Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1590532
Anno: 
2019
Abstract: 

La presente ricerca propone uno studio dello spazio urbano come interazione localizzata di agenti umani e non umani. L'obiettivo è quello di offrire una concezione dello spazio urbano come evento, dunque come incontro tra agenti entro uno spazio di contingenza: l'idea di fondo è che lo spazio non preesista questi incontri ma ne costituisca al contempo l'esito e la perimetrazione.
Più in particolare, l'esigenza è quella di dare corpo alla consapevolezza di non poter più legare la città a una definizione fondata su un modello di gerarchia, identità e controllo a causa della fluidità a cui è attualmente sottoposta. Sotto questa luce, si rende necessario mettere in discussione l'utilizzo e la spendibilità di quelle categorie troppo nette e unilaterali. La possibilità che si viene a condensare in questo diverso modo di intendere lo spazio è dunque quella di rendere conto del superamento di alcuni paradigmi dicotomici (soggetto-oggetto; natura-cultura) che non sono più in grado di identificare e di cogliere la realtà nel suo carattere di interazione tra elementi irriducibili all'una o all'atra categoria, e, all'opposto, di individuare una nuova lente attraverso la quale leggere e decifrare la città come interazione tra quegli elementi erroneamente ritenuti allotri.
Ciò che intendo sostenere è che la città si colloca nella sperimentazione di nuove composizioni, nell'aver-luogo o nell'insorgenza spontanea di nuovi modi di vivere-assieme. Essa emerge come affermazione di un continuo movimento vibrante dei corpi che si rende visibile in quanto tale. Non si tratta di fare l'esperienza di una forma già data o pienamente cristallizzata, bensì di sperimentare l'emergenza momentanea, qui e ora, di qualcosa di diverso, della potenza creativa dello spazio. In questo modo la città assume un'altra forma, sempre nuova, del cambiamento convulsivo e dell'incontro incessante e il nostro non può che essere un riconoscimento operativo di un ineluttabile intreccio di ontologia e politica.

ERC: 
SH5_10
SH5_9
SH5_11
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2125165
Innovatività: 

La ricerca - strettamente connessa al mio lavoro di dottorato - mette in parallelo due questioni di centrale importanza nel dibattito contemporaneo in filosofia politica e sociale: l'idea di uno spazio come proprietà emergente e la questione della ritrazione del soggetto. Il mio intento primario è quello di contribuire alla comprensione di un fenomeno che, secondo molti studiosi, costituisce la cifra della comprensione politica degli ultimi decenni, sollecitando l'introduzione di una letteratura critica e di un dibattito scientifico ancora molto trascurati in Italia. A questo riguardo la ricerca propone una chiave che insiste non sull'idea di una cancellazione assoluta del concetto di soggetto (che si vedrebbe sostituito da quello di oggetto, come molti studiosi critici sostengono), bensì su una rimodulazione di tale categoria. Non si tratta, dunque, di muovere una guerra al soggetto moderno (preso in una relazione dicotomica con l'oggetto) quanto di ricollocarlo all'interno di un piano di immanenza in cui i movimenti sono solo orizzontali e non verticali: esso non è un'essenza conchiusa in se stessa, ineffabile e isolata, che agisce su un mondo inerme ed esposto alla sua volontà, ma l'esisto emergente di una rete di interazioni. Ciò segna non la fine di un soggetto, bensì la fine della trascendenza del soggetto come creazione generale, culla di stabilizzazione e ipostatizzazione. La ricerca guarda infatti alla particolare interazione che s'innesta tra le azioni di tutti gli attori presenti in una determinata scena sociale: il soggetto emerge di volta in volta, a ogni istante in base ai corpi, attanti o attori con cui ci si aggrega. In questo modo, il soggetto, come lo spazio, risulta una proprietà emergente, istantanea e non generale.
Non di secondaria importanza è inoltre l'aspetto più pratico della ricerca. Come anticipato, al lavoro di ricognizione della letteratura in un primo momento e di creazione concettuale in un secondo, seguirà un'indagine sul campo a partire da un approccio metodologico di tipo qualitativo e quantitativo in grado di far emergere e toccare con mano quanto sostenuto per via teorica.
Con tale progetto si mira dunque all'approfondimento e al chiarimento di tali tematiche e relative problematizzazioni, non ancora prese in considerazione per queste vie. Risulta inoltre rilevante, nei termini di innovatività della ricerca, la sua interdisciplinarità. Se, come è stato detto in precedenza, tali teorie e pratiche hanno toccato e intaccato ambiti molto diversi e apparentemente molto distanti tra loro, sarà mia premura mettere in contrappunto concetti propri delle varie discipline in modo da contribuire a garantire un allargamento dei confini del sapere, rigidamente determinati dai vari ambiti, unendo concetti generalmente propri della fisica, alla filosofia, della sociologia e all'antropologia (per fare un paio di esempi). Sostengo infatti che l'interdisciplinarità sia uno dei modi più proficui di considerare l'attività di ricerca e di fare ricerca:non possiamo credere che ogni ambito disciplinare giochi autonomamente la propria partita come se non condividessimo la stessa rete. E se è vero, come sostengo fin dall'inizio di questo progetto, che ogni cosa si determina in base ai corpi con cui si aggrega, non si può fare finta che un ambito sia autonomo e che basti a se stesso.
Per i motivi elencati qui e per quelli dislocati nei vari paragrafi sostengo che la pubblicazione dei risultati, degli esiti, della presente ricerca rappresenta una delle occasioni per ampliare il dibattito italiano e incrementare l'avanzamento lo studio e la conoscenza di queste tematiche.

Codice Bando: 
1590532

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