Mettendo a frutto gli strumenti teorici e metodologici che emergono dallo studio delle lingue scritte e dei sistemi di scrittura in contatto, il presente progetto intende catalogare e studiare i fenomeni di interferenza grafica del passato che emergono in particolari situazioni storiche a séguito del contatto tra diverse tradizioni grafiche e linguistiche. L'uso di tecniche eterografiche e allografiche, con la produzione di testi in scritture differenti rispetto a quelle normalmente adottate in una data fase storica, rappresenta inoltre una prospettiva di ricerca privilegiata per la linguistica storica in grado di di rivelare quei fenomeni che resterebbero altrimenti oscurati dall'inerzia e dalla canonicità delle singole tradizioni grafiche. La notazione di una lingua con un diverso sistema grafico rispetto a quello tradizionale costituisce, infatti, un nuova codificazione semiotica, che spesso risente delle valenze originarie del sistema eterografico impiegato, generando interferenze altrimenti invisibili.
La ricerca si articolerà su due piani differenti. I testi selezionati, infatti, verranno presi in esame ai seguenti fini:
a) indagare fenomeni di interferenza grafica che possono emergere proprio grazie all'uso di tecniche eterografiche e allografiche;
b) individuare possibili indizi di una connotazione 'ideologica' delle scelte grafiche e linguistiche nell'ambito di una data comunità come, ad esempio, l'uso per l'espressione di dinamiche identitarie, di tentativi di integrazione ecc.
Obiettivo concreto del progetto sarà la creazione di un data-base, consultabile e ricercabile on line, nel quale saranno catalogati i fenomeni di interferenza grafica e linguistici studiati nel progetto ed, eventualmente, raccolti i testi più significativi.
Come osservato nelle sezioni precedenti, negli ultimi anni gli studi sull'interferenza grafica hanno ricevuto un impulso notevole, in particolare grazie ai già citati volumi di Mancini e Turchetta (2014), di Baglioni e Tribulato (2015) e Buncic (2016) che hanno fatto chiarezza su importanti questioni di metodo e di terminologia, come pure grazie a vari contributi di studiosi italiani dedicati all'analisi di specifici contesti di contatto caratterizzati da multigrafismo e bi(/multi)-scritturalità (cf. i lavori di M. Mancini citati in varie sezioni della presente domanda; sul ruolo 'ideologico' della scrittura, cf. Benvenuto, Pompeo e Pozza 2015. Benvenuto 2016 e Benvenuto e Pompeo 2017). Tuttavia, secondo l'opinione diffusa tra gli stessi studiosi del settore (cf., ad esempio, Baglioni e Tribulato 2015: 9-38), una ricerca di tipo sistematico, che tenga conto delle varie tipologie dei fenomeni indagati in questo ambito, è oggi solo ai suoi esordi. Per tale motivo il multigrafismo e ancor più la bi(/multi)-scritturalità si presentano come un filone di studi assai produttivo e meritevole di indagini approfondite da parte del team di ricerca che ha già cominciato ad indagarne alcuni aspetti (legati soprattutto al multilinguismo) nell'ambito di un progetto di ricerca della Prof. Pompeo cui la presente proposta si ricollega.
Rispetto agli studi esistenti l'innovatività della ricerca qui proposta consiste innanzi tutto nell'ampliamento e nell'organizzazione sistematica dei dati a nostra conoscenza, grazie all'indagine dei fenomeni di interferenza grafica in varie aree del mondo antico e medievale caratterizzate da multigrafismo e bi-(/multi)-scritturalità, aree che sino ad oggi o sono state studiate solo in parte o sono state del tutto trascurate.
I nuovi dati raccolti utili a definire meglio le tipologie di interferenza grafica, inoltre, saranno messi a disposizione della comunità scientifica nazionale e internazionale grazie alla creazione di un data-base multimodale, consultabile e ricercabile on line, nel quale saranno evidenziati i parametri quantitativi relativi alla occorrenza delle interferenze grafiche e della loro tipologia.
Si auspica, infine, che lo studio delle varie aree indagate, ciascuna caratterizzata da sue proprie dinamiche storiche e socio-culturali, possa contribuire a perfezionare il metodo adottato per l'analisi di questo tipo di fenomeni, facendo al contempo chiarezza sulle tipologie di interferenza individuabili nei documenti del passato, nonché su una terminologia che spesso è ambigua (si pensi, ad esempio, al diverso significato attestato negli studi del settore per termini come 'multigrafismo', 'eterografia', 'allografia',' bi-/multi-scritturalità'; cf. Mancini e Turchetta 2014; Baglioni e Tribulato 2015).