
La Sindrome di Sjogren (SS) è una patologia autoimmune cronica sistemica che interessa principalmente le ghiandole escretrici, manifestandosi con xeroftalmia, xerostomia, fenomeno di Raynaud, artriti e vasculiti. Ha una prevalenza dello 0.5% e attualmente vengono riconosciute due diverse forme cliniche: la SS primaria (pSS) e la SS secondaria (sSS), di più frequente osservazione, associata ad un quadro di patologia reumatica autoimmune. L'eziopatogenesi della pSS è tuttavia ancora dibattuta e ad oggi non ci sono terapie efficaci.
In letteratura è riportato che solo il 30% dei casi di sospetta SS riceve diagnosi di conferma.
Attualmente la diagnosi si avvale della presenza degli autoanticorpi sierici e dell'esame istologico delle ghiandole salivari minori, il quale rileva un infiltrato linfocitario caratteristico. La recente scoperta dei linfociti Th17, che sembrano coinvolti nell'infiammazione e nell'autoimmunità, ha focalizzato l'attenzione sull' IL17, indotta dall'IL23 e coinvolta nell'iniziazione e nel mantenimento dell'autoimmunità. Alcuni Autori hanno rilevato la comparsa dell'IL17 e dell'IL23 nelle ghiandole salivari minori tempo prima rispetto all'infiltrato leucocitario diagnostico. Riconoscere queste citochine nei tessuti dei pazienti con sintomi riferibili a SS, ma con istologia negativa, potrebbe quindi condurre ad una diagnosi precoce.
Obiettivo di questo studio sarà la ricerca immunoistochimica di IL17 e IL23 su pregressi preparati anatomici di pazienti con una clinica suggestiva di SS, ma con diagnosi negativa secondo i parametri attuali. I risultati saranno poi confrontati con i dati clinici e di laboratorio. Ciò potrebbe contribuire ad una maggiore comprensione del substrato eziopatogenico della pSS, all'individuazione di un trattamento terapeutico più specifico e precoce ed infine ad un possibile controllo della patologia in stadi iniziali.
Dal momento che non esistono ad oggi elementi clinico-strumentali in grado di definire precocemente e con sicurezza la S.Sjogren, con conseguenze rilevanti ai fini del precoce inquadramento nosologico e della valutazione prognostica, risulta mandatorio l'identificazione di marcatori istopatologici come IL17 e IL23 in grado di definire precocemente la diagnostica differenziale in questa patologia. Sulla base di questi riferimenti, ci proponiamo di esaltare la potenzialità dell'esame bioptico delle ghiandole salivari minori al fine di ricercare parametri utili nella definizione della diagnosi precoce e dando una svolta nella gestione di questi pazienti attraverso dei target terapeutici mirati migliorando dunque la loro qualità di vita.