L¿utilizzo degli anticoagulanti orali diretti (DOAC) è entrato a far parte della pratica clinica nella prevenzione dell¿infarto cerebrale in pazienti con fibrillazione atriale e nel trattamento della trombosi venosa profonda della gamba e dell`embolismo polmonare, dove hanno dimostrato di essere non inferiori al warfarin. Tali farmaci offrono dei vantaggi rilevanti, soprattutto per la praticità di somministrazione e la mancata necessità di monitoraggio.
Nell¿ambito della trombosi portale cronica (TVP) da ipertensione portale non cirrotica, con o senza estensione alla vena mesenterica e alla vena splenica, esiste uno stato protrombotico (dovuto alle mutazioni trombofiliche, malattie proliferative,¿) concomitante ad un elevato rischio di sanguinamento (piastrinopenia, varici esofagee,¿).
Il nostro studio valuta un gruppo di pazienti affetti da TVP in terapia con warfarin da almeno 12 mesi ai quali viene iniziata terapia con DOAC. I pazienti arruolati sono sottoposti ad esami ematochimici e visita epatologica semestrali, imaging annuale, profilassi per il sanguinamento delle varici esofagogastriche. Vengono raccolti tutti i dati riguardanti episodi di sanguinamento, minore e maggiore, estensione della trombosi e l¿insorgenza di trombosi in altre sedi durante i 21 mesi di trattamento con DOAC. Inoltre, si somministra ai pazienti un questionario che valuta la qualità della vita che definisce da compilare all`inizio dell`arruolamento, in riferimento al trattamento con warfarin, e a 12 mesi dall`inizio della terapia con DOAC.
In conclusione, lo studio permetterà di confrontare la sicurezza, l¿efficacia dei DOAC e la qualità della vita percepita dai pazienti durante il trattamento rispetto all`utilizzo di warfarin.
La letteratura scientifica fornisce basi poco solide in merito all¿utilizzo dei DOAC nei pazienti con trombosi splancniche da ipertensione portale non cirrotica. Questo studio potrebbe rappresentare un ulteriore passo in avanti sull¿utilizzo di questi farmaci, oramai impiegati nella pratica clinica quotidiana per altre patologie. Valutare prospetticamente gli episodi di sanguinamento maggiori e minori, l¿estensione della trombosi e lo sviluppo di nuove trombosi in sedi splancniche ed extrasplancniche in una coorte di pazienti in terapia con DOAC, permetterebbe di definire il profilo di sicurezza ed efficacia di questi farmaci. Inoltre, il confronto con la coorte storica rappresentata dagli stessi pazienti che hanno assunto almeno nei 12 mesi precedenti warfarin consentirebbe di confermare anche nell¿ambito della trombosi portale da ipertensione portale non cirrotica la non inferiorità di questi farmaci.
L¿altro elemento rilevante è rappresentato dalla valutazione della qualità della vita, valutato attraverso il questionario SF36, somministrato ai pazienti in fase di arruolamento. Tale questionario rappresenta un elemento chiave per comprendere il beneficio percepito dai pazienti dalla somministrazione di DOAC. Ad oggi, uno dei limiti principali avvertito dai pazienti che utilizzano warfarin è rappresentato dalla necessità di monitorare l¿INR e verificare che i valori siano mantenuti nel range tra 2 e 3. Tale esigenza viene meno con l¿utilizzo dei DOAC.