
Un tracciatore oculare è uno strumento in grado di registrare i movimenti, la dilatazione, la contrazione delle pupille e di analizzare, qualitativamente e quantitativamente, l'effettivo percorso effettuato dall'occhio durante la visione di uno stimolo, la durata delle sue fissazioni e la lunghezza delle sàccadi, ovvero dei salti tra una fissazione e l'altra.
Il tracciatore oculare viene da diversi anni impiegato nella ricerca scientifica sul sistema visivo, in studi di stampo psicolinguistico, nell'ambito delle neuroscienze e per scopi clinici con l'obiettivo di capire come funzionano i meccanismi della visione umana nell'esplorazione di una scena.
Gli studi presenti in letteratura sull'argomento si concentrano però quasi esclusivamente sull'aspetto cognitivo, senza riconoscere, né descrivere adeguatamente gli stimoli linguistici proposti e senza provare a creare un nesso tra il pensiero e il linguaggio.
Quella dell'eye tracking è infatti tra le tecniche più efficaci e meno invasive per "aprire una finestra" sulla mente e sulle complesse strategie messe in atto dal lettore nell'interazione con un testo in tutte le sue forme, sia esso lineare o non lineare.
Nella ricerca che qui proponiamo Il testo sarà invece proprio il cuore dell'indagine: i movimenti oculari, spia dei processi mentali in corso, saranno di volta in volta da interpretare e, alla luce di questi dati, si faranno inferenze sulla efficacia del messaggio, sulle strutture della lingua, sulla testualità.
Molteplici sono le applicazioni di questo genere di indagini nell'ambito delle scienze umane, in linguistica cognitiva e in linguistica applicata. Ad esempio nella creazione di strumenti di consultazione quali dizionari, grammatiche, archivi, data base, mappe o nella elaborazione di materiali didattici tradizionali o e-learning destinati a apprendenti non nativi, utenti con disturbi del linguaggio o disabilità quali l'autismo, la sordità le afasie.
Tramite questo strumento, e soprattutto grazie alla sua potenza e all'innovazione riguardante il calcolo delle saccadi regressive (ovvero i salti indietro degli occhi compiuti durante la lettura), sarà possibile analizzare da un punto di vista linguistico, cognitivo e anche contrastivo, la reazione dell'occhio di fronte a moltissimi fenomeni linguistici come l'enclisi, la deissi, l'anafora, il topic e il focus, ecc.
Il dipartimento richiedente vanta una storica tradizione nell'analisi dei testi, sia dal punto di vista linguistico che da quello filologico. Sarà proprio la testualità il centro delle indagini da noi condotte attraverso il tracciamento oculare, a differenza della maggior parte delle ricerche in questo ambito che, essendo il frutto di studi in ambito puramente psicologico, si concentrano quasi esclusivamente sull'aspetto cognitivo senza saper riconoscere né descrivere adeguatamente gli stimoli linguistici proposti.
Il testo sarà il cuore delle nostre ricerche: i processi mentali saranno dati da interpretare per dire qualcosa in più su lingua, linguaggio e testualità.
Inoltre non sono rari i casi in cui, articoli anche molto citati, fanno confusione tra un certo tipo di fenomeno linguistico e un altro. In letteratura, sembra infatti non esserci un vero collegamento tagli studi di psicologia e le scienze del testo e infatti, nonostante spesso descrivano gli stessi fenomeni, gli autori di un settore disciplinare sembrano non essere entrati a contatto con gli autori dell'altro settore e non conoscerne gli sviluppi.
A differenza dello psicologo, poi, il linguista e il filologo conoscono non solo il sistema linguistico ma anche le sue componenti sociali e culturali e, di recente, grazie alle nuove branche della linguistica cognitiva e della filologia cognitiva, lo studio dei testi e della lingua stanno subendo una rivoluzione epistemologica che li reinterpreta come manifestazione delle soggiacenti facoltà psicologiche umane.
Per queste ragioni, uno strumento come questo, usato da linguisti, filologi, umanisti, aiuterà a far ritornare la lettura di un testo e della lingua stessa, nel loro "locus naturalis" che è situato al contempo nell'individualità e nella socialità dell'essere umano.