Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1611355
Anno: 
2019
Abstract: 

Herpes simplex virus di tipo 1 (HSV-1) è un virus neurotropo che, in seguito ad infezione primaria delle mucose orofacciali, stabilisce un'infezione latente nei neuroni sensoriali. Condizioni stressanti (febbre, immunodepressione, esposizione agli UV, etc) riattivano il virus, che diffonde al sito di infezione primaria o, più raramente, raggiunge il cervello. Recenti studi fanno supporre che il virus erpetico possa sostare in forma latente per lungo tempo nel cervello e che nell'arco della vita di un individuo, possano verificarsi lievi ricorrenti infezioni da HSV-1, spesso asintomatiche. L'ipotesi più accreditata ad oggi è che ad ogni ricorrenza virale nel cervello corrisponda un micro-danno che, sommandosi ai precedenti, diventerebbe nel tempo un danno cumulativo di tipo neurodegenerativo, tipico della malattia di Alzheimer (AD). Tale ipotesi trova conferma in numerosi studi eseguiti negli ultimi decenni dalla comunità scientifica internazionale, che dimostrano come HSV-1 promuova la produzione di peptidi beta amiloidei e l'iperfosforilazione della proteina Tau, fattori chiave per la formazione, rispettivamente, di placche senili intra- ed extra-neuronali e di grovigli intra-neurofibrillari nel cervello dei malati di AD. Ad oggi non è noto il ruolo funzionale e temporale delle cellule gliali (astrociti, oligodendrociti, microglia) nel danno neuronale indotto da HSV-1. Pertanto, la presente proposta ha lo scopo principale di investigare in vitro il cross-talk molecolare tra i neuroni, gli astrociti e la microglia durante l'infezione da HSV-1 e l'influenza che potrebbe avere sulla produzione dei principali marker molecolari di AD. I risultati che si potrebbero ottenere rappresenterebbero un ulteriore passo in avanti nella ricerca su questo argomento, consentendo anche l'identificazione di nuovi target da impiegare per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche e preventive volte a limitare gli effetti della riattivazione di HSV-1 nel cervello.

ERC: 
LS5_7
LS5_1
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2130695
sb_cp_es_303387
Innovatività: 

L'infezione da HSV-1 nell'uomo è da sempre associata principalmente a herpes labiale, infezioni oculari e, più raramente, all'encefalite quando il virus si diffonde al cervello e la forte risposta immunitaria innata contribuisce negativamente sommandosi ai gravi e rapidi danni indotti dal virus. In realtà, negli ultimi decenni, sono aumentate le informazioni, derivate da numerosi studi in vivo e in vitro, riguardanti le riattivazioni ricorrenti dell'HSV-1, che sembrerebbero essere accompagnate da ripetute infezioni asintomatiche nel SNC, i cui danni, seppur lievissimi ad ogni riattivazione, potrebbero cumularsi durante l'intera durata della vita di un individuo e concorrere all'insorgenza di processi neurodegenerativi tipici di AD. Ad oggi sono stati riportati numerosi studi in vitro su questo tema, eseguiti nella maggior parte dei casi solo su cellule neuronali. Inoltre esiste un solo modello in vivo di riattivazioni multiple da HSV-1 (De Chiara et al, 2019, Plos Pathog.) dove è stato possibile studiare l'insorgenza dei marker molecolari tipici di AD, ma non i meccanismi che descrivono i ruoli, funzionali e soprattutto temporali, di tutte le componenti cellulari del tessuto nervoso. Pertanto, la presente proposta concorrerebbe a delineare il ruolo della glia, intesa come astrociti e microglia, nel danno neuronale indotto da HSV-1 e rappresenterebbe un ulteriore passo in avanti nella ricerca su questo argomento. Ciò consentirebbe di identificare nuovi target da impiegare per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche e preventive volte a limitare gli effetti della riattivazione di HSV-1 e la sua diffusione al cervello.

Codice Bando: 
1611355

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