Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2497271
Anno: 
2021
Abstract: 

La ricerca si propone di affrontare la cultura materiale e identitaria dell¿architettura effimera nella città di Roma dalle feste barocche, passando per l¿Esposizione di Belle Arti nel 1911, agli spettacoli per la Moda organizzati nelle piazze romane alla fine del secolo scorso.
Nonostante la provvisorietà della maggior parte delle realizzazioni, gli apparati seicenteschi, l¿Esposizione a Valle Giulia e gli allestimenti scenici che chiudevano la settimana dell¿Alta Moda romana lasciano un segno forte nel tessuto urbano.
Nata per la città, la «festa spettacolare» lascia tracce perenni nello spazio della città.
Agli architetti, ¿tecnici dell¿immagine¿ è affidata la realizzazione e la sovrintendenza ai lavori che, dal Seicento in avanti, fanno dell¿effimero un metodo di prassi architettonica, pittorica e scultorea.
Nel Barocco il teatro rimane nei palazzi delle élites mentre le macchinazioni effimere sono lo spettacolo per tutti. Nella seconda metà del Novecento, prima della rivoluzione informatica, i défilé sono ancora eventi esclusivi per una selezionata clientela di personaggi famosi e compratori internazionali, mentre la Moda -celebrata in piazza di Spagna e in piazza Navona sul finire del secolo - perde il suo valore elitario e diventa attraverso il mezzo televisivo un avvenimento aperto a tutti.
Al pari della festa barocca nelle piazze, lo spettacolo della Moda in televisione si propone in quanto fatto globale che investe la città di Roma e la promuove.
Nel contesto della festa in cui la società tutta intera si esprime a sé stessa, lo spettatore viene riassorbito in uno spazio abitato da allegorie e si dispiega la volontà costruttiva legata all¿effimero.
L¿obiettivo della ricerca è approfondire le ultime tendenze in fatto di architettura effimera legata alla festa, agli eventi e al lifestyle e indagare l¿innovazione e la sperimentazione architettonica degli spazi dedicati alla produzione, alla vendita e all¿esibizione dei prodotti del fashion realm.

ERC: 
PE8_3
SH5_7
SH5_8
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3148213
sb_cp_is_3154721
sb_cp_is_3189891
sb_cp_is_3149317
sb_cp_es_430709
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Innovatività: 

La storia recente dell¿exhibit legato alla moda ci riporta indietro nel tempo, recente e piu¿ remoto. Le grandi sfilate romane di piazza di Spagna, piazza Navona e piazza del Popolo (1986-2003) che usarono la citta¿ come palinsesto trasformandone le destinazioni d¿uso con azioni architettoniche talvolta dello stesso tipo delle grandi feste barocche (ad esempio lo spettacolo del 1992 a piazza di Spagna e del 1994 a piazza Navona entrambi con le scenografie di Portoghesi) sono spettacoli per annichilire con la meraviglia delle arti, che nelle diverse culture passa attraverso un uso sapiente di luce e suoni in ambientazioni notturne.
Gli studi storici sui paesaggi sonori e la loro adozione anche nelle composizioni di musica elettroacustica ci insegnano che il paesaggio sonoro definisce il carattere della composizione e applicarlo all¿architettura fin dalle fasi di rilievo dello stato di fatto, per la scelta dei luoghi dell¿evento-Moda, prima, e per una sua più precisa definizione poi, risulta una strategia innovativa, che parla anche di eredità del passato. È per questo che i contributi multidisciplinari storici, sociologici, di costume e del suo trasformarsi in relazione alle diverse aree geografiche oggetto di analisi nella ricerca, saranno un contributo fondamentale. D¿altro canto, il mondo del lusso appare la sintesi inedita e antinomica di logica finanziaria e logica estetica, di esigenze di produttività e capacità tradizionali e di rinnovamento della tradizione.
La storia del rapporto tra Architettura e Moda si lega inevitabilmente all¿evoluzione del lusso, mentre quello tra Architettura e Design del prodotto tecnologico si lega alla performance. Un complesso di gusti, comportamenti e prodotti che interpretano due assi temporali: il culto dell¿antico e quello dell¿attimo fuggente, un¿inedita valorizzazione del passato storico e il desiderio postmoderno di riconciliare creatività e durevolezza, contemporaneità¿ ed eternità.
La ricerca sulle architetture per la Moda, comporta una riflessione sul concetto di effimero, di tempo delle città e della storia. Agli inizi del `900 Walter Benjamin scriveva che Architettura e Moda ¿appartengono all'oscurità dell'attimo vissuto, alla coscienza onirica del collettivo¿.
In questo progetto di ricerca si indagherà sulla rivoluzione in atto nell¿architettura dell¿allestimento dedicato ai prodotti della Moda e del lusso, come interpretare e modificare spazi urbani della città di Roma. Si indagherà sulla rivoluzione in atto nell¿architettura dell¿evento, dell¿esibizione e del commercio, come terreno di sperimentazione di forme e linguaggi, in particolar modo quello dedicato ai prodotti della Moda e del Design; come interpretare e progettare spazi virtuali, ma anche spazi fisici a percezione aumentata e in che modo questo apprendistato possa essere di aiuto agli architetti nel fornire una metodologia operativa e critica al progetto di spazi materiali-fisici per la Moda a Roma. Si indagherà, partendo dallo stato dell¿arte degli spazi architettonici dedicati al commercio, alla produzione e alla musealizzazione del sistema Moda, il cambiamento epocale che sta avvenendo in questi ultimi anni. Responsabile di questa innovazione continua che coinvolge non solo lo spazio architettonico ma anche la città è l¿interesse per un approccio transdisciplinare continuamente ricercato dal progettista e dal fashion designer. Una contaminazione di saperi che ha provocato nelle maggiori capitali il fiorire di flagship stores fortemente innovativi. A Roma la nuova sede della Rinascente e il Palazzo Fendi, rappresentano due esempi di attualizzazione del grande magazzino per l¿abbigliamento storico - che spesso costituiscono un terreno fertile di sperimentazione. Un caso emblematico, da affiancare a quello romano, e¿ rappresentato dalla capitale giapponese. A Tokyo (nei quartieri di Ginza, Omotesando e Aoyama) si consuma, dagli anni `90, la guerra della esibizione del lusso: la Maison Herme¿s di Renzo Piano, il poliedro trasparente di Herzog & De Meuron per Prada, Bill Sofield per Gucci, Toyo Ito per Tod's, Peter Marino per Chanel, SANAA per Dior, Jun Aoki per Louis Vuitton, Kengo Kuma per l¿Headquarters di LVMH, solo per citarne alcuni. L¿interpretazione del lusso nell¿Architettura e nella Moda avverrà a partire dal lavoro di Gilles Lipovetsky. Senza il lusso ¿pubblico¿ le città sono prive di arte, trasudano squallore e monotonia. Le vetrine dei negozi e il visual display hanno rappresentato le prime forme pubbliche di arte di strada. Moda e Architettura intercettano, attraverso il loro prodotto, anche il cambiamento delle città e lo esibiscono.
L¿invenzione e la materia (fisiche, immateriali e sonore) divengono così componenti indissolubilmente legate alla ricerca sulle ultime tendenze di sperimentazione architettonica degli spazi dedicati alla vendita e all'esibizione della Moda, studiati nella continuità storica e nelle discontinuità locali-globali delle realtà internazionali.

Codice Bando: 
2497271

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