L'obiettivo del presente progetto di ricerca è quello di analizzare lo status speciale riconosciuto alla città di Roma quale Capitale della Repubblica dalla nostra Costituzione con la previsione dell'art. 114, comma 3. La disciplina dell'ordinamento speciale da costruire per la città, oggetto di un lungo dibattito oggi non ancora arrivato ad una soluzione, è affidata dalla Carta, per come riformata nel 2001, ad una legge ordinaria, gerarchicamente subordinata alle previsioni costituzionali sulla ripartizione di competenze, che dunque non potrebbero essere superate. Un primo tema riguarda una possibile lettura differente del sistema delle fonti, che autorevole dottrina vorrebbe ispirato al principio di competenza e non a quello di gerarchia, e che potrebbe in realtà far giungere a conclusioni opposte. Si ragionerà poi sulla possibilità costituzionale che il nuovo assetto di Roma non si traduca per forza in una entità territoriale, ma in un organo "superiore", slegato dalla dimensione del territorio, a cui imputare solo le funzioni di gestione legate direttamente al ruolo di Capitale (sicurezza degli organi costituzionali, coordinamento dei grandi eventi, gestione del patrimonio storico, culturale e artistico). Il tutto con una particolare attenzione alla dimensione comparata, soprattutto nell'ambito europeo, della gestione amministrativa e politica delle città-capitale (Berlino, Londra, Parigi, Madrid).
Il tema dell'assetto istituzionale di Roma, quale Capitale della Repubblica, è tornato al centro della discussione a seguito dell'iniziativa di una rappresentanza trasversale di senatori e deputati, che, nell'aprile 2019, ha dato vita all'Osservatorio parlamentare per Roma. Tale organismo, in stretta collaborazione con le istituzioni territoriali (Comune e Regione) si è posto l'obiettivo di avviare un processo di consultazione e ricerca per proporre un disegno di legge condiviso sul tema. Un lavoro che sta vedendo la fattiva collaborazione dei principali Atenei romani, che proprio in questi mesi stanno sviluppando una più stretta azione di concertazione e discussione sui futuri assetti della Capitale, anche coinvolgendo e coordinando competenze accademiche differenziate. In questo senso, il lavoro di ricerca che qui si propone vuole inserirsi in questo dibattito, sotto un profilo prettamente giuridico e vieppiù costituzionale. L'indagine sui limiti e i confini delle previsioni costituzionali su Roma può permettere di identificare gli strumenti costituzionali più appropriati rispetto all'ambiziosa finalità di dotare Roma di un assetto ordinamentale che assicuri servizi efficienti ai suoi cittadini e contemporaneamente renda capace la città di affrontare il "peso" del suo status di Capitale.