Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2729976
Anno: 
2021
Abstract: 

L'attuale emergenza globale del COVID-19 e le misure di confinamento adottate per contrastare la pandemia, hanno portato ad un graduale impoverimento dell'apparato sociale che ha coinvolto principalmente le fasce di popolazione che già vivevano in condizioni di bisogno, di isolamento o malattia. Oggi più che mai è necessario sviluppare ed implementare politiche finalizzate a rigenerare la città attraverso il sostegno e l'attivazione di nuove forme produttive e di aggregazione sociale. Da tempo, numerosi critici e studiosi, indagano il concetto di innovazione sociale associandolo alla capacità collaborativa (Sennet, 2012) e ai cambiamenti nel modo di agire (Manzini, 2015) di soggetti o comunità con un obiettivo comune. Si tratta di un fenomeno bottom-up che è strettamente connesso alla dimensione locale dell'innovazione generata dalla società civile (cittadini, comunità, gruppi, ecc.) invece che da istituzioni politiche, aziende o industrie. Un processo che ha permesso l'emergere delle Creative Communties, organizzazioni locali con un forte spirito creativo ed imprenditoriale, capaci di riorganizzare lo stato attuale delle cose, proponendo nuove soluzioni.
Attraverso le pratiche del Systemic Design, la ricerca vuole indagare il potenziale innovativo che si genera dalla connessione tra le diverse realtà locali, le attività messe in atto e le risorse utilizzate, per conseguire trasformazioni organizzative e sociali.

ERC: 
PE8_10
PE8_11
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3484400
Innovatività: 

Innovatività e risultati attesi (RA)

Le comunità e le associazioni prese in esame e così mappate, avranno modo di interagire direttamente tramite le attività creative che si svolgeranno all'interno di spazi appositamente selezionati, espandendo il bacino di utenza dei propri servizi o semplicemente attivando canali di socializzazione e scambio di idee. Da una parte attraverso l'approccio del Systemic Design, si progetteranno relazioni, si valorizzeranno l'identità e le risorse locali e infine si produrrà sviluppo delineando un ambiente sociale, culturale e fisico che garantisce il benessere del singolo e della collettività. Dall'altra le Creative Communities, essendo fortemente radicate nel territorio e con una conoscenza approfondita delle risorse locali, sono portatrici di saperi e conoscenze di altissimo valore culturale e tecnico che se non incluse nei processi di innovazione sociale rischiano di andare perse se non peggio snaturate. Il rapporto che si instaura tra le diverse comunità, associazioni, gruppi e enti sociali potrebbe portare a flussi di innovazione che dal basso potrebbero avere interessanti sviluppi anche a livello globale.

Andando a delineare più nello specifico le possibili risposte derivate dalle sperimentazioni accennate in precedenza, è possibile definire i seguenti risultati attesi:

RA1: all'interno del sistema, l'intreccio tra le diverse Creative Communities operanti sul territorio di Napoli, da un lato porterà maggiori vantaggi alle singole realtà locali che potranno usufruire di più risorse e contemporaneamente espandere il proprio bacino di utenza, dall'altro sarà un'opportunità di sviluppo per il contesto urbano in generale.

RA2: La connessione tra le comunità e associazioni creative di Napoli e quelle cosiddette "fragili" (comunità marginalizzate, minoranze culturali, anziani e bambini) attiverà processi di inclusione sociale tra cui un maggiore apprezzamento e accettazione delle differenze individuali e della diversità, il rispetto per tutte le persone, l'opportunità di migliorare le singole competenze pratiche esercitandosi e insegnandole agli altri;

RA3: All'interno degli spazi di "conversazione" si svolgeranno diverse attività creative, in particolare si attiveranno azioni di prevenzione e salvaguardia del patrimonio culturale di Napoli anche attraverso progetti di riqualificazione sia dei beni artistici che degli spazi pubblici, incidendo sulla qualità della vita all'interno del contesto urbano e sul senso di appartenenza al luogo.

Avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato dell'arte:
Proprio perché il loro ruolo non è stato ancora definito in modo puntuale e collocato in modo autorevole all'interno del tessuto sociale, le Creative Communities potrebbero rivelarsi una risorsa fondamentale per attivare nuovi processi di innovazione che provengano "dal basso", ma ad oggi manca ancora un approccio sistemico che connetta in un più vasto tessuto sociale queste singole realtà che spesso da sole sono deboli e necessitano del supporto di attori "esterni".
Questa ricerca è la prima parte di uno studio che mira ad analizzare il potenziale sociale, culturale (e anche economico) delle comunità locali e dei cittadini.
In questo quadro, la figura del designer si collocherà in un contesto che non lo vedrà più solo come una figura esterna, poco concentrata all'aumento della capacità progettuale diffusa nella comunità, bensì sarà particolarmente attento a generare collaborazioni tra i diversi attori sociali, partecipare alla costruzione di visioni e scenari condivisi e co-progettare insieme alla comunità.
Il supporto di un approccio scientifico attraverso pratiche del design, come il Systemic Design, consentirà di generare un cambiamento nella gestione delle risorse delle singole comunità locali e di attivare nuove relazioni tra i soggetti, producendo un generale miglioramento del benessere sociale.
Contrariamente a molti progetti e proposte tuttora presenti che spesso necessitano del sostegno di grandi aziende poiché non possiedono un supporto di un forte rete locale, la ricerca vede nella costruzione di un sistema connesso il contributo essenziale sia per la crescita delle singole iniziative locali, ma anche per attivare nuovi processi di sostenibilità sociale.

Codice Bando: 
2729976

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