Il cambio di paradigma nella generazione di energia elettrica, riassumibile nel passaggio da fonti primarie fossili a rinnovabili, aumenta la necessità di interconnessioni elettriche per mettere in comune le riserve e avvantaggiarsi dei diversi diagrammi di carico e generazione. Per motivi soprattutto autorizzativi, si propongono spesso soluzioni in cavo per le nuove interconnessioni terrestri ad altissima tensione (AAT) in corrente alternata (c.a.); talora anche in corrente continua (c.c.). L'impiego di cavi è d'altro canto una ineludibile necessità per le interconnessioni sottomarine: anche qui, si confrontano c.a. e c.c. (quest'ultima diventa una scelta obbligata per coprire distanze indicativamente superiori a 150 km).
L'attualità della trasmissione sottomarina in cavo ad altissima tensione, sia c.a. che c.c., suggerisce di approfondire alcune tematiche specifiche e di notevole interesse pratico relative alle due tecnologie, e segnatamente:
- il ricorso a elettrodi innovativi per ridurre il costo e l'impatto ambientale delle interconnessioni sottomarine in c.c.
- l'esercizio a tensione variabile delle lunghe linee in c.a. per ridurre le perdite associate a capacità e reattanze di compensazione trasversale nei periodi di basso carico
Si ravvisa poi l'opportunità di rivedere, anche alla luce dei risultati delle tematiche di ricerca sopra proposte, il confronto tecnico-economico tra interconnessioni sottomarine AAT in c.a. e in c.c., quando ambedue le soluzioni siano applicabili.
La stragrande maggioranza degli studi sulle reti e sottosistemi in continua basato su convertitori VSC sono orientati sugli apparati e sul loro controllo invece che sulla eventuale interazione e sul confronto tecnico-economico con la rete CA e la stessa. Le tematiche di ricerca proposte vertono (sia dal lato AC che DC) sul miglioramento delle lunghe trasmissioni sottomarine in termini di costo capitale (tuttora il punto debole dei sistemi HVDC) per quanto attiene gli elettrodi innovativi; e alla riduzione dei costi di esercizio in condizioni di carico molto ridotto (un limite oggettivo per i lunghissimi cavi CA ad altissima tensione). Queste tematiche devono comunque essere inquadrate nel contesto più generale dell¿ottimizzazione delle soluzioni: tornando alle affermazioni iniziali, è il caso di rivisitare il confronto tra interconnessioni sottomarine punto-punto in corrente continua e in corrente alternata (entro i limiti di fattibilità di queste ultime, beninteso) per chiarire una questione quantitativa tutt'altro che risolta, e con riflessi diretti sul costo per la collettività di alcuni prevedibili scenari di sviluppo del sistema elettrico.