L'ambiente marino/costiero rappresenta un contesto fortemente caratterizzato da elementi naturali, da artefatti e pratiche sociali.
Un ambiente complesso nel quale è necessario operare in funzione di tutele ambientali e paesaggistiche, sia in relazione ai bisogni dei beneficiari dei litorali marini che delle filiere economiche operanti nel settore turistico/balneare. Vale a dire progettare manufatti e servizi sostenuti dalle scienze del design che aggiornino e integrino principi di convivenza tra territorio, persone e artefatti, equilibrando il grado di antropizzazione della natura nella direzione di una balneazione inclusiva di nuove priorità e sensibilità.
La cultura del design con il suo particolare set di competenze e strumenti che provengono dai temi del social design, può orientare le azioni progettuali verso una sostenibilità territoriale caratterizzata da una forte componente relazionale. In queste condizioni la condivisione diviene pertanto una forma di co-definizione del piano del progetto attraverso la cooperazione tra soggetti proponenti e destinatari secondo un approccio bottom-up che promuove forme comunitarie di azioni in grado di agire in modo integrato su livelli strategici, organizzativi e progettuali, così favorendo la generazione di economie inclusive e sostenibili.
Ciò premesso, la ricerca SPIAGGIAVERDE ha come obiettivi:
- lo studio delle problematiche ambientali connesse allo sfruttamento turistico delle coste italiane e, più in generale, dell'area del Mediterraneo;
- l'individuazione e la mappatura delle criticità specifiche in relazione all'ambiente e alle economie del turismo balneare;
- la disamina delle best practice su scala internazionale ricadenti su questi temi;
- la definizione di soluzioni design-driven e specifiche metodologie d'intervento per il progetto di prodotti-servizio;
- la progettazione e prototipazione di prodotti- in collaborazione con aziende design oriented - per la fruizione sostenibile delle spiagge.
L'nnovatività della ricerca e il suo potenziale nel realizzare un avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato dell'arte sono di seguito descritte:
_per un nuovo modello balneare
La ricerca "SPIAGGIAVERDE. Prodotti, materiali e azioni design-driven per lo sviluppo sostenibile dell'ambiente balneare" si configura come una ricerca scientifica di tipo interdisciplinare. Una piattaforma di buone pratiche all'interno della quale il Design, prima ancora che con soluzioni e prodotti finiti, interviene con un apporto progettuale di tipo "sociale" rivolto alla "cura" del territorio. Un requisito innovativo che attribuisce alle risorse locali il ruolo guida per fare emergere concrete "domande di progetto" per la tutela dei patrimoni identitari dei luoghi. In termini assoluti la ricerca rappresenta un'attività progettuale diffusa e scalare, esperibile correlando diverse competenze scientifiche in azione per individuare soluzioni concretamente sostenibili nella ricerca di un equilibrio tra capitale naturale e capitale umano.
È così definito un "nuovo modello balneare" nel quale lo sviluppo socio-economico del territorio si combina alle necessità dei fruitori turistici delle spiagge nella compatibilità imposta dalla necessaria salvaguardia ambientale.
I principali caratteri di innovatività della ricerca sono:
- interdisciplinarietà;
- alternanza di attività "desk" e sperimentazioni di tipo "field";
- approccio "bottom-up" e inclusione sociale per lo sviluppo del territorio;
- progettazione design-driven derivante da necessità ambientali;
- ricerca applicata che prevede attività di testing e sampling per la riduzione del time-to-market e per la definizione di concreti modelli di business.
_Materiali e innovazione sostenibile
In un contesto caratterizzato da un alto livello di corrosività ambientale, la ricerca, grazie alle attività "field" previste, propone un'inedita opportunità per testare sul campo diversi materiali, per comprenderne le variazioni estetiche e meccaniche.
È oggi importante dar valore ai prodotti e ai processi attraverso nuove funzionalità, il servizio integrato e la sostenibilità. Bisogna dunque produrre "innovazione sostenibile", stimolando ad esempio nuove sinergie come quella tra Scienza (dei materiali) e Design (Lucibello 2002, 2005, 2009 e 2014;). Secondo quanto affermato da "The European Competitiveness Report 2010", i materiali avanzati aggiungono crescenti qualità prestazionali ai prodotti incrementandone il valore aggiunto e per questo considerati fondamentali per la competitività delle aziende. Nonostante però il grande numero di materiali innovativi sviluppati dai laboratori scientifici, la loro applicazione in nuove produzioni seriali presentano diverse complicazioni. Ai lunghi tempi per lo sviluppo industriale si aggiungono le naturali difficoltà di inserimento nella competitività dei mercati di nuovi materiale trasformati in nuovi prodotti. In tale quadro il Design acquisisce un ruolo significativo perché "chiude il ciclo dell'innovazione", indicando per il materiale , scenari di collocazione esigenziale e merceologica e concept tipologici e morfologici in grado di attribuire i necessari valore d'uso. Il Design si assume altresì il compito di comunicare con cura il valore dell¿innovazione, rendendone chiari i benefici e riducendone i tempi di adozione a livello industriale e il time-to-market (Ferrara, 2015).
Per queste motivazioni l'EU ha iniziato a promuovere e sostenere l'approccio design-driven innovation (Verganti R., 2009. Design Driven Innovation: Changing the Rules of Competition by Radically Innovating What Things Mean. Harvard Business Press), già da tempo applicato in Italia, come fattore cruciale nella promozione della produzione industriale, in particolare nelle industrie creative cioè in quelle industrie che hanno capacità di produrre innovazione attraverso la cultura e la responsabilità sociale, piuttosto che sulle solo capacità tecnologiche.
Rispetto alla consuetudine che vedeva le pratiche di Design utili esclusivamente nella fase finale dello sviluppo tecnico, oggi è oramai acquisita il suo ruolo anche nella fase di ideazione dei materiali, proprio per la capacità di stimolare innovazione all¿interno dei processi propri della scienza. In tal senso appare metodologicamente rilevante avvicinare ai laboratori scientifici i workshop di design (così come si sta attuando a livello europeo: light-touch-matters-project.eu, research.gold.ac.uk, www.instituteofmaking.org.uk, materialsense.com, www.doen-materiaalprijs.nl), riconoscendo a questa disciplina la capacità di envisioning in grado di avvicinare sviluppo industriale e scoperte scientifiche.