Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1540814
Anno: 
2019
Abstract: 

Il patrimonio e i territori dell'industria nella provincia di Terni ben rappresentano ruolo e complessità delle attività antropiche generate dall'evoluzione dei settori produttivi. Per affrontare lo studio dei beni industriali attivi e dismessi in relazione alle potenzialità polari e di rete che possiedono, occorre dotarsi di strumenti adeguati a maturare una visione progettuale della conoscenza.
La ricerca propone e sperimenta sulle aree ternane la costruzione di un workflow operativo Geo-BIM, per supportare un approccio alla rigenerazione multiscalare e multidisciplinare.
Alla base della costruzione della conoscenza del patrimonio industriale vi sono censimenti e catalogazioni dei beni che contribuiscono a collocarli nella storia, nei luoghi e attribuirgli valore. Vi è però un legame stretto tra contenuti, finalità e organizzazione e rappresentazione della conoscenza stessa. Ai fini dell'incontro tra tutela e rigenerazione, la sola catalogazione non permette di esplicitare al meglio la dimensione progettuale che assume la conoscenza.
Oggi dai primi SIT (Sistemi Informatici Territoriali) basati su mappature GIS si è giunti ai SIT 3D utilizzati nel Geodesign con la sequenza metodologica di fasi Descriptive, Predictive, Prescriptive che caratterizza la Digital Landscape Architecture. Per la rigenerazione di aree e patrimonio esistente si intende integrare i SIT con la realtà costruita, oggetti e sistemi più complessi della costruzione BIM. Tale flusso avviene, per ora monodirezionale, attraverso la gestione della relazione semantica tra BIM e GIS proposta correntemente da standard internazionali come l'IFC, il COBie e il CityGML. Negli ultimi due anni sono state proposte più linee guida tese ad ottimizzare il passaggio attraverso i vari standard e si intende proporre e sperimentare un flusso di lavoro in cui la conoscenza referenziata dell'oggetto architettonico ai fini progettuali sia implementabile nel tempo da più attori secondo diversi gradi di conoscenza.

ERC: 
PE8_3
SH2_9
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2273054
sb_cp_is_2020327
sb_cp_is_2241443
sb_cp_is_2232537
sb_cp_is_2232951
sb_cp_is_1923919
sb_cp_is_2029602
sb_cp_is_2154132
sb_cp_is_2017099
sb_cp_es_307004
sb_cp_es_307005
sb_cp_es_307006
sb_cp_es_307007
sb_cp_es_307008
Innovatività: 

La proposta interessa l'ambito disciplinare prevalente delle ricerche in Architettura Tecnica (l¿interesse verso il patrimonio, la rigenerazione, e gli strumenti digitali per il progetto), potentemente correlato con i temi della Geomatica (GIS), e orientata al Paesaggio.
La pluridisciplinarità diviene fruttuosa quando i contenuti disciplinari consentono di risolvere un problema complesso grazie ad informazioni afferenti a più discipline. Un processo interattivo garantito dal prestito e dallo scambio metodologico che consentono l'arricchimento culturale, scientifico e la soluzione di un problema complesso. Si condivide l'approccio di Piaget (Piaget 1972): l'interdisciplinarità si esplica nella «collaborazione fra discipline diverse o fra settori eterogenei di una stessa scienza (per addivenire) a interazioni vere e proprie, a reciprocità di scambi, tale da determinare mutui arricchimenti».
Il progetto propone perciò che dagli avanzamenti nell'ambito disciplinare principale e in quelli integrati, si abbia anche un generale arricchimento aperto a nuovi contributi disciplinari (ad esempio nel design, nella gestione territoriale, nell'economia, etc.).
Nello specifico rispetto all'ambito della conoscenza storico-industriale delle aree e dei beni, la revisione delle metodologie di schedatura per la geo-referenziazione rappresenta una significativa area di esplorazione. Le specificità del patrimonio industriale meritano una valutazione ad hoc in quanto tipologie edilizie non comuni, spesso caratterizzate da impianti volumetrici significativi e megastrutture. Vi sono sperimentazioni recenti sulla trasposizione in ambito GeoBIM di specifici tipi edilizi (beni culturali e infrastrutture), e indagini in ambiente GIS su specifiche tematiche (ad esempio le schede CARTIS per tipologie edilizie), ma non è stato ancora indagato in dettaglio per la riqualificazione delle sempre più ingenti aree dismesse.
Inoltre rilievo e costruzione BIM del patrimonio costruito sono centrali nella ricerca internazionale. L¿unità di ricerca è partecipe di un dibattito costante per lo sviluppo dell¿HBIM per restituire digitalmente costruzioni edificate in epoca pre-moderna, per le quali agli elementi costruttivi non standardizzabili non si confà perfettamente la logica degli strumenti del Building Information Modeling.
In particolare per il patrimonio industriale, vi è la possibilità di specializzare gli strumenti BIM attraverso la realizzazione di apposite librerie di famiglie rispetto agli EF e EFC. Sperimentazioni in questa direzione sono già avvenute nell¿ambito dei beni culturali, dove la trasposizione dai rilievi architettonici e dai manuali di costruzione ha permesso un avanzamento della conoscenza degli elementi costruttivi murari. Il patrimonio industriale, che presenta maggiore standardizzazione dimensionale e costruttiva rispetto all¿edilizia muraria, almeno per quanto riguarda gli EFC, risulta un interessante campo di applicazione in cui sperimentare la capacità di questi strumenti digitali e giungere a risultati ragionevolmente applicabili.
Tale evoluzione, dovuta al passaggio al 3DGIS, rispecchia le trasformazioni che la progettazione e il settore edilizio stanno affrontando e segna la nascita del GeoBIM come un unico sistema olistico in cui si arriva alla definizione di un SIT di nuova generazione dove i dati BIM tornano all¿interno del GIS secondo una relazione biunivoca.
Il fine ultimo resta la questione progettuale di rigenerazione dei beni e del territorio a cui la ricerca intende dare strumenti aggiornati per un analizzare, prefigurare, prescrivere e aggiornare. Conoscere in via più integrata, potremmo dire ¿aumentata¿ la situazione attuale del territorio fornisce basi più ampie per i metodi di analisi multicriteriale MCDM (Multi-Criteria Decision Making Methods). A questi metodi ormai consolidati nei progetti di riqualificazione di aree vaste, si offrono informazioni geografiche, territoriali, urbanistiche, amministrative etc proprie dei sistemi GIS e proprietà volumetriche, costruttive, storiche, valoriali e manutentive proprie dei sistemi BIM, attraverso rappresentazioni della conoscenza su diversi piani consentono una maggiore partecipazione alla visione condivisa.

Codice Bando: 
1540814

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