Questo progetto consiste nello studio del corpus inedito di stucchi di decorazione architettonica rinvenuti nell'abitato proto-islamico di Salman Pak (nell'area di al-Mada'in, Mesopotamia centrale) dalla missione tedesca a Ctesifonte diretta da Oscar Reuther (1928-29) e dalla missione tedesco-statunitense diretta da Ernst Kühnel (1931-32). Il corpus si data approssimativamente fra la fine dell'VIII e il IX secolo, è conservato al Museum für Islamische Kunst di Berlino e conta circa 300 unità. Il progetto si inserisce nell'ambito degli studi sulla decorazione in stucco di periodo islamico, un argomento che negli ultimi anni ha visto un forte incremento di interesse da parte della comunità scientifica. La ricerca dottorale del proponente, incentrata sullo studio della decorazione architettonica in stucco del periodo proto-abbaside (750-850 ca.) in area iranica e mesopotamica, e in particolare sul corpus degli stucchi rinvenuti dalla missione archeologica italiana nella moschea del venerdì di Isfahan (datati fra il 767 e l'840), costituisce il punto di partenza di questo progetto, che intende ampliare le attuali conoscenze sull'argomento stucco, finora scarsamente indagato per quanto riguarda questo periodo. Il corpus degli stucchi di Ctesifonte/Salman Pak costituisce una fondamentale testimonianza, ancora inedita, dell'arte abbaside dello stucco in area mesopotamica. Il progetto, appoggiato dal Museum für Islamische Kunst, costituisce dunque uno studio nodale per l'avanzamento di questo filone di ricerca.
Come già segnalato, la conoscenza attuale della decorazione architettonica in stucco dell'area di al-Mada'in è limitata al solo periodo sasanide (Kröger, 1982). Il progetto, dunque, si propone di ampliare la ricerca alle fasi islamiche, in modo da estendere le conoscenze anche all'ultima fase di occupazione dell'area, finora rimasta inesplorata ma indubbiamente significativa.
Oltre all'importanza stessa del corpus, il progetto si inserisce nel campo degli studi della decorazione architettonica in stucco del periodo proto-abbaside che proprio in questi ultimi anni sta ricevendo una rinnovata attenzione. Lo studio delle evidenze di Salman Pak permetterebbe dunque non solo la rivalutazione di materiale di grande interesse a lungo dimenticato, ma risulterebbe di cruciale importanza soprattutto per l'avanzamento delle conoscenze nell'ambito di questo filone di ricerca attualmente in pieno sviluppo.
La metodologia che si intende adottare si pone in maniera innovativa rispetto agli approcci generalmente applicati da indagini precedenti, in quanto dedica una particolare attenzione all'osservazione degli aspetti tecnici e tecnologici, nonché alle caratteristiche morfologiche dei composti. Si terranno in considerazione la composizione dello stucco, la presenza o meno di inclusi, le modalità di messa in opera e le tracce degli strumenti impiegati per la lavorazione. Si ritiene infatti che questi ultimi aspetti, sebbene siano generalmente posti in secondo piano rispetto alle analisi iconografiche degli ornati, possano fornire una serie di interessanti indicazioni riguardanti la manodopera. Questo tipo di analisi è già stato applicato dal proponente nello studio del corpus degli stucchi abbasidi della moschea del venerdì di Isfahan nel corso del suo studio dottorale, rivelandosi chiarificatore di una serie di questioni riguardanti le modalità e le fasi di lavorazione dello stucco, mettendo in risalto l'eterogeneità di soluzioni a disposizione degli artigiani. L'applicazione di una metodologia analoga a quella già adottata nel corso della tesi dottorale consentirà quindi di ottenere nuove conoscenze relative agli aspetti tecnici e tecnologici in un'area diversa da quella di Isfahan in una fase storica coeva, incrementando la conoscenza di un argomento finora poco indagato. Inoltre, in vista dei confronti iconografici già segnalati (fig. 2-4), l'osservazione diretta degli stucchi di Salman Pak consentirà di produrre uno studio comparativo anche riguardo agli aspetti tecnici, permettendo di verificare se i materiali comparabili sul piano iconografico costituiscano anche il prodotto di un analogo processo tecnico.