La diagnosi di vitalità di una lesione, cioè se si sia verificata prima o dopo la morte, è di assoluto rilievo in patologia forense.Lo stesso dicasi per la diagnosi differenziale tra la morte da impiccamento e la sospensione di cadavere che si giova proprio del riscontro della reazione vitale in corrispondenza del solco cutaneo cervicale e dei tessuti molli profondi. Le maggiori difficoltà interpretative sono legate al fatto che i tempi di formazione della lesione possono essere assai contenuti e, quindi, insufficienti allo sviluppo di una franca reazione vitale. Inoltre, la protratta, intensa e costante azione di compressione esercitata dal laccio determina alcune modificazioni istologicamente apprezzabili che, tuttavia, derivano esclusivamente da azione fisica meccanica e non da compartecipazione biologica alla lesione.
L'interesse principale di questo studio è di verificare se marcatori precoci di ischemia/ apoptosi quali c-FLIP e RIP1/RIPK1, possono essere utilizzati come strumenti diagnostici sui muscoli cervicali sottoioidei nelle morti da impiccamento, e permettere quindi per valutare la vitalità del solco per permettere di effettuare diagnosi differenziale tra le morti da impiccamento e le morti da sospensioni di cadavere.Questo lavoro propone anche di indagare preliminarmente lo studio istologico di base, al fine di individuare istologicamente la presenza di infiltrati ematici macroscopicamente non visibili nonché la loro distribuzione nella muscolatura sottoioidea rispetto all'azione del laccio di sospensione.
Non esistono attualmente sufficienti conoscenze sulla sensibilità e specificità di tali marcatori di necrosi muscolare cardiaca in relazione alla diagnosi di vitalità della lesione da impiccamento per effettuare diagnosi differenziale tra morte da impiccamento e sospensione di cadavere. Tale lavoro porterebbero un utile immediato concreto sviluppo delle conoscenze pratiche ed applicative nell'ambito della patologia forense.