La ricerca si propone di riflettere su un tema di grande rilevanza che, nonostante sia oggetto di molteplici studi e approfondimenti, mostra tuttora difficoltà a trovare spazi integrati di condivisione - conoscitiva e progettuale - capaci di definire il giusto "grado di trasformabilità" di situazioni e contesti.
Il quadro complessivo fa emergere i termini del dibattito contemporaneo e segna i confini di un'operatività chiamata a risolvere le problematiche di un palinsesto che reca in sé i diversificati segni prodotti dai fenomeni storici la cui processualità determina la logica costitutiva dell'insieme.
E' nota l'estrema varietà di atteggiamenti che oscillano su questi temi tanto da stabilire approcci di settore che, di frequente, provocano artificiose contrapposizioni; non si tratta di problemi nuovi, ma le esperienze condotte aprono a verifiche aggiuntive degne di ulteriori approfondimenti.
Si tratta di una materia di riflessione diretta a leggere i 'segni di mutazione' che derivano dal succedersi delle 'stratificazioni', resi ancora tangibili attraverso il sistema di relazioni spaziali, temporali e culturali del presente.
Pertanto, partendo dallo stato dell'arte, ricco di apporti sviluppati soprattutto in tempi recenti e attraverso l'esame di alcuni dei tanti significativi episodi, la ricerca intende approfondire i dati esistenti quindi analizzare i casi considerati per comprenderne la dinamica di trasformazione nella contestuale valutazione della 'struttura città' e del relativo 'sistema territoriale'.
In sostanza, si intende rivolgere attenzione ai modi attraverso cui è stata ideata e posta in essere la dialettica fra le preesistenze; riconoscere e interpretare il processo storico nonché identificarlo quale presupposto che presiede alle scelte d'intervento; scelte che investono diversificati aspetti - concettuali, culturali e tecnici - e che, nel gestire equilibri complessi, reclamano una stretta interconnessione fra tutela, sviluppo e strategie di assetto.
Le più recenti posizioni teoriche e operative pongono l'accento sulla necessità di formulare programmi di studio, conservazione e valorizzazione delle strutture storiche soprattutto quando esse siano parte di contesti urbani e/o paesaggistici. Di fatto, le esigenze di tutela e recupero dei borghi storici spingono verso ulteriori approfondimenti conoscitivi, finalizzati all'analisi del patrimonio in funzione di una rilettura e riconfigurazione dell'"insieme" di cui tali testimonianze sono parti integranti.
La ricerca, mettendo a punto una metodologia che possa far confluire gli apporti di diverse competenze disciplinari in azioni sinergiche, intende giungere alla definizione di 'linee guida' per gli interventi di conservazione, valorizzazione e gestione da condurre nel rispetto delle caratteristiche dei luoghi. Si tratta di raccogliere, elaborare e portare a sintesi interpretativa i contributi di studiosi che si occupano di storia dell'architettura, disegno e rilievo dell'architettura e dell'ambiente, topografia e restauro architettonico.
In una continua ricerca di nuove tecnologie di rappresentazione e comunicazione dei dati è importante non perdere di vista i concetti di fondo che, con adeguati metodi di lavoro, guidano verso un'operatività informata, così da delineare un quadro affidabile e completo della dimensione storica dei luoghi, la quale - almeno nei tratti essenziali - possa essere acquisita e compresa da chi studia e agisce nei diversi momenti programmatici, da cui far derivare coerenti espressioni progettuali verso il paesaggio, i centri storici e il relativo patrimonio monumentale ed edilizio.
E' evidente che una volta effettuata la loro rilevazione, i dati - ricondotti su cartografie georefenziate - permettono di aprire indagini su aspetti strutturali della città e del territorio e sui processi evolutivi degli insediamenti; ciò significa che gli assetti topografici, territoriali ed edilizi, costituiscono la linea di partenza di itinerari ricostruttivi supportati dalle documentazioni storiche e cartografiche.
Risulta altrettanto chiaro come sia compito della ricerca individuare la corrispondenza tra la documentazione storica e la cartografia attuale, nonché verificare le problematiche descrittive e la qualità topografica delle cartografie storiche. Successivamente, su queste basi verranno innestate le indagini sulla consistenza demografica, sui progetti a scala urbana e sui piani a scala territoriale, con particolare attenzione per gli insediamenti - i cosiddetti centri storici - la cui ricognizione diretta e il relativo studio stratigrafico, costituiscono di certo il fondamento di futuri approfondimenti e un valido incentivo rivolto alla tutela del patrimonio architettonico e ambientale.
Tra i programmi di sviluppo del lavoro rientra la costruzione di una banca dati cartografica ed elaborazione casi; in questa prospettiva, attraverso il dialogo ed il confronto con esperienze nazionali e internazionali, sarà possibile affinare i metodi e la qualità di elaborazione la quale potrà essere più efficace se misurata attentamente in relazione alle peculiari condizioni di ciascuna realtà storica e culturale.
In sostanza, l'apporto specifico del lavoro di ricerca risiede non solo nella possibilità di ricostruire storicamente una configurazione materiale sincronica, ma piuttosto delineare la serie diacronica delle trasformazioni della struttura urbana e del sistema territoriale di riferimento, utile anche in senso storiografico generale per informare sulle organizzazioni sociali che hanno presieduto alle trasformazioni stesse. Una potenzialità che dallo sviluppo della città storica si proietta alla crescita della città contemporanea, alcune volte travolta dalla moderna conurbazione, altre volte aggredita da una situazione a rischio spopolamento, una realtà diffusa, che merita attenzione.
In proposito, è utile osservare che gli studi fin qui redatti, da una parte confermano la rilevanza del tema, dall'altra mettono in evidenza come vengano, di frequente, considerati solo alcuni aspetti del problema; diversamente, questi luoghi sono portavoce di identità locali di valore inestimabile, peculiarità di un paesaggio costellato da piccoli centri, nuclei e borghi arroccati che risultano oggi abbandonati per mancanza di attività.
Si tratta d'individuare le iniziative che possano facilitare la comprensione dell'intero sistema, senza snaturarne i significati; peraltro, esistono ancora ampi margini per condurre azioni, strettamente connesse alla cultura storica del restauro, volte a migliorare lo stato dei luoghi.
Nondimeno, è evidente che fra le ragioni della storia e le esigenze della contemporaneità non sussista un contrasto insanabile; viceversa, potenziando le conoscenze, è possibile chiarire e focalizzare l'evoluzione delle modalità d'intervento nel tentativo di fornire nuove risposte.