Numerosi studi hanno indagato gli scambi non verbali genitore-bambino nei primi anni di vita, evidenziando come la sensibilità e la responsività genitoriale ai bisogni del bambino sia una caratteristica importante nello sviluppo psico-emotivo del figlio. Minori studi hanno però indagato le interazioni dialogiche genitore-bambino, e gli studi in questo campo hanno valutato principalmente campioni di famiglie con diagnosi psichiatrica o con difficoltà psicosociale, che non coinvolgevano la figura paterna. Il presente lavoro vuole valutare il rapporto fra caratteristiche del funzionamento emotivo-comportamentale fra genitori e bambino, indagando in particolare il possibile ruolo di mediazione della qualità dei dialoghi genitore-bambino. Grazie alla collaborazione con scuole primarie italiane, si vuole reclutare un campione di circa N= 100 nuclei familiari, con bambini di età compresa fra i 6 e gli 8 anni. Ai genitori verranno somministrati questionari self-report e report-form che valutino il funzionamento emotivo-adattivo proprio e del figlio. Alle diadi madre-bambino e padre-bambino verrà poi somministrato il protocollo dell¿Autobiographical Emotional Events Dialogues, una procedura per la valutazione della qualità interattiva all¿interno di dialoghi focalizzati sulle emozioni vissute dal bambino. Saranno condotte analisi della varianza multivariata e sarà verificato un modello di equazione strutturale, che possa indagare la relazione causale fra le variabili. Si ritiene importante poter indagare le variabili individuali e relazionali all¿interno della famiglia. Le risposte dei genitori possono non essere contingenti con i bisogni del bambino e lo studio delle variabili coinvolte è importante per la formulazione di politiche preventive e terapeutiche.
In base alla letteratura scientifica di riferimento, si ritiene importante poter indagare le variabili individuali e relazionali all'interno della famiglia, considerando l'importanza della figura paterna.
Inoltre, l'utilizzo di strumenti che possano cogliere i dialoghi fra le diadi genitore-bambino possono arricchire le conoscenze attuali sulle peculiarità delle interazioni madre-bambino e padre-bambino e sulle capacità di co-costruzione della diade. Infatti, nell'età presa in considerazione dal presente studio (6-8 anni), le capacità linguistiche del bambino sono maggiormente sofisticate e il linguaggio verbale si costituisce come mezzo di importante condivisione con il genitore, con il quale possono essere esplorate le emozioni vissute dal bambino anche in assenza della figura di riferimento (come per esempio le emozioni vissute dal bambino a scuola e con i pari). Gli strumenti osservativi dell'interazione dialogica possono ampliare e arricchire i dati ottenuti grazie agli strumenti self-report e report-form. Inoltre, allo stato attuale studi di tipo osservativo nelle interazioni padre-bambino in campioni con sviluppo tipico sono pochi e si sottolinea la necessità di maggiori conoscenze sulle dinamiche interattive in campioni con sviluppo tipico.
Sulla base della letteratura scientifica evidenziata in precedenza, si vuole verificare che la qualità dei dialoghi genitore-bambino, medi il rapporto fra il rischio psicopatologico del genitore e quello del figlio. Nello specifico, si vuole verificare empiricamente come la qualità generale delle interazioni delle madri con i propri bambini, caratterizzati da scambi meno contingenti e sensibili, medino il rapporto fra un maggior rischio psicopatologico materno e difficoltà nel funzionamento emotivo-comportamentale del bambino, in accordo con diversi studi empirici che hanno evidenziato l'influenza di profili di rischio materni sulle modalità interattive con i figli che si presentano poco coordinate, intrusive e scarsamente sintonizzate (Koren-Karie et al., 2012; Cimino et al., in press). Inoltre, per quanto riguarda la figura paterna, si vuole verificare come il rischio psicopatologico possa predire dialoghi sulle emozioni con i loro figli caratterizzate da un maggior conflitto interattivo, in linea con alcuni studi, come quello di Atzaba-Poria e coll. (2010), che ha però indagato interazioni padre-bambino con figli di età inferiore a quella del presente studio.
Nel particolare, gli interventi dei genitori possono non essere contingenti con i bisogni del bambino (coerenti con la specifica fase di sviluppo) e lo studio delle variabili coinvolte è importante per la formulazione di un modello di comprensione delle dinamiche familiari ed il conseguente sviluppo di politiche preventive e terapeutiche.