Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2645034
Anno: 
2021
Abstract: 

Il Disturbo Narcisistico di Personalità (NPD) è una delle sindromi più difficili da trattare in psicoterapia per: la co-occorrenza con altre condizioni cliniche (uso di sostanze, disturbi bipolari, suicidalità, o altri disturbi di personalità); l¿associazione con compromissioni significative in vari domini del funzionamento mentale; il minor ricorso ai servizi di cura, la resistenza ai trattamenti e l¿alto tasso di drop-out.
Diagnosticare un NPD è un compito difficile per i clinici, soprattutto considerando i limiti dell'approccio proposto dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) che descrive un quadro caratterizzato da grandiosità, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia. Il Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM-2), sulla base di una vasta letteratura, contempla almeno due sottotipi di personalità narcisistiche: grandioso e vulnerabile. Alcuni studi empirici hanno aggiunto anche un terzo sottotipo: l'esibizionistico.
Obiettivi del presente progetto sono: 1) identificare empiricamente i sottotipi di NPD su una popolazione italiana, proponendo dei profili diagnostici accurati e strumenti di assessment sofisticati per le patologie narcisistiche; 2) esaminare le caratteristiche del funzionamento mentale dei sottotipi di NPD (come gli stili interpersonali e di attaccamento, la regolazione dell¿autostima, difese e mentalizzazione; 3) indagare le relazioni tra i sottotipi di NPD e le dimensioni della relazione clinica (transfert, controtransfert, alleanza terapeutica), valutando se specifici pattern transferali/controtransferali o la qualità dell¿alleanza possano mediare o moderare il ricorso dei terapeuti a determinati interventi (psicodinamici vs. cognitivo-comportamentali).
La ricerca si basa su un disegno multi-method e multi-informant che coinvolgerà 200 terapeuti e i loro pazienti. I risultati avranno implicazioni cliniche significative e promuoveranno lo sviluppo di buone prassi per la progettazione di trattamenti patient-tailored.

ERC: 
SH4_3
SH4_2
SH3_7
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3411899
sb_cp_is_3569758
sb_cp_is_3360305
Innovatività: 

La ricerca presenta diversi aspetti innovativi. Innanzitutto, promuove un inquadramento diagnostico del Disturbo Narcisistico di Personalità (NPD) più accurato e articolato, utile alla pianificazione degli interventi e alla progettazione di trattamenti individualizzati.
Come già sottolineato, diagnosticare un disturbo narcisistico è molto complicato e può porre il clinico di fronte a ¿dilemmi diagnostici¿ (Gabbard, Crisp, 2018, p. 47). Il quadro psicopatologico di questa sindrome di personalità offerto dal DSM-5 (APA, 2013) contempla esclusivamente la forma grandiosa e arrogante (cfr. Reich, 1933), trascurando quella caratterizzata da timidezza, evitamento delle relazioni, vergogna, sentimenti di inferiorità e umiliazione, timore delle critiche e fantasie di grandiosità vissute in modo internalizzato.
La letteratura clinica su queste due manifestazioni fenotipiche del narcisismo patologico è molto ricca e distingue il ¿narcisista a pelle spessa¿ da quello ¿a pelle sottile¿ (Rosenfeld, 1987), l¿¿overt¿ e il ¿covert¿ (timido) (Akhtar; 1989); l¿¿inconsapevole¿ e l¿¿ipervigile¿ (Gabbard, 1989), l¿¿esibizionistico¿ e il ¿celato/nascosto¿ (Masterson, 1993). I pazienti che presentano il sottotipo vulnerabile di NPD spesso cercano un trattamento a causa di relazioni disfunzionali ricorrenti, difficoltà pervasive, problemi rilevanti nella regolazione dell¿autostima, inibizioni (McWilliams, 2004), ma non possono ricevere una diagnosi. Il limite nosografico del DSM crea un vuoto diagnostico, mostrando le contraddizioni degli approcci symptom behavior oriented che non riescono a restituire la complessità clinica della diagnosi (Lingiardi, 2018; Russ et la., 2008).
Il presente progetto si propone di promuovere una diagnosi più vicina alla sua dimensione clinica, in linea con i presupposti teorici del Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM-2; Lingiardi, McWilliams, 2017). Il PDM-2 raccomanda un¿approfondita valutazione della personalità (Asse P), del funzionamento mentale (Asse M) e dei pattern sintomatologici (Asse S). Il disegno di ricerca alla base di questo progetto abbraccia una prospettiva multidimensionale e multiassiale alla valutazione del NPD che si propone di identificare le varianti fenotipiche del narcisismo, inquadrando alcune caratteristiche centrali del funzionamento mentale riconducibili a queste configurazioni personologiche, quali il funzionamento difensivo, la regolazione degli affetti, la mentalizzazione. Clinici e ricercatori che lavorano nei contesti della salute mentale segnalano ¿ da prospettive diverse - l¿urgenza di avere categorie e strumenti diagnostici in grado di poter leggere i fenomeni clinici e classificarli in modo valido e affidabile.
Coerentemente con il PDM-2, il progetto valorizza la componente relazionale del processo diagnostico e presta particolare attenzione alle dimensioni della relazione terapeutica terapeutica (controtransfert o risposte emotive del clinico, alleanza, transfert o pattern interpersonali del paziente nei confronti del terapeuta). Nell¿interazione con i pazienti narcisistici, i clinici possono sentirsi spesso idealizzati, svalutati, disprezzati o non presi in considerazione. Questi atteggiamenti del paziente possono elicitare nel terapeuta conseguenti sentimenti di noia, distacco, distrazione, irritazione, rabbia, impazienza o la sensazione di essere invisibili (Tanzilli et al., 2017). A tal proposito, Gabbard (2009) sottolinea come i pazienti narcisistici di tipo grandioso o ¿overt¿ sembrino parlare più ¿di fronte¿ al clinico che direttamente ¿al¿ clinico, rendendogli arduo il compito di essere un vero ¿osservatore partecipe¿ e di investire emotivamente nella relazione terapeutica. Quando invece le ferite narcisistiche del paziente sono molto evidenti, come nel caso degli individui più ipervigili o ¿covert¿, i clinici possono sperimentare anche sentimenti genitoriali e un forte desiderio di protezione (Gazzillo et al., 2015; Gordon et al., 2016).
La relazione clinica rappresenta una fonte rilevante di informazioni sul funzionamento psicologico dei pazienti adolescenti, in base alle quali il clinico può calibrare e promuovere interventi terapeutici più mirati (Hayes et al., 2011; Safran, Muran, 2000). Esse giocano un ruolo fondamentale nel processo diagnostico e terapeutico finora abbastanza trascurato dalle ricerche.
infine, si sottolinea che questo studio intende contribuire a colmare le lacune (anche metodologiche) presenti in letteratura usando un disegno multi-method e multi-informant.

Codice Bando: 
2645034

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