Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1954458
Anno: 
2020
Abstract: 

La recente pandemia del Covid 19 ha evidenziato la fragilità del Sistema Sanitario Nazionale italiano. Il crollo della capacità di accoglienza della struttura sanitaria, non in grado di sopportare il peso degli aumentati ricoveri, è stato il risultato di un processo lungo ed articolato di interventi modificativi che hanno gravato pesantemente sull'organizzazione sanitaria e sulle sue risorse.
Essi si aggiungono ai rilevanti cambiamenti economico sociali e demografici in corso che, con un invecchiamento estremo della popolazione generale, un aumento delle comorbilità e delle disabilità, prefigurano per l'Italia una transizione epidemiologica in comune solo con pochi altri paesi del mondo.
Il presente progetto ha l'obiettivo di disarticolare, all'interno di un contesto in cui si dibatte sulla ridefinizione delle competenze legislative in materia di sanità, l'intreccio di relazioni causali che potrebbe portare le fasce più svantaggiate e fragili della società, e già ampiamente messe alla prova dalla crisi del 2008, a pagare il conto più alto dell'epidemia Covid-19. Le ragioni risiedono nella loro maggiore esposizione e vulnerabilità, non solo al contagio e all ' impatto diretto ed indiretto dell'infezione sulla salute,  ma anche alle conseguenze derivanti dalla riorganizzazione straordinaria dell'attività sanitaria e dell'economia.
A tal fine, si intende proporre uno strumento di analisi che possa sintetizzare la condizione di salute e lo stato di deprivazione economico-sociale, in un contesto di shock esogeni quali COVID-19 e similari.
L'Health Inequality Index (HII), costituisce un indicatore in grado di suggerire un' agenda di priorità per la sorveglianza, la ricerca e gli interventi di attivazione di politiche appropriate sul fronte delle disuguaglianze di salute e di quelle economiche e sociali, includendo l'equità tra i principi cardine d'ispirazione.

ERC: 
SH1_3
SH1_13
SH3_7
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2536203
sb_cp_is_2528926
sb_cp_is_2528944
sb_cp_is_2529125
sb_cp_is_2528988
sb_cp_es_343149
Innovatività: 

Si tratta di una ricerca innovativa che coniuga il punto di vista epidemiologico con quello economico. L'osservazione delle relazioni causali tra la pandemia COVID 19 e le disuguaglianze di salute e socio economiche, alla luce della sostenibilità del sistema sanitario, costituisce un punto di vista complesso e variegato in grado di offrire evidenze utile per la programmazione sanitaria e la politica economica.
I risultati della ricerca potrebbero rappresentare un'opportunità per coloro che decidono in sanità, soprattutto al Sud, perché il Mezzogiorno rappresenta un vero e proprio laboratorio per la salute disuguale, perché lì, più che altrove, ai mali di un universalismo e alla deprivazione economica, si sommano servizi pubblici scadenti, danni ecologici, disoccupazione e criminalità diffuse, livelli d'istruzione e formazione inadeguati.
La letteratura sulla salute diseguale causata da determinanti socio economici e , in relazione bidirezionale, i suoi possibili effetti recessivi via riduzione delle capacità produttive e aumento spesa pubblica, è allo stato attuale, non affatto trascurabile. Il tema della disuguaglianza di reddito e di salute è attualmente al centro dell'agenda politica grazie al fatto che, da circa un decennio, la questione continua ad essere oggetto di analisi specifiche, sia teoriche che empiriche. L'interesse verso l'argomento è nato, primariamente, in quei paesi che, malgrado avessero raggiunto un certo livello di reddito, conservavano quasi inalterate le disuguaglianze in salute.
La discussione pesca dalla teoria del benessere, passando per la relazione concava tra salute e reddito. L'ipotesi del reddito assoluto e quella della disuguaglianza di reddito, nella versione forte e debole, costituiscono gli ulteriori sviluppi teorici suffragati, da più parti e con diversi risultati, anche empiricamente.
Ad oggi, le prove che implicano che la disparità di reddito sia una minaccia per la salute pubblica sono oramai complete. Non solo il reddito ma anche i fattori sociali. Lo status socioeconomico è globalmente riconosciuto come uno dei più forti predittori di morbilità e mortalità. Disuguaglianza di reddito e di salute sembrano riflettere ciò che potrebbe essere definito un sottoinvestimento in società. In alcuni paesi, dove il welfare è stato più generoso e ha comportato investimenti sociali su più fronti, infatti, la relazione tra reddito e salute è stata mediata da fattori cosiddetti neo materiali e i risultati sono stati preferibili.
Circa il tema pandemia, a meno di pubblicazioni recenti, nulla è stato divulgato sull' effetti di essa sulla salute disuguale e la condizione socio economica, via meccanismi di trasmissione diretti ed indiretti.
Si è infatti ritenuto che la distribuzione del COVID 19 fosse casuale rispetto alla condizione economico sociale, mentre al contrario, identificare i profili di popolazione maggiormente a rischio e quantificare in termini di salute l'impatto differenziato su specifiche fasce sociali, potrebbe rappresentare un'informazione indispensabile per una riallocazione più efficace delle scarse risorse sanitarie ed economiche attualmente a disposizione.
Allo stesso tempo, essa consentirebbe l'individuazione delle responsabilità politiche più appropriate per l'implementazione delle azioni sanitarie, di prevenzione, sociali, economiche e culturali da mettere in atto. Riconoscere le conseguenze sull'equità in salute dell'attuale pandemia potrebbe inoltre avere l'addizionale scopo di suggerire come organizzare, in tempo e più efficacemente, la risposta sanitaria e sociale per affrontare i possibili e probabili shock futuri, nel rispetto del principio di equità. In aggiunta, con l'obiettivo di ricercare gli impatti negativi, si potrebbero osservare, ed eventualmente quantificare e valorizzare, i parimenti possibili effetti positivi sulla salute (e quindi sull'equità) della pandemia, come ad esempio suggeriscono i primi dati sull'abbassamento dei livelli di inquinamento atmosferico.
Da ultimo, affinché i sistemi e gli interventi sanitari siano efficaci, è necessario comprendere le principali sfide di salute a cui le popolazioni sono sottoposte e come queste, nel tempo, possano cambiare. Il Burden of Disease si basa sul presupposto che ogni persona nasca con un certo numero di anni di vita da vivere potenzialmente in buona salute. Tenendo conto che la malattia equivale ad una perdita di benessere sociale, il DALY contabilizza tale perdita in termini di numero di anni vissuti con una malattia o disabilità, gli YLDs, (years lived with disability) e quelli persi a causa di mortalità prematura, gli YLLs, (years lived lost). L'uso dei dati del GBD Study (global burden of diseases study) ,che dal lancio ad opera della Banca mondiale e del WHO ad oggi, ha visto crescere considerevolmente la produzione di informazioni, rappresenta una grande opportunità che, per l'Italia, sarebbe vantaggioso cogliere.

Codice Bando: 
1954458

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