Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2152652
Anno: 
2020
Abstract: 

COVID-19 è una patologia respiratoria causata dal virus SARS-CoV-2 che diffonde per contatto diretto o tramite droplets respiratori. È stato identificato per la prima volta in Cina a Wuhan alla fine del 2019 e l'11 marzo del 2020 l'OMS ha dichiarato che la COVID-19 rappresenta una pandemia globale, riconoscendo che il virus avrebbe irrimediabilmente colpito ogni parte del globo. L'Italia è uno dei Paesi che è stato colpito per primo e più duramente della pandemia da coronavirus, costringendo il Paese ad un lockdown totale dal 9 marzo 2020, con forti implicazioni per la tenuta sociale e economica. La cosiddtta Fase 1 di chiusura totale è terminata il 3 maggio 2020 e dal giorno successivo è stato programmato un lento ma continuo ritorno alla normalità con riaperture programmate delle diverse attività (Fase 2). In questa fase e nella futura Fase 3, essendo inoltre probabile una seconda ondata epidemica nel periodo autunnale, è quanto mai necessario individuare sistemi efficaci di tracciamento dei casi per poter intervenire rapidamente isolando i casi e i contatti, ridurre la probabilità di diffusione ed evitare ulteriori chiusure totali.
L'obiettivo specifico di questo progetto è di testare un modello di tracciamento retrospettivo con analisi spaziale e temporale tramite mappatura GIS dei contatti di pazienti COVID-19 che hanno avuto accesso al Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I di Roma. L'obiettivo generale è quello di implementare un modello di individuazione rapido ed efficace che consenta di intervenire "chirurgicamente" definendo i cluster che si generano nella fase di mitigazione dell'epidemia e riapertura delle attività, evitando nuovi lockdown.
La metodologia del progetto vuole unire l'analisi e l'inchiesta epidemiologica tradizionale alle più moderne tecnologie geospaziali e geostatistiche in ambiente GIS per definire spazialmente e temporalmente i link epidemiologici che hanno costituito un "ponte" tra diversi cluster epidemici.

ERC: 
LS7_8
SH2_12
LS7_10
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2727472
sb_cp_is_2750257
sb_cp_is_2750435
sb_cp_is_2757545
sb_cp_is_2747622
sb_cp_is_2800063
sb_cp_is_2801614
sb_cp_is_2796947
sb_cp_is_2742357
sb_cp_is_2753792
sb_cp_is_2730890
Innovatività: 

Le ricerche sui super-spreader finora effettuate evidenziano che la maggior parte delle persone infette contagia a sua volta solo poche altre persone, ma che poche persone altamente infettive hanno il potenziale di contagiare molte altre persone. Questi risultati suggeriscono che le misure per contenere la pandemia possono essere indirizzate meglio di prima [1].
L'ulteriore diffusione del virus, in periodo di bassa circolazione come quello attuale (giugno 2020), può essere contenuta invitando le persone a continuare a seguire le norme igieniche e di distanziamento. Tuttavia, la stessa OMS ha lanciato un allarme relativo alla elevata probabilità di una seconda ondata epidemica in autunno. In questo contesto è quanto mai opportuno individuare modelli di tracciamento dei casi che consentano di intervenire in temi brevi per contenere l¿ulteriore diffusione. La sperimentazione di un modello di tracciamento retrospettivo efficiente sarà molto importante per individuare nuovi cluster in tempi brevi e indirizzare gli interventi di isolamento e contenimento. Infatti, identificare il cluster in tempi brevi isolando e testando immediatamente tutti coloro che hanno avuto contatti in quella situazione consentirà di limitare la diffusione del virus e risparmiare tempo prezioso, nonché risorse economiche. Questo sistema potrebbe consentire di allentare le regole di distanziamento passo dopo passo - laddove non siano indispensabili - per consentire il ritorno ad una situazione relativamente normale per le scuole, le università e le imprese fino allo sviluppo di un farmaco efficace su larga scala o di un vaccino.
Il sistema di tracciamento retrospettivo si avvarrà inoltre dell'utilizzo della tecnologia GIS che - è già stato dimostrato nel caso dell'epidemia di SARS da SARS-CoV ad Hong Kong nel 2002 - può essere utilmente impiegata durante l'outbreak per rivelare importanti informazioni geospaziali in aggiunta all'analisi epidemiologica standard [2]. Mediante specifiche tecniche e procedure di mappatura digitale si può fornire una visualizzazione immediata di informazioni nello spazio e nel tempo contemporaneamente e, se applicata in tempo reale durante l'inizio e l'evoluzione dell'epidemia, può consentire di monitorare e migliorare la comprensione della dinamica di trasmissione dell'agente infettivo, facilitando così la progettazione, l'implementazione, e la valutazione di potenziali interventi e strategie. La tecnologia GIS può offrire, oltre agli strumenti di visualizzazione, anche misure quantitative e analisi statistiche per esaminare i pattern di diffusione della malattia rispetto ai cluster. La mappatura della malattia è infatti un primo passo verso la comprensione degli aspetti spaziali dei problemi relativi alla salute i cluster di malattia e altre associazioni possono quindi essere dedotte statisticamente e visivamente dopo aver esaminato la mappa della malattia.
Questo modello, testato per l'epidemia di SARS-CoV-2, potrà poi essere utilizzato per patologie e situazioni differenti per individuare rapidamente potenziali cluster epidemici e consentirne il contenimento in tempi brevi.

1. Frieden TR, Lee CT. Identifying and Interrupting Superspreading Events¿Implications for Control of Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2. Emerg Infect Dis. 2020;26(6):1059-1066. https://dx.doi.org/10.3201/eid2606.200495
2. Lai PC, Wong CM, Hedley AJ, Lo SV, Leung PY, Kong J, Leung GM. Understanding the Spatial Clustering of Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS) in Hong Kong. Environ Health Perspect. 2004 Nov;112(15):1550-6.

Codice Bando: 
2152652

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