Anno: 
2017
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_486060
Abstract: 

Il progetto si occuperà della prematurità, poiché essa rappresenta un fattore di rischio significativo, in grado di esercitare un impatto sullo sviluppo socioemotivo nel corso della prima infanzia e in età successive nonché sulla relazione genitori-bambino, anche a causa della precoce separazione fisica, emotiva e psicologica dai caregiver. Tale separazione è infatti un potenziale ostacolo nello sviluppo di una relazione adattiva, che rappresenta un fattore protettivo nel corso dello sviluppo. Sebbene la ricerca scientifica abbia evidenziato che i bambini pretermine (PT) presentano alcune vulnerabilità nei profili neurocomportamentali, l'impatto nel medio e lungo termine è stato indagato principalmente su un piano motorio e cognitivo, evidenziando una povertà di studi che si occupano di aree di sviluppo socioemotive.
A tal proposito il progetto indaga le specifiche caratteristiche neurocomportamentali dei bambini PT ( A tal fine, il campione coinvolto includerà 2 Gruppi di genitori con neonati prematuri (Gruppo A, N=35; Gruppo B, N=35) e un gruppo di controllo di genitori con bambini a termine (N=35). Verranno valutati i profili neurocomportamentali dei bambini neonati, nonchè i livelli di stress e di percezione di efficacia genitoriale, sia durante il ricovero che a tre mesi di età (corretta). Nel follow-up verrà inoltre effettuata la valutazione dello sviluppo socio-emotivo del bambino.
I dati rilevati verranno analizzati statisticamente (attraverso programma SPSS), e discussi, evidenziando gli indici neurocomportamentali predittivi nello sviluppo che permettono un intervento sempre più precoce e tempestivo.

Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_613937
Innovatività: 

Per quanto riguarda gli aspetti di innovatività della ricerca, si individuano i seguenti:

1- Nello studio della prematurità come fattore di rischio nel corso dello sviluppo, la ricerca scientifica si è principalmente concentrata sugli indici neurocomportamentali predittivi dello sviluppo cognitivo e motorio (Aarnoudse-Moens et al., 2010; Bhutta et al., 2002; Liu et al., 2009; Lundqvist et al., 2011; Saigal, Doyle, 2008; Treyvaud et al., 2013). Sono ancora pochi gli studi che mettono in luce le problematiche relative al funzionamento socio-emotivo possono persistere nel corso dello sviluppo. Inoltre, tali studi si concentrano soprattutto sugli effetti nel medio e lungo termine, riscontrando maggiori rischi di sviluppare disturbi da deficit dell¿attenzione e iperattività, ansia, depressione (Boyd et al., 2013; Clark et al., 2008; Jones et al., 2013; Spittl et al., 2009).
L'obiettivo di questa ricerca è sopperire a tale carenza in letteratura, al fine di individuare precocemente gli indicatori neurocomportamentali che rappresentino un fattore di rischio, al fine di promuovere interventi personalizzati e tempestivi, che possano modificare le traiettorie di sviluppo e contribuire al benessere del bambino. Identificare un comportamento a rischio precocemente, consente infatti di attivare una rete di sostegno e supporto immediata, garantendo la tipologia di intervento più efficace in maniera tempestiva (fisioterapia, psicomotricità, etc..), e riducendo i costi e le spese sanitarie e mediche nel lungo termine.

2- Il presente progetto di ricerca si propone inoltre di indagare l'efficacia di un programma di intervento ed intende definire buone pratiche (best-practice) di intervento nelle Terapie Intensive Neonatali, che prevedano l'attivo coinvolgimento dei genitori, che riducano i livelli di Stress causati dalla condizione in cui si ritrovano (parto pretermine, ricovero ospedaliero del bambino per lunghi periodi, incertezza sugli esiti di sviluppo, precoce separazione dal neonato). Tale intervento intende inoltre facilitare l'interazione col bambino e aumentano la percezione di efficacia nel post-dimissioni.
A livello internazionale è oramai ampiamente condivisa la necessità di interventi family-centered, ovvero centrati sul coinvolgimento e sul sostegno della famiglia poiché maggiormente efficaci nel prevenire l'insorgenza di ritardi e problematiche nello sviluppo del neonato, nel breve e lungo termine (Bakermans-Kranenburg et al., 1998; Evans et al., 2013; Habersaat et al., 2014). A sostegno di ciò, sono state presentate le linee guida sugli Interventi in TIN ad Agosto 2015, alla Conferenza Internazionale sulla prematurità tenuta a Stoccolma, e il Ministero della Salute Italiano ha prodotto un documento sulla Promozione dell'uso del latte materno e la conseguente apertura H24 delle terapie intensive neonatali di tutta Italia.
Nonostante tale riconoscimento sia a livello internazionale che nazionale, ad oggi sono ancora una minoranza le TIN impegnate nell'apertura H24, e che effettuano interventi family-centered. Ciò evidenzia una generalizzata difficoltà del contesto Italiano ad impostare un modello di CARE centrato sul benessere delle famiglie e dei bambini ricoverati, che si scontra con le necessità e i bisogni del reparto. In Italia vi è quindi una generale necessità di strutturare interventi adeguati ai bisogni delle famiglie e alle necessità del personale professionale delle Terapie Intensive Neonatali. Di conseguenza questo progetto si propone, come aspetto innovativo, di strutturare e organizzare un intervento FAMILY CENTERED all'interno della TIN del Policlinico Umberto 1 di Roma, che possa poi essere esteso ai reparti di altri ospedali sul territorio Locale e Nazionale.

3- Un ulteriore aspetto innovativo del progetto è rappresentato dal fatto che questa ricerca è inserita in una ricerca più ampia in collaborazione con il Neonatologo e Prof. Gianluca Terrin del reparto. La ricerca condotta dalla sua equipe indaga l'impatto di specifici apporti nutrizionali nelle primissime settimane di vita, sulla crescita del bambino e sullo sviluppo neurocomportamentale a 12, 18 e 24 mesi di vita (valutato attraverso la Bayley-Scale).
Inserendo la valutazione neurocomportamentale effettuata a 36 settimane di età gestazionale dei bambini prematuri, proposta all'interno di questo progetto, avremo la possibilità di esplorare e studiare l'impatto degli apporti nutrizionali sullo sviluppo neurocomportamentale già durante la permanenza nel reparto, e studiando longitudinalmente l'andamento dello sviluppo neurocomportamentale fino a 2 anni. Attualmente, non sono presenti studi in letteratura con hanno indagato questi aspetti così precocemente.

Codice Bando: 
486060
Keywords: 

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