Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1066932
Abstract: 

La produzione culturale e progettuale delle donne in Italia fatica a essere riconosciuta, specialmente nelle discipline tecniche. Le donne hanno spesso costruito le loro carriere professionali lavorando con padri, fratelli, mariti o colleghi. In gran parte non hanno potuto firmare i loro progetti per questioni legali o di pregiudizio. Questo giustifica in parte la carenza di documenti a proposito del loro lavoro dal punto di vista biografico, della produzione culturale e professionale, dell¿elaborazione teorica
Obiettivo del progetto è coprire un vuoto di conoscenza rispetto alle figure di donne che hanno operato nel campo delle discipline scientifiche e che hanno partecipato alla vita dell'Ateneo. Conoscere, nominare, ricordare le prime che hanno studiato e praticato tali discipline, far emergere le loro collaborazioni, ristabilire le corrette attribuzioni nei lavori, costituiscono altrettanti passi fondamentali per ricomporre l'identità di genere, rinnovare la consapevolezza di uno specifico professionale, contribuire alla storia delle discipline nell¿Ateneo.
La ricerca prenderà in esame la presenza femminile in Sapienza, con particolare attenzione all' Architettura e all'Ingegneria, alla Matematica e alla Medicina, analizzando dati riguardanti iscritte, laureate e docenti. La vita professionale delle laureate sarà oggetto di approfondimento per individuare i campi di lavoro, distinguendo in attività liberali o presso amministrazioni o aziende, insegnamento, carriera accademica, produzione scientifica. Progetti e opere, ma anche interviste e testimonianze indirette saranno al centro di un'analisi critica volta a mettere in luce committenza, contesti e tecniche al fine di riconoscere, sistematizzare e confrontare il portato del loro lavoro.
La ricerca prevede sequenze temporali, corrispondenti a modifiche legislative nazionali o nell¿assetto istituzionale dell'Ateneo, per declinare il contesto storico e sociale della progressione della presenza femminile,

ERC: 
SH3_14
SH6_12
SH5_6
Innovatività: 

Le conoscenze dei percorsi e dei contributi delle donne laureate in Sapienza nelle discipline tecniche e scientifiche sono ancora fortemente carenti sia sul piano dei dati e della loro sistematizzazione sia su quello della riflessione critica. Ne consegue sia un danno di immagine per l'Ateneo (le donne sono quasi del tutto assenti tra i personaggi illustri ricordati ufficialmente, nonostante alcune di loro siano state personalità di primo piano, come Maria Montessori, Emma Castelnuovo, Lina Bo Bardi), sia un'incompletezza della storia delle discipline tecniche (Ingegneria e Architettura) e più in generale scientifiche.

INNOVAZIONE. Il progetto di ricerca è ricco di potenzialità per l'avanzamento delle conoscenze, per l'oggetto poco indagato, per la metodologia basata sull'interdisciplinarità di lavoro. L'adesione di docenti provenienti da diversi SSD consente di stabilire un proficuo dialogo, di apprendere mutualmente e confrontare principi e metodi di investigazione.
L'interdisciplinarietà permette di mettere in campo approcci integrati e non tradizionali volti a indagare la storia delle donne laureate in Sapienza nelle discipline tecniche e scientifiche. La chiave per così dire "etnografica" fa riferimento alla vita quotidiana e materiale, ai tempi lunghi dei cambiamenti sociali, ai contesti culturali, e anche alle scelte istituzionali che hanno avuto un impatto specifico sui criteri di selezione e carriera nel contesto universitario, come quello a seguito delle leggi razziali del 1938. La raccolta di dati sarà basata sulla pluralità delle fonti e accompagnata da una ricerca iconografica, condotta anche attraverso campagne fotografiche, per interrogare l'eredità lasciata dalle donne progettiste nella città. Schede, elaborazioni grafiche, mappe interattive, biografie visive lungo la linea del tempo, letture comparate, saranno predisposte per costruire percorsi tematici, fruibili in autonomia anche dai non addetti ai lavori. Il censimento e l'elaborazione statistica del numero delle studentesse iscritte nelle discipline tecniche e scientifiche dell'ateneo, permetterà di evidenziare la presenza femminile in alcune facoltà, fare un confronto per mettere in luce quelle ancora a bassa presenza femminile (evidenziando un eventuale pregiudizio odierno), avviare una riflessione, anche strategica, sul futuro delle nostra Università.
Centrali sono le interviste, la loro raccolta e sistematizzazione, che rappresenta un momento chiave per raccogliere, grazie anche alle tecnologie multimediali, la viva voce e la testimonianza di chi ha vissuto in prima persona alcuni avvenimenti. Tali interviste si inseriscono nel campo della raccolta delle fonti orali e delle storie di vita come base per una nuova storiografia.

SPENDIBILITA'. L'interdisciplinarità e l'incrementalità del progetto, concepito come flessibile e duttile in virtù di una tempistica di ricerca per fasi dialoganti tra loro, consentono di aprire ad azioni e attività didattico-scientifiche complementari come seminari e convegni di approfondimento; rapporti internazionali; mostre; passeggiate tematiche con partner esterni (OPEN HOUSE, Jane's Walk, ...); siti online e cataloghi open source utili anche ad implementare il sito di Sapienza; pubblicazione di guide e itinerari. Questo ampio ventaglio di azioni oltre ad essere il segno della "spendibilità" della ricerca in diversi ambiti culturali, evidenzia anche la possibilità di costruire delle reti con altri atenei impegnati in campi di ricerca affini (v. Inquadramento), al fine di mettere in comune le conoscenze raccolte in diverso ambito storico, geografico e disciplinare. La costruzione di queste reti può essere finalizzata alla partecipazione a bandi di finanziamento nazionali, comunitari e internazionali.

NUOVI AMBITI DI CONOSCENZA. La chiave interpretativa di genere posta dalla ricerca fornisce un contributo specifico e originale agli studi sulle professioni, sui processi di costruzione delle expertise e sulla costruzione dei saperi scientifici nel contesto italiano; consente di ridurre il gender-gap nelle istituzioni scientifiche e universitarie; apre il campo a temi, riflessioni e modi di stare dentro le professioni finora rimasti in secondo piano. L'emersione di figure femminili finora non conosciute ma attive nell'ambito dell'insegnamento universitario, della ricerca e/o della libera professione consente una corretta attribuzione delle opere delle donne permettendo di mettere in luce un apporto trascurato e di redistribuire i meriti secondo un principio di equità di genere. La narrazione delle figure e dei modi di fare differenti può contribuire al superamento dei pregiudizi che riguardano le aspirazioni, abilità e propensioni femminili. Lavori e riflessioni di progettiste e tecniche ancora poco conosciute potrebbero essere al centro di tesi di laurea o dottorato, così come oggetto di ulteriori progetti di ricerca.

Codice Bando: 
1066932

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma