Nonostante le evidenze dell¿efficacia del trattamento endovascolare nell'ictus ischemico acuto da occlusione dei grossi vasi, ad oggi circa un terzo dei pazienti sottoposti a trombectomia meccanica (TM) con un risultato procedurale di successo non raggiungono l¿indipendenza funzionale a 90 giorni; tali casi vengono definiti ricanalizzazioni futili (RF). Si ritiene che la causa più rilevante della RF sia il fenomeno del No-Reflow (NR), caratterizzato da mancata riperfusione a livello microvasale malgrado la rivascolarizzazione dei grossi tronchi arteriosi. Nella genesi del NR sarebbero coinvolti sia fattori ematologici pro-coagulanti ed infiammatori che modificazioni della parete vasale a livello microvascolare.
Sebbene tale argomento susciti enorme interesse nella comunità scientifica, ad oggi non esiste un marker diagnostico per l'identificazione del NR.
Il Capillary Index Score (CIS) è un punteggio angiografico largamente utilizzato per valutare i circoli collaterali pretrombectomia. Integrando tale punteggio con la valutazione del washout di mezzo di contrasto, già utilizzato in letteratura per valutare il NR, abbiamo ideato un punteggio CIS modificato (mCIS)
La nostra ricerca si pone l'obiettivo di valutare la possibilità di calcolare il punteggio mCIS sulle serie angiografiche e della VasoCT angiografica al termine della TM e di esplorarne il potere predittivo dell'esito clinico e radiologico, così da validarne l'uso come possibile indicatore di NR.
La caratterizzazione del NR tramite una tecnica ampiamente riproducibile potrebbe permettere in futuro la selezione di quei pazienti che, dopo rivascolarizzazione in fase acuta, potrebbero trarre giovamento da terapie che agiscano a livello microvasale atte a prevenire il NR.
La pubblicazione nel 2015 dei trial sulla TM ha permesso a questa metodica di diventare, insieme all¿ormai consolidato trattamento trombolitico ev, la terapia di prima scelta nei pazienti con IIA e OGV entro le 6 ore dall¿esordio dei sintomi. L¿introduzione del trattamento endovascolare ha aperto una nuova pagina della ricerca che coinvolge in prima linea i neurologi vascolari come coordinatori di un team multidisciplinare che comprende radiologi, neurointerventisti e anestesisti.
In molti casi, nonostante lo sforzo congiunto di questo team nel raggiungere rapidamente la ricanalizzazione completa del grosso vaso occluso, molti pazienti non presentano il recupero clinico sperato, con un mismatch tra ricanalizzazione angiografica ottimale ed esito neurologico. Molti studi retrospettivi hanno provato a identificare le cause di questo fenomeno, ma ad oggi i risultati in letteratura solo molto contrastanti.
Sebbene gli studi multicentrici sull¿efficacia del trattamento endovascolare dell¿IIA da OGV abbiano utilizzato criteri clinici e radiologici rigorosi per selezionare i pazienti così da ottenere il maggior beneficio,, in circa un terzo dei casi il successo dell¿intervento non corrisponde ad un beneficio in termini di indipendenza funzionale.
Per questo, con il nostro studio, ci proponiamo di analizzare in maniera prospettica le variabili cliniche e radiologiche predittive di ricanalizzazioni futili.
L¿obiettivo del nostro studio è quello di identificare un marker radiologico riproducibile del fenomeno No-Reflow, partendo dall¿ipotesi che alla base di esso vi sia l¿occlusione del circolo microvascolare.
Attualmente la comunità scientifica non ha identificato una tecnica affidabile per l¿identificazione del NO-Reflow. Sebbene il TCD abbia fornito dei risultati promettenti, si tratta di una tecnica operatore dipendente e non sempre eseguibile immediatamente dopo l¿intervento di ricanalizzazione.
La valutazione angiografica al termine della procedura rientra nel protocollo di routine di una procedura di trombectomia meccanica: Il CIS è uno score già utilizzato e validato per la presenza di circoli collaterali pre-intervento, tuttavia non è mai stato valutato nelle sequenze angiografiche dopo ricanalizzazione. Se il mCIS post TM si rilevasse un predittore di No-Reflow, potrebbe diventare una metodica largamente utilizzabile.
Per la prima volta inoltre la nostra ricerca inserirebbe in maniera prospettica una nuova variabile, la valutazione VasoCT dell¿arteria appena ricanalizzata, mai eseguito in letteratura.
L¿identificazione dei pazienti con fenomeno del No-Reflow potrebbe permettere di selezionare quelli che si potrebbero giovare di interventi terapeutici mirati alla riperfusione del circolo microvascolare.