Il centocinquantesimo anniversario di Roma Capitale rappresenta un'importante occasione per una riflessione sulla città in relazione al sistema delle Istituzioni dello Stato, nodo cruciale dell'impianto urbano. La macchina amministrativa dello Stato interferisce fortemente con l'assetto della città e ne condiziona il funzionamento fin dal suo impianto postunitario. Dal 1871 il palinsesto del sistema istituzionale è approntato frettolosamente e senza un piano lungimirante della struttura di una Capitale che avrebbe visto una crescita rapida e imponente. Nelle operazioni effettuate nell'immediato, la maggior parte degli edifici e dei carichi urbanistici gravita sul centro antico e ne condiziona il ruolo nei tempi a venire. La Roma fascista e la Roma repubblicana tentano a più riprese di conferire alla città una struttura più equilibrata, in grado non solo di renderne efficiente il sistema gestionale ma di valorizzarne la periferia. La dialettica fra struttura radiale e lineare dello sviluppo urbano domina il dibattito architettonico e le scelte di una pianificazione solo in parte realizzata. Dalla Variante del '42 all'Asse Attrezzato, al Piano Regolatore vigente, si elaborano piani e progetti che, anche in relazione all'assetto delle Istituzioni Pubbliche, preconizzano nuovi modelli e direttrici di espansione. Progetti "interrotti" o solo in parte realizzati, i quali lasciano a posteriori tracce, frammenti e "fantasmi" della loro presenza, condizionando lo sviluppo della città.
Ci si domanda se, entrando in sinergia con le previsioni del Piano Regolatore vigente, questi lacerti del passato possano rappresentare tasselli di un migliore assetto della città delle istituzioni capace di svolgere un ruolo rigenerativo delle aree periferiche. La ricerca intende operare sul livello dell'analisi storica di eventi pianificatori della Roma repubblicana e su quello dello studio della città reale per pervenire a ipotesi progettuali di recupero, riuso o ex novo.
La Ricerca passerà per una fase di studio in cui si indagheranno le vicende della storia urbana di Roma Capitale, con riferimento al palinsesto amministrativo dello Stato.
Gli studi sull'evoluzione di Roma moderna hanno prodotto un'ampia bibliografia sui temi della città fascista e della costruzione dell'E42. Interrotta e poi ripresa dopo il conflitto, di quest'ultima sono meno indagate le circostanze che portarono a modifiche importanti del piano originario: la costruzione del Ministero delle Finanze, gli adeguamenti per le Olimpiadi del 1960 e gli altri interventi che l'hanno portata all'attuale forma urbana.
Meno note sono le vicende che nel dopoguerra, fra anni '50 e '60, conducono alla nascita del primo Piano Regolatore della Roma repubblicana. Di questo periodo e degli sviluppi che portano alla configurazione dell'Asse Attrezzato sono pubblicati alcuni risultati ma meno si conosce delle vicende e del contraddittorio in fase di elaborazione, un lungo dibattito fra forze politiche, cittadini e urbanisti. Poco note sono inoltre le ipotesi di lavoro e le diverse soluzioni del Sistema Direzionale Orientale dello Studio Asse. Fra il 1967 e il 1970 il gruppo di Fiorentino, Morandi, Lucio e Vincenzo Passarelli, Quaroni, Zevi e Delleani producono un notevole volume di studi alla base di interventi come lo IACP Corviale. Meno ancora conosciuti sono gli studi universitari, i progetti e le tesi di laurea. Sarà pertanto essenziale il rapporto con Fondazioni e Archivi di architettura, i quali costituiranno un importante riferimento per il reperimento di materiale inedito e la ricostruzione dei passaggi attraverso cui si svolse la vicenda.
In una seconda fase della Ricerca si passerà a una serie di indagini di tipo geografico, cartografico e sul campo che avranno lo scopo di istruire le condizioni al contorno di strategie di rigenerazione urbana. Oggetto dell'indagine saranno le aree nelle quali si rinvengono tracce della pianificazione e nodi urbani rimasti irrisolti in seguito al suo fallimento. Lo strumento della mappatura sarà utilizzato sia per esplorare assetti e problematiche legate alla tipologia degli spazi e dei luoghi in esame che per pervenire a un quadro chiaro della localizzazione del sistema amministrativo dello Stato, intersecando questi temi con le problematiche locali, di grande scala e con i programmi della Pubblica Amministrazione.
La Ricerca richiede approfondimenti sul campo finalizzati a:
- conoscenza delle specifiche aree di studio, delle quali sarà utile ricostruire storia, morfologia, struttura funzionale e relazionale
- ricognizione degli strumenti urbanistici vigenti e pregressi, dello stato dell'arte della pianificazione locale e della progettazione in divenire
- produzione di elaborati cartografici di sintesi
- elaborazione di schede delle singole aree individuate per l'elaborazione di progetti e strategie rigenerative
In particolare, i temi e i nodi urbani per i quali in prima analisi appaiono necessarie indagini e approfondimenti progettuali interscalari riguardano le aree ex SDO, in una certa misura aggredite dalle speculazioni e dagli interventi successivi al tramonto di quella ipotesi urbana e da inquadrare nella attuale prospettiva metropolitana dal punto di vista dei loro rapporti con i meccanismi di funzionamento della città, dei flussi dei cittadini e della mobilità.
La terza fase del lavoro di ricerca sarà interamente condotto in una dimensione progettuale. Di questa si prevedono diversi passaggi in relazione alla configurazione di strategie di interazione sinergica fra la scala della città Capitale, con il suo sistema istituzionale, e la scala locale, cercando di trasferire nelle frange esterne i vantaggi di una ragionevole ipotesi di razionalizzazione di alcune componenti della macchina amministrativa. Tale ipotesi di lavoro si allinea con azioni intraprese dalla Pubblica Amministrazione come il trasferimento della sede dell'ISTAT a Pietralata, il cui concorso è stato recentemente aggiudicato al gruppo condotto dallo studio ABDR. Le strategie ipotizzate precipiteranno in elaborati progettuali a diverse varie scale e di diversa modulazione cronologica e di impegno economico, dal masterplan all'edificio - nel breve, medio e lungo periodo - eventualmente approfonditi in occasione di workshop che si potranno organizzare coinvolgendo anche le Scuole di Dottorato di ricerca. Fra i risultati attesi si ipotizza quindi la razionalizzazione di parte del sistema delle sedi dell'Amministrazione statale, al fine di migliorare il funzionamento di una macchina istituzionale oggi eccessivamente frammentata e di riqualificare la qualità dei servizi semplificando il rapporto con il cittadino.
I prodotti della Ricerca saranno divulgati in una Giornata di Studi, e eventualmente nella partecipazione all'iniziativa "Roma come stai?" che il DIAP porta avanti da tre anni. Saranno inoltre strutturati in un prodotto testuale che farà sintesi delle ricerche teoriche e progettuali.