Introduzione: la prospettiva del minority stress (Meyer, 2003) descrive il pregiudizio e lo stigma come fattori di stress specifici per le persone che si identificano come lesbiche, gay, bisessuali o non eterosessuali (LGB+). Diversi studi negli ultimi decenni hanno mostrato l'impatto che tali stressor hanno sul benessere psicofisico di persone appartenenti a una minoranza sessuale (Kuyper & Fokkema, 2010; Meyer & Frost, 2013). Le radici del minority stress vengono quindi attribuite a fattori di ordine sociale, strettamente legati al contesto storico-culturale in cui l'individuo è inserito e sviluppa la propria identità. Di conseguenza, i cambiamenti storici nell'ambiente sociale dovrebbero corrispondere a un cambiamento significativo nell'esperienza dello stress minoritario e le diverse generazioni di persone LGB+ dovrebbero presentare differenze importanti in molteplici aspetti della salute e dello sviluppo dell'identità sessuale (Hammack & Cohler, 2011; Savin-Williams, 2016). Tuttavia, le persone LGB+ vengono spesso rappresentate come appartenenti a un unico gruppo indipendentemente dalla loro età. L'obiettivo della presente ricerca è indagare l'impatto del minority stress in persone LGB+ appartenenti a diverse generazioni. Metodologia: la ricerca prevede l'utilizzo di un'intervista semi-strutturata che indaga le narrazioni dei partecipanti relative alle esperienze di vita e al proprio stato di salute psico-fisica. Implicazioni cliniche e di ricerca: la conoscenza degli aspetti legati alla salute delle persone LGB+ può servire nella formazione di medici, infermieri e psicologi sui bisogni specifici di questa popolazione, al fine di includere politiche e pratiche istituzionali inclusive. Inoltre, l'identificazione di possibili differenze tra generazioni può fornire ai clinici degli importanti strumenti di analisi e intervento con persone adolescenti e anziane, che rappresentano i sottogruppi più a rischio della popolazione LGB+.
In Italia, gli studi condotti negli ultimi anni hanno consentito di mettere in luce le caratteristiche e i bisogni specifici delle persone LGB+ italiane, contribuendo alla realizzazione di politiche inclusive a livello istituzionale. La necessità di far emergere una rappresentazione accurata della popolazione LGB+ ha spinto a condurre principalmente indagini statistiche, attraverso un approccio quantitativo. Tuttavia, la complessità legata alle storie di vita e al significato attribuito alla propria identità sessuale richiede talvolta un'analisi esplorativa di tipo qualitativo, capace di accedere al significato dei vissuti e della loro interazione con i cambiamenti sociali. Attraverso l'intervista qualitativa, è possibile produrre contenuti narrativi analizzabili alla luce della loro relazione con discorsi culturali più ampi (Hammack & Toolis, 2014; 2016).
La presente ricerca intende mettere in luce le esperienze di vita delle persone LGB+ attraverso un'analisi approfondita delle loro narrazioni. Con il termine "esperienza di vita" si fa riferimento alle descrizioni personali e soggettive delle persone, alle percezioni e alle interpretazioni delle loro esperienze psicologiche e sociali. In linea con la letteratura internazionale degli ultimi anni, il progetto qui presentato si inserisce in una proposta metodologica che si rivela funzionale per l'esplorazione di contenuti e l'estrapolazione di temi sovraordinati relativi alle identità LGB+ e al loro sviluppo in diversi contesti storici e sociali.