento di finanziamenti con i tempi brevi delle esigenze della riqualificazione di alcune aree urbane.
Per quanto riguarda la fase di sperimentazione l'attività di ricerca si concentrerà sulle "centralità locali"che rappresentano una delle opportunità offerte dal Piano Regolatore Generale per la definizione e la riqualificazione degli spazi pubblici. L'assetto urbanistico delle Centralità locali dovrebbe essere definito da un Progetto pubblico unitario d'intervento, predisposto dal Municipio interessato e sottoposto all'approvazione dell'Amministrazione centrale del Comune.
Il progetto prevede: la sistemazione degli "Spazi pubblici da riqualificare" attraverso il ridisegno e la sistemazione della sede stradale, la risistemazione degli spazi verdi e la localizzazione delle attività commerciali e dei servizi; la realizzazione delle nuove attrezzature pubbliche e la conferma o il riuso di quelle esistenti; la localizzazione dei diritti edificatori compensativi relativi all'acquisizione pubblica delle aree per "Verde pubblico e servizi pubblici di livello locale"; la realizzazione di nuovi spazi urbani pubblici previsti dal Piano.
Un aspetto innovativo della ricerca sarà quello di lavorare, con un approccio critico, proponendo la messa in campo di alcuni interventi di anticipazione con la collaborazione di giovani artisti, università, scuole, associazioni e singoli cittadini, su alcune centralità che presentano delle incongruenze relative alla perimetrazione proposta dallo strumento urbanistico e che, nella realtà, contrasta con la logica della progettazione di uno spazio pubblico che, per definizione, dovrebbe essere il connettivo urbano e quindi non circoscritto all'interno di una delimitazione.