Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1499226
Anno: 
2019
Abstract: 

Il progetto di ricerca si pone come obiettivo la caratterizzazione minero-petrografica e composizionale dei materiali costruttivi dell'acquedotto Traiano quali malte, intonaci, laterizi, cocciopesto e frammenti di rocce vulcaniche. Inaugurato nel 109 d.C. e rimaneggiato sotto il pontificato di papa Paolo V (1605-1621), con il suo tracciato di 57 km da Bracciano fin nella città di Roma, l'acquedotto Traiano si configura come il più lungo acquedotto antico ancor oggi in uso, rifornendo le fontane monumentali di Roma, tra cui il 'Fontanone' al Gianicolo, quelle collocate a Trastevere e nello Stato Vaticano.
Per la caratterizzazione di elementi costruttivi molto diversificati che permetta di far luce sulle tecniche di realizzazione, l'approvvigionamento dei materiali e le differenze tra quelli utilizzati in epoca traianea e quelli in epoca papale è fondamentale applicare un approccio multi-analitico che includa la microscopia ottica in luce polarizzata in sezione sottile (MO), la spettroscopia Raman, la spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier (FTIR), la fluorescenza a raggi X (XRF), le analisi termo-gravimetriche (TGA, DTA), la microscopia elettronica a scansione con microanalisi (SEM-EDS), l'analisi mediante microsonda elettronica (EMPA) e la diffrattometria a raggi X (XRPD). I risultati permetteranno di ricostruire la natura dei materiali utilizzati, definendo le tecnologie di produzione e la provenienza, consentendo quindi di identificare i siti di approvvigionamento e definire se nel passato fossero o meno utilizzate cave di prestito.
Inoltre, l'acquisizione di dati archeometrici anche mediante strumentazioni portatili sarà utilizzata per stabilire se esistano dei parametri che permettano di distinguere senza campionamento malte e cocciopesto prodotti in età traianea da quelli rimaneggiati in epoca papale. Questo protocollo di indagine potrebbe essere utile in futuro nella ricognizione e valutazione dei tratti non ancora indagati dell'acquedotto Traiano.

ERC: 
SH6_3
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_1874292
sb_cp_is_1870303
sb_cp_is_1915846
sb_cp_is_2021784
sb_cp_es_270017
sb_cp_es_270018
sb_cp_es_270019
Innovatività: 

I risultati dell¿attività di ricerca consentiranno di incrementare le informazioni storiche relative ai materiali e alle tecniche costruttive utilizzati in infrastrutture idriche del passato. L¿assenza di letteratura scientifica riguardante i materiali utilizzati per la costruzione di acquedotti romani ha spinto alla ricerca di una collaborazione con Roma Capitale ¿ Sovrintendenza Capitolina che permettesse un approfondimento della ricerca in quest¿ambito a Roma, nello specifico, e in Italia, in generale. Lo scopo ultimo è di avviare una nuova linea di ricerca che possa portare in pochi anni alla caratterizzazione degli acquedotti romani antichi della Città di Roma per valutarne similitudini e differenze per quanto riguarda l¿approvvigionamento dei materiali, la tecnologia produttiva, provenienza e conoscenza dei materiali in relazione alla loro destinazione d¿uso.
In questa ottica, la possibilità di caratterizzare i differenti materiali impiegati nell¿acquedotto Traiano (malta, intonaco, laterizi, cocciopesto e frammenti di rocce vulcaniche) si pone come base per lo sviluppo di un¿indagine più diffusa di queste opere antiche. Inoltre, per quanto riguarda l¿acquedotto Traiano, la comparazione tra i campioni di epoca traianea con quelli di epoca papale permetterà di identificare i caratteri discriminanti che potranno essere utilizzati nella ricognizione di rami di adduzione non ancora noti o de-funzionalizzati. L¿applicazione nella QUARTA FASE di strumentazioni non distruttive e portatili consentirà di elaborare un protocollo di analisi in situ che aiuti nell¿indagine di ricognizione futura all¿interno del monumento, limitando il prelievo di campioni.
Particolare attenzione sarà posta allo studio chimico delle inclusioni nei materiali ceramici, degli aggregati delle malte e dei lapidei presenti che permettano di ricostruire la provenienza dei materiali impiegati. Lo scopo ultimo è capire se in un¿opera di tale portata l¿approvvigionamento dei materiali fosse limitato ad un¿area, sulla base delle specifiche caratteristiche tecniche richieste, oppure se lungo il percorso dell¿acquedotto fossero state installate cave di prestito. Questa informazione permetterebbe di ricostruire un importante aspetto della conoscenza tecnologica del passato: se il sito di approvvigionamento fosse unico (o un numero ristretto), testimonierebbe che uno specifico materiale era stato riconosciuto più idoneo rispetto ad altri per le caratteristiche meccaniche che conferisce al prodotto finito; se invece i materiali per la produzione provenissero da cave di prestito significherebbe che i costruttori utilizzavano il materiale localmente a disposizione.
Infine, i risultati del progetto potranno far parte del materiale di divulgazione che Roma Capitale ¿ Sovrintendenza Capitolina produrrà ad uso e consumo del largo pubblico affinché l¿acquedotto Traiano diventi simbolo di come le opere del passato possano avere ancora un ruolo pratico e sociale nel presente.

Codice Bando: 
1499226

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