
Da tempo viene studiata la contagiosità delle emozioni (espresse tramite pattern muscolari del viso), cioè la loro capacità di essere veicolate da un individuo all¿altro. In questo studio si indaga la risposta di un individuo singolo (P1) o di tre individui (P3) all¿espressione Neutra (N), di Felicità (F) o di Rabbia (R) di un avatar (A1) e di tre avatar (A3) con la stessa espressione. Gli avatar saranno proiettati su uno schermo 1x1,5m, e visualizzati in 3D con degli occhiali. Il compito utilizzato sarà il Feedback-Joystick Task (F-JT), in cui i partecipanti, in base a un tono neutro che udiranno (alto, ¿Ta¿, o basso, ¿Tb¿), dovranno muovere un joystick indietro per allontanarsi illusoriamente da A1/A3 (gli stimoli si rimpiccioliranno), e in avanti per avvicinarsi ad A1/A3 (gli stimoli si ingrandiranno). Gli avatar cambieranno espressione poco prima della presentazione del tono. L¿istruzione sarà di fissare i volti degli avatar che avranno di fronte, ma di rispondere più rapidamente e accuratamente possibile solo al tono che udiranno. Verranno registrati tempi di reazione (RTs) e accuratezza (Acc) dei partecipanti. Ci si attende un comportamento diverso in base al numero di partecipanti e avatar, e all¿emozione osservata, ovvero una generale influenza dell¿emozione espressa dagli avatar sul comportamento dei partecipanti. Quando l¿istruzione sarà di muovere il joystick in avanti, ci si aspettano RTs più lenti e Acc minore nella condizione P1vsA3 e RTs più veloci e Acc maggiore in quella P3vsA1 quando l¿espressione è R. Per l¿espressione F, si attendono RTs più veloci e Acc maggiore in tutte le condizioni. Quando il joystick andrà mosso indietro, si ipotizzano RTs più veloci e Acc maggiore nella condizione P1vsA3 e RTs più lenti e Acc minore in quella P3vsA1 quando l¿espressione è R. Per l¿espressione F, si attendono RTs più lenti e Acc minore in tutte le condizioni. Non ci si aspettano differenze significative con l¿emozione N.
Questo progetto può potenzialmente far avanzare le conoscenze sia nell¿ambito scientifico indagato direttamente, cioè il contagio emotivo e la condivisione delle emozioni, sia nell¿ambito tecnico, permettendo lo sviluppo di nuove procedure d¿indagine basate sulla RV. Le ipotesi sui risultati sono le seguenti: per l¿espressione di felicità ci si attende una propensione maggiore all¿approccio piuttosto che all¿evitamento, dunque tempi di reazione (RTs) più rapidi e maggiore accuratezza (Acc) spingendo il joystick verso lo stimolo, mentre per l¿espressione di rabbia ci si attende l¿inverso, cioè una tendenza a evitare lo stimolo, quindi RTs più rapidi e maggiore Acc nel tirare il joystick verso di sé. Sostanzialmente, si prevede un¿interferenza diretta dello stimolo volto (rispetto ai punti di fissazione) sul compito di risposta allo stimolo acustico, nella direzione sopra descritta. L¿elemento più innovativo all¿interno del progetto è senza dubbio la manipolazione gruppale, dunque la situazione in cui troviamo P3 e/o A3. Si ipotizza un¿influenza maggiore dello stimolo A3 sulla risposta di P1 e, per contro, un¿influenza minore di A1 sulla risposta di P3. Questo risulterebbe in una maggiore percentuale di errore e/o in RTs più lenti quando l¿istruzione è di andare avanti ma ci sono 3 avatar arrabbiati rispetto a quando gli avatar hanno espressione neutra e, soprattutto, quando sono felici. Se tale ipotesi venisse confermata, il risultato sarebbe un primo importantissimo passo nella comprensione della condivisione delle emozioni fra individui, e in generale di tutti quei fenomeni emotivi legati alle relazioni intra- e inter-gruppi, come il bullismo, l¿esclusione sociale e l¿¿effetto spettatore¿ (per cui un individuo non offre nessun mezzo d¿aiuto a una vittima quando sono presenti sulla scena altre persone).
I risultati ottenuti precedentemente in merito al contagio emotivo sono spesso ambigui e in contraddizione l¿un l¿altro, ad esempio riguardo possibili differenze nel processo in base al genere, e sicuramente una delle cause è la ridotta ecologia degli studi precedenti. Con un paradigma di RV si possono ottenere risultati molto più ecologici, in grado di disambiguare alcuni importanti aspetti del contagio emotivo. Inoltre si tratterebbe del primo studio sui comportamenti di approccio/evitamento nei confronti di avatar emotivamente caratterizzati in un contesto pseudo sociale, e permetterebbe dunque di approfondire le reazioni comportamentali di un individuo ad alcuni atteggiamenti (in questo progetto solo espressivi, ma più avanti si potrebbe pensare di aggiungere aspetti posturali e di altro tipo) dell¿altro nella dimensione della relazione sociale. Inoltre, potrebbe aprire la strada a una serie di studi con variabili molto diverse fra loro (es. razza, genere, status socio-economico, disabilità), permettendo di raggiungere una conoscenza maggiore sulle dinamiche di stereotipizzazione all¿interno di uno stesso gruppo e/o fra gruppi diversi.
Guardando al futuro, questo progetto di ricerca apre importanti e ampie possibilità applicative, soprattutto di impatto sociale. Sicuramente troverebbe applicazione nell¿ambito lavorativo all¿interno delle aziende, dove sono sempre più diffusi fenomeni di mobbing per i dipendenti. Potrebbe permettere di identificare la tipologia migliore di interazione fra dirigenti e subalterni attraverso la comprensione delle reazioni emotive, che consentirebbe una comunicazione più efficiente, portando a un incremento della produttività. Seguendo questa stessa linea, il progetto qui descritto trova interessanti possibilità applicative anche nel sempre più diffuso fenomeno del bullismo (e cyberbullismo), dove spesso si riscontra un effetto gruppo rispetto al singolo. I risultati di questo studio potrebbero anche implementare le conoscenze in ambiti più clinici, come i disturbi dello spettro autistico o altre forme di disregolazione emotiva (es. Alessitimia), indagando gli esiti comportamentali di queste condizioni nelle relazioni sociali.