
Il Dipartimento di Storia dell'arte e Spettacolo il 22/10/2015 ha stipulato una convenzione con l'associazione culturale Napolidanza. L'accordo di collaborazione prevede l'acquisizione da parte della Sapienza di copia di tutto il materiale cartaceo e video (circa 3000 video) dell'archivio del Coreografo Elettronico, Festival Internazionale di videodanza (http://www.coreografoelettronico.it/). Nato a Napoli nel 1991 il Festival è stato in Italia il primo -- per molti anni l'unico -- a essere interamente dedicato alla videodanza. Nel corso della sua attività il Festival ha rappresentato un'importante vetrina per molti coreografi e video artisti italiani ed internazionali, e ha creato un circuito di scambio di informazioni ed esperienze per gli operatori del settore e gli artisti interessati alla collaborazione tra arti performative dal vivo e nuovi media. L'archivio dei video in concorso - oggi alla sua XXI edizione -- rappresenta un unicum nel suo genere: è uno dei più consistenti archivi di videodanza italiani, tra i più ricchi e i più articolati grazie alla natura eterogenea e internazionale del materiale raccolto negli anni. Dell'archivio non esiste né una schedatura esaustiva né uno studio approfondito dei materiali in esso contenuti. Custodito fin qui da Napolidanza nella sua integralità ma non ancora esplorato e sistematizzato, l'archivio si presenta come un patrimonio che per la sua ricchezza storica e la sua peculiarità necessita urgentemente di un lavoro accurato sia da un punto di vista dell'archiviazione che da quello del restauro. Molti dei materiali video sono in formati ormai desueti che necessitano un opportuno ripristino elettronico. La nostra ricerca si propone a) la creazione di una schedatura, di una metadatazione e un database b) la digitalizzazione e il restauro dei materiali conservati in analogico Vhs,Betacam e Betamax c) il montaggio digitale di programmi ad uso didattico d) la progettazione di una piattaforma on line dei documenti video.
Data la ricchezza e la vastità del materiale conservato nell'archivio del Coreografo Elettronico (circa 3000 titoli) la ricerca avvierà un importante processo di organizzazione, di studio e di apertura alla fruizione pubblica di una delle memorie video dello spettacolo dal vivo più rilevanti nel panorama archivistico italiano e internazionale. Notevole sarà il contributo che si potrà dare ad una storia della danza non semplicemente legata, come di consueto, allo spettacolo europeo o nord americano ma ampliata ad altre aree geo-culturali dello spettacolo contemporaneo. Il Coreografo Elettronico infatti si caratterizza per aver accolto molte proposte provenienti anche da Asia, Africa e Sud America.
La collaborazione nel progetto tra studiosi di danza, docenti di Elaborazione Digitale dell'immagine, esperti di archivi video e musei digitali, la collaborazione con i laboratori digitali dedicati alla danza operanti nelle università di Coventry, Deakin e al Motion Bank di Mainz, renderà possibile un approccio interdisciplinare ai problemi della archiviazione e potrà sviluppare interessanti e innovative prospettive di organizzazione, esposizione e fruizione dell'archivio del Coreografo Elettronico in una dimensione internazionale. La possibilità di trasferire un accurato e filologico lavoro di metadatazione -- di cui oggi l'archivio è privo -- dentro un database di ultima generazione, la possibilità di sperimentare la costruzione di un museo digitale ad hoc per il Coreografo Elettronico, sono obiettivi che se raggiunti potranno portare ad uno sviluppo della ricerca italiana nel campo dell' archiviazione digitale dello spettacolo dal vivo. La presente ricerca per il suo carattere sperimentale e internazionale si propone infatti come un "progetto pilota" che in futuro potrà estendersi ad altre realtà italiane archivistiche e museali dello spettacolo dal vivo (Cro.me, Romaeuropa, Festival di Riccione, ecc.) allo scopo di creare un network nazionale sulla danza sull'esempio di quelli già esistenti in Europa e in America.
Inoltre, l'analisi degli spettacoli videoregistrati presenti nell'archivio del Coreografo Elettronico -- una raccolta che si distingue per il suo carattere non etno-centrico -- può aprire prospettive originali per uno studio tassonomico molto ampio del fenomeno mondiale della videodanza, classificando per esempio le differenti modalità di relazione tra l'oggetto spettacolo dal vivo e la sua rappresentazione/ricostruzione/riscrittura filmica o televisiva. Quanto l'uso dello strumento di registrazione analogico o digitale, con il suo specifico linguaggio, ha omologato le differenze di stile coreografico tra singoli autori di danza, tra culture nazionale e locali della danza? E quando e quanto invece il mezzo filmico e televisivo è stato "piegato" alle esigenze espressive dei singoli modi del danzare?
I risultati di questa ricerca renderanno poi possibile un utilizzo didattico del Coreografo Elettronico che potrà essere consultato dagli studenti delle università o dagli studiosi esterni all'università per lo studio dello spettacolo e della danza contemporanea secondo modalità interattive originali e tecnologicamente avanzate.
La ricerca permetterebbe quindi: un significativo avanzamento delle conoscenze sulla videodanza internazionale dal 1991 ad oggi; la sistematizzazione e diffusione internazionale dei dati dell'archivio del Coreografo Elettronico; l'accessibilità on line delle informazioni e dei video dell'archivio informatico; la sperimentazione di un primo museo digitale della danza in ambito nazionale frutto di una collaborazione con importanti università e istituti stranieri.