La presente ricerca intende proporre un'analisi comparativa delle tre principali traduzioni cinesi della Commedia eseguite direttamente a partire dalla lingua originale: quella in prosa di Tian Dewang (2000), quella in versi liberi di Huang Wenjie (2000) e infine quella in versi di Huang Guobin (2003). Ciascuna di queste traduzioni è stata realizzata a partire da differenti edizioni della Commedia: rispettivamente, quella di Giorgio Petrocchi, quelle di Natalino Sapegno e di Bosco-Reggio e da ultima quella di Giuseppe Vandelli (Società dantesca italiana, 1960). Questa circostanza permetterà di approfondire le differenze fra le traduzioni in una prospettiva soprattutto ecdotica, con l'obiettivo di rafforzare la componente filologica degli studi danteschi in Cina, nei quali, al momento, prevalgono interessi di tipo interpretativo, letterario, filosofico e politico.
Fino ad oggi le traduzioni in cinese del poema dantesco sono state analizzate solo singolarmente e sono state giudicate per la loro maggiore o presunta capacità di trasmettere ai lettori cinesi i contenuti, la "filosofia", la morale della Commedia. Non esiste, invece, un confronto sistematico a livello lessicale e interpretativo tra queste traduzioni, né vi si è mai posti il problema di vagliarne l'accuratezza filologica. La presente ricerca, invece, mira proprio a sondare l'affidabilità filologica delle tre principali traduzioni cinesi della Commedia, nella convinzione che i tempi siano ormai maturi per approfondire anche in Cina la conoscenza del metodo filologico e in particolare degli avanzamenti ottenuti in occidente nel campo della filologia dantesca: basti pensare, per fare un esempio, allo sviluppo di alcune tecnologie che hanno reso nuovamente consultabili testimoni giunti sino a noi in un precario stato di conservazione (ms. Egerton). In questo modo, un eventuale nuovo lavoro di traduzione potrà basarsi su una maggiore consapevolezza critica nello scegliere tra le lezioni e le edizioni.
In occasione del 700° anniversario della morte di Dante, si è sviluppato in Cina un grande interesse per gli studi danteschi. È necessario, tuttavia, che, oltreché nella ripubblicazione delle più recenti traduzioni della Commedia, tale interesse si concretizzi nella diffusione in Cina degli avanzamenti filologici degli studi danteschi in occidente: introdurre e approfondire la conoscenza del metodo filologico arricchirà le ricerche su Dante in Cina che, oltre al metodo interpretativo filosofico e politico-letterario, godranno di una prospettiva e un orizzonte più ampi.