
Nell'ambito dei Beni Culturali si inseriscono a pieno titolo varie discipline afferenti alle scienze storiche, archeologiche, geo-paleontologiche, naturali, al restauro, alla conservazione e musealizzazione. In particolare, per la macro e microanalisi morfologica delle superfici di manufatti ed bioreperti, per l'analisi di residui organici e inorganici, inerenti ai Beni Culturali, è richiesto l'utilizzo di strumentazioni sempre più peformanti che permettano di acquisire e restituire immagini in alta definizione, in 2D e 3D, e abbiano la possibilità di acquisire ed elaborare in tempo reale e con un scarto di errore sempre più limitato una serie di dati quantitativi da affiancare alla più tradizionale analisi morfologica qualitativa. L'attrezzatura richiesta permette di soddisfare molteplici esigenze di ricerca e di disseminazione associate ai Beni Culturali e permette di superare, con un unico strumento, i limiti di documentazione imposti da varie strumentazioni ormai datate presenti nei laboratori di tutti i partecipanti al progetto. Le varie discipline e competenze che interagiscono nello studio avranno la possibilità, con tale strumento, di ampliare ed ottimizzare molte delle analisi effettuate e di integrarle con nuovi tipi di approccio che aumenteranno la competitività della ricerca a livello nazionale e internazionale .
Obiettivo n.1: l'acquisizione della attrezzatura proposta porterà ad un sensibile miglioramento dell'analisi della macro e micro topografia delle superfici di manufatti litici, ceramici, metallici, reperti osteologici, macroreperti vegetali (legni, semi, frutti, foglie, fibre), micro reperti vegetali (polline, spore, NPPs, diatomee, fitoliti, granuli di amido); questa analisi permette di caratterizzare i reperti naturali ed antropici e interpretarne le modificazioni causate da azioni tecnologiche e d'uso e discriminarle da quelle prodotte da alterazioni biotiche (animali e vegetali) e abiotiche (e.g. weathering). Questo, di conseguenza, può generare dati di grande rilevanza per ricostruire le modalità di organizzazione delle società antiche ed inserirle in un corretto contesto ambientale. Si tratta di una analisi che vanta ormai una metodologia condivisa a livello internazionale ed è considerata parte essenziale dell'approccio integrato con cui si studiano i contesti archeologici. Proprio per questo motivo è richiesta una sempre maggiore performance nell'approccio sia a livello di dettaglio dell'osservazione qualitativa, sia con l'introduzione di un approccio quantitativo che possa standardizzare l'acquisizione delle variabili micro topografiche utili per l'interpretazione (Caruana et al. 2014; Stemp et al. 2015; Stemp 2013). In particolare, si sta sviluppando un filone di indagine molto promettente che riguarda l'analisi delle tracce tecnologiche e d'uso visibili sulla micro topografia ceramica, metallica e su reperti ossei, spesso caratterizzati da campioni di dimensioni importanti che non possono essere adeguatamente analizzati con la strumentazione ottica standard.
Obiettivo n° 2: Un altro importante obiettivo del progetto è quello di integrare l'analisi topografica con l'analisi dei residui associati al materiale lavorato rimasti intrappolati nei manufatti archeologici studiati o nei denti di reperti scheletrici (calcoli dentali). La strumentazione richiesta ottimizza l'osservazione e il riconoscimento morfologico dei residui sull'oggetto stesso in luce riflessa e polarizzazione e permette l'analisi in luce trasmessa di campioni di residui prelevati dalle superfici analizzate. Si vuole sottolineare che la sinergia delle varie specializzazioni di ricerca dei componenti del progetto permette di attuare una analisi integrata e completa dei residui sia animali sia vegetali. Inoltre, la possibilità di applicare la fluorescenza UV sia in luce trasmessa che riflessa aggiunge una ulteriore metodica di rilevamento e mappatura dei residui sia organici sia inorganici.
Obiettivo n° 3: Da alcuni anni è in corso una catalogazione e uno studio analitico dei tessuti e dei calchi di tessuto provenienti da importanti contesti di epoca romana dell'area vesuviana (progetto prof. Marco Galli, dott. Francesca Coletti con la partecipazione di prof. C. Lemorini, laboratorio LTFAPA). La strumentazione richiesta permetterà di raggiungere un livello di dettaglio nell'analisi e nella quantificazione della microstruttura dei frammenti di tessuto, di fibre vegetali e animali, di fili di metallo prezioso, fondamentale per la documentazione delle tecniche di tessitura e degli aspetti estetici e sociali associati alla produzione e al possesso di produzioni tessili molto spesso caratterizzate da una grande perizia tecnica e valore sia economico che di status. Anche in questo caso, la sinergia del team dei componenti del progetto sarà essenziale per l'analisi delle fibre di cui sono composti I tessuti.
Obiettivo n°4: Sia la caratterizzazione della micro topografia sia l'analisi in fluorescenza UV permetterà di individuare e di mappare sistematicamente gli eventuali interventi di restauro effettuati su manufatti presenti in collezioni museali che potranno non solo essere analizzati nei loro aspetti tecnologici e funzionali ma anche negli aspetti riguardanti la loro storia post-scavo.
Obiettivo n° 5: ricaduta didattica. La restituzione 3D di macro e micro topografie e residui organici ed inorganici ha come obiettivo la creazione di una banca dati di documentazione di repliche sperimentali, di collezioni di confronto, di campioni archeologici di grande rilevanza per la didattica universitaria ma anche per la disseminazione presso il grande pubblico della metodologia di ricerca che caratterizza I Beni Culturali.