Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2512208
Anno: 
2021
Abstract: 

Il progetto intende offrire una innovativa analisi delle memorie degli spazi monumentali legati all'epoca fascista nel tessuto urbano di Roma, utilizzando una prospettiva etnografica capace di cogliere le cornici politiche e culturali che influenzano la fruizione pubblica del passato e l'esperienza dei monumenti. Etnograficamente la ricerca si incentrerà sul contesto del Foro Italico per cogliere la pluralità di esperienze e interpretazioni che dal basso vivono, immaginano, praticano e contestano questo "monumento abitato" (Iuso, Fabre 2010). Il progetto si inserisce nel vasto dibattito interdisciplinare sull'uso pubblico della storia, sulla costruzione sociale della memoria, sul ruolo del patrimonio nella costruzione dello stato-nazione e sul recente dibattito attorno alla cosiddetta "cancel culture" e ai monumenti contesi.
All'interno di questo inquadramento teorico, il progetto si concentra su come diversi attori sociali praticano e immaginano il monumento abitato del Foro Italico. Quali collettività si costruiscono sul senso di appartenenza a questo luogo? Quali sono i valori e i temi promossi? Come vengono abitati i suoi spazi? Quale costruzione sociale del passato è promossa? Il progetto vuole rispondere a queste domande attraverso una prospettiva etnografica e bottom up, capace di cogliere la stratificazione di significati legati a questo luogo conteso. Il progetto intende dunque (a) produrre un inedito studio etnografico delle voci e delle esperienze di chi abita e fruisce lo spazio monumentale del Foro Italico quotidianamente; (b) contribuire al dibattito attorno al rapporto tra storia, memoria e pratiche urbane del quotidiano; (c) restituire i materiali di ricerca a un pubblico non solo accademico per aprire un inedito spazio di discussione pubblica dove rinegoziare i significati attribuiti a un luogo, quello del Foro Italico, che è oggi cruciale per la rappresentazione dell'Italia contemporanea tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale.

ERC: 
SH5_8
SH6_8
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3186353
sb_cp_is_3277800
sb_cp_is_3170396
sb_cp_is_3178214
sb_cp_is_3172983
sb_cp_es_469182
Innovatività: 

Il contributo offerto dal presente progetto presenta più aspetti di innovazione.

a) contribuire al dibattito delle scienze sociali attorno al passato intersecando in maniera inedita gli studi sul patrimonio e lo stato-nazione, sulla memoria collettiva e sulla cosiddetta cancel culture.

b) Avviare una inedita indagine etnografica che permetterà di produrre una approfondita comprensione sia dei dispositivi dello Stato Nazione che plasmano lo spazio del Foro Italico sia delle persone che vivono, interpretano, eludono e usano tatticamente questo spazio durante la loro vita quotidiana, per lavoro o nel tempo libero (Bausinger 2008).

c) La restituzione etnografica della pluralità di voci e cornici valoriali che costruiscono il Foro Italico come spazio pubblico, campo di forze e luogo della memoria è volta anche a generare un principio di autoriflessione interna ai policy makers. In questo senso, da un lato, la ricerca fornirà fruttuose informazioni riguardanti l'efficacia delle istituzioni del patrimonio culturale, dall'altro lato, descriverà l'andamento di processi culturali globali relativi alle politiche della rappresentazione delle minoranze o dei gruppi sociali sottorappresentati o discriminati.

d) Contribuire alla discussione pubblica attorno al passato contestato e ai luoghi del patrimonio. Questo aspetto s'incrocia con quello sollevato dall'emergere della cosiddetta "cancel culture" e sui vari analoghi tentativi di intervento in quei contesti pubblici che rischiano spesso di riprodurre diseguaglianze o legittimare pratiche discriminatorie (Portelli 2020). Sebbene in Italia gli effetti della "cancel culture" abbiano suscitato dibattiti assai più circoscritti rispetto a paesi come gli Stati Uniti o il Regno Unito, è evidente che le questioni sollevate da tale discussione invitano ad un approfondito ripensamento dei sistemi di conservazione, fruizione, esposizione e rappresentazione delle tracce del regime fascista e in particolare quelle relative all'ideazione di una Roma Imperiale. Una questione che non può che giovare di quelle informazioni dal basso che la ricerca sul campo riesce sempre a raccogliere mediante l'ascolto di tutte le voci, anche dissonati, discriminate o dimenticate. In tal senso il progetto offrirà la possibilità ulteriore di confrontare le esperienze del ripensamento dello spazio pubblico attraverso l'osservazione dei contemporanei movimenti politico sociali di matrice antirazzista o femminista. Il caso romano sarà dunque osservabile attraverso una chiave internazionale, capace cioè di comparare tendenze globali e caratteristiche locali mediante la costruzione di un confronto con studiose e studiosi di altri contesti. L'idea è quella di concepire lo spazio pubblico come un termometro dei processi culturali occorrenti nella società globalizzata, sempre più interessata dall'incontro e dal confronto con l'alterità culturale, sociale e di genere. Inoltre, come mostrano diverse esperienze di patrimonializzazione partecipata, è necessario costruire dei tavoli di dialogo tra gestori e fruitori per la progettazione condivisa di spazi pubblici che siano appunto rispettosi delle svariate alterità che la quotidianità globalizzata propone nelle città contemporanee. In questo senso il progetto, forte del metodo della ricerca sul campo tradizionalmente attento alla dimensione interstiziale dell'esistenza, fornirà una ricca messe di informazioni e spunti riflessivi capaci di attivare processi di rigenerazione locale.

Bibliografia:

Bausinger H. 2008, La cultura dello sport, Roma.

Hartog F. 2003, Régimes d'Historicité. Presentisme et expériences du temps, Paris.

Palumbo B. 2003, L'Unesco e il campanile. Antropologia, politica e beni culturali in Sicilia orientale, Roma.

Portelli A. 2020, Il ginocchio sul collo. L'America, il razzismo tra presente, storia e immaginari, Roma.

Codice Bando: 
2512208

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