Despite high exposition and vulnerability to socio-natural, technological and health risks, disciplines such risk and crisis communication still remain very troubling issues in Italy. In recent years a number of incidents involving risk and crisis communication failures occurred, often involving serious legal consequences for risk managers, officers and employees (e.g. Seveso toxic chemical release, 1976; Sarno flood and landslide, 1998; L'Aquila Earthquake, 2009; Rigopiano avalanche, 2017). Although these events were triggered by physical events or chemical agents, it is recognized that communication can play a pivotal role in amplifying risk consequences (see Kaspersons et al., 1988). The leading hypothesis of the following project is that unintended consequences of poor risk / crisis communication are due to the lack of a legal, professional and academic framework able to define recognizable roles, professional standards, required skills and training needs of risk communication managers and officers within the Italian National Civil Protection System. Within the mentioned system, skills, duties and professional training of risk / emergency communicators are vaguely defined by the law on Public Communication (L. 150/2000) and Civil Protection Code (DLGS 1/2018), thus tampering comprehensive effectiveness of risk / crisis communication in the whole Italian National Civil Protection System.
The here presented project is focused on risk communication training needs of risk / crisis communication managers and officers, in different branches of the system in order to study their cultural and professional background, assess their educational needs and provide adequate training programs to ensure / improve their ability to understand risk scenarios and to plan and perform effective and sound risk communication strategies, to properly use tools and methodologies and handle relations with citizens, governmental authorities and the media.
La ricerca presenta diversi e rilevanti elementi d'innovazione, in termini di capacità di rispondere alla mancanza di letteratura sui profili dei comunicatori del rischio e dell'emergenza in Italia; di inserirsi in un vivace dibattito scientifico internazionale e di fornire elementi concretamente utili per progettare interventi formativi volti all'empowerment degli individui e al miglioramento delle capacità del Sistema Nazionale di Protezione Civile.
Il primo luogo, la ricerca può offrire un importante contributo di conoscenza a fronte di un'evidente carenza di letteratura empirica sui profili dei comunicatori del rischio e dell'emergenza in Italia, contribuendo al miglioramento delle conoscenze teoriche ed empiriche sul tema e alla definizione delle competenze specifiche necessarie, collocandosi all'interno del dibattito sull'evoluzione della comunicazione pubblica dopo la Legge 150/2000 e fornendo elementi utili a definire ruolo, funzioni e specificità dei comunicatori del rischio e dell'emergenza.
In secondo luogo, la ricerca si propone di fornire alla comunità scientifica una base più ampia e organica di conoscenze sui profili dei comunicatori, sui vincoli organizzativi e strutturali che caratterizzano i loro contesti organizzativi, delle criticità e dei bisogni che possano eventualmente limitare le capacità operative del sistema, la fiducia da parte dei cittadini e l'efficacia complessiva delle azioni volte a mitigare il rischio e a gestire le emergenze.
In terzo e ultimo luogo la ricerca ha dei forti e immediati risvolti applicativi, sia per attivare processi virtuosi di cambiamento entro il Sistema Nazionale di Protezione Civile che per la possibilità di utilizzare i risultati per l'aggiornamento dell'offerta formativa dei CdL in comunicazione e nella progettazione di attività di Alta Formazione e Master ad hoc, prefigurando la realizzazione delle forme di collaborazione strategica previste dagli artt. 19 e 21 del Codice della Protezione Civile.