Gli episodi di binge eating, caratterizzati da assunzione di quantità abnormi di cibo appetibile in un breve periodo di tempo, sono caratteristici di individui con diagnosi di binge eating disorder (BED), bulimia nervosa, anoressia e sono frequenti anche tra i soggetti obesi.
Ad oggi mancano trattamenti farmacologici pienamente soddisfacenti. Pertanto, la comprensione dei meccanismi neurochimici, dei circuiti neuronali specifici e delle alterazioni strutturali e funzionali di neuroni e glia nelle vie che regolano l'assunzione compulsiva di cibo è di fondamentale importanza per lo sviluppo di terapie farmacologiche efficaci. Obiettivo del progetto è l'identificazione delle aree cerebrali coinvolte nel BED e lo studio delle eventuali modificazioni morfo-funzionali presenti nei circuiti neuronali e gliali. Sarà usato un modello di BED in cui ratte, con una storia intermittente di restrizioni caloriche, mostrano un comportamento compulsivo di consumo di cibo dopo 15 minuti di esposizione alla vista e all'odore del cibo appetibile. Questo frustration stress attiva anche l'asse dello stress ipotalamo-ipofisi-surrene. Verranno poi effettuati trattamenti farmacologici con composti che agiscono sul CRF e sul sistema dell'ossitocina poiché, recentemente, è stata evidenziata una potenziale interazione tra questi due sistemi suggerendone un suo ruolo critico nel BED. Dato che i disturbi della condotta alimentare sono spesso accompagnati da modificazioni dello stato emotivo, altro obiettivo sarà valutare lo stato ansioso ed il comportamento simil depressivo degli animali. Al termine dei test comportamentali, verranno effettuate le indagini biochimiche e molecolari per meglio comprendere le basi neurobiologiche del BED.
I risultati ottenuti avranno enorme importanza in termini di impatto sulla comprensione e gestione del BED.
Inoltre, questo progetto sarà tra i primi ad estendere le indagini alle possibili alterazioni delle funzioni omeostatiche governate dalle cellule gliali.
Secondo il Global Nutrition Report 2018 dell'Organizzazione Mondiale della Sanità i disturbi della condotta alimentare rappresentano una vera e propria emergenza sanitaria nei paesi industrializzati. Le frequenti comorbità psichiatriche associate ai disturbi della condotta alimentare rendono più che mai urgente la completa comprensione dei meccanismi neurobiologi e, soprattutto, l'individuazione di nuovi e più efficienti strumenti terapeutici.
La rilevanza di questo progetto si basa sulle seguenti considerazioni: i) la diffusione del consumo compulsivo di cibo è estremamente allarmante; ii) l'ambiente favorisce indirettamente abitudini alimentari sbagliate e stile di vita malsano portando ad un modello di alimentazione aberrante, ma i meccanismi cerebrali implicati sono scarsamente noti; iii) il binge eating può causare sovrappeso e obesità che, essendo importanti fattori di rischio per molte malattie croniche, causano un elevato costo di bilancio del sistema sanitario; iv) l'assenza di trattamenti farmacologici sicuri ed efficaci.
Con il presente progetto di ricerca ci proponiamo di implementare la conoscenza dei meccanismi neurobiologici alla base del consumo compulsivo di cibo appetibile indotto da stress e da restrizioni alimentari, per fornire indicazioni importanti per innovativi approcci terapeutici. Quest'ultimo aspetto è di cruciale importanza perché i farmaci tradizionali che sono stati utilizzati per il trattamento di questi disturbi non hanno finora ottenuto i successi sperati. Data la crescente rilevanza delle patologie collegate ai disturbi della condotta alimentare, l'individuazione di nuovi target terapeutici è essenziale.
L'approccio multidisciplinare del nostro studio, che comprende analisi comportamentali e biochimiche, consentirà una migliore comprensione delle basi molecolari del binge eating disorder (BED). Inoltre, altro elemento d'innovatività del progetto riguarda la caratterizzazione e comprensione del ruolo esercitato dalle cellule gliali nel BED. Gli studi condotti fino ad oggi, e le terapie farmacologiche da essi generate, hanno solo attenzionato i circuiti neuronali. I risultati prodotti permetteranno un importante avanzamento delle conoscenze e offriranno nuovi potenziali target per la realizzazione di strumenti terapeutici nell'ambito dei disturbi psichiatrici connessi al consumo compulsivo di cibo. Il nostro studio ha un significativo valore traslazionale considerando che intendiamo chiarire i meccanismi molecolari che possano consentire l'identificazione di soggetti a rischio di BED e indicare nuovi target farmacologici. In ultimo, numerosi potranno essere i beneficiari principali della nuova conoscenza generata tra cui cittadini, utenti dei servizi sanitari, pazienti, e l'industria farmaceutica interessata allo sviluppo di nuovi strumenti terapeutici per il trattamento del BED.