Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_909145
Abstract: 

All'inizio del terzo millennio, occorre prendere coscienza dell'opposizione tra l'universalismo romano, che
ha al suo centro il principio di inclusione, e il fenomeno della globalizzazione, non intesa in senso astratto
ma concreto, cioè essenzialmente economico-finanziario, che implica l'esclusione di popoli e individui, sulla base di esasperati etnocentrismi e nazionalismi.
Come ha insegnato Ulpiano, diritto pubblico e privato non sono tra loro separati: "il diritto privato è quello
che concerne l'utilità dei singoli" e "il diritto pubblico è quello che concerne la condizione (statum) della
cosa romana".
Nel passo ulpianeo, quindi, non v'è spazio per il moderno concetto di 'stato', estraneo ai romani, i quali,
piuttosto, avevano elaborato il concetto di 'Impero'.
Le critiche di Hegel contro il Sacro Romano Impero sono, infatti, un elemento essenziale per la costruzione
della teoria dello Stato. La teoria contemporanea dello Stato nasce quindi dal rifiuto dell'Impero.
L'obiettivo della ricerca è, appunto, quello di esaminare il fenomeno migratorio degli ultimi decenni
secondo le prospettive offerte dalle categorie giuridiche romane, come ius (publicum-privatum), civitas e
imperium, stanti le obiettive difficoltà di inquadrare tali fenomeni entro i moderni concetti di Stato,
ordinamento, popolazione e territorio, che di esso sono parte.
Le differenze tra impero e stato si riflettono, inevitabilmente, sugli altri concetti giuridici oggetto della
ricerca, migrazioni e territorio, che si relazionano ad ulteriori concetti, quali esemplarmente persone, beni,
cittadinanza, pace, con essi strettamente correlati. E di tali differenze risente pure la 'dicotomia'
(contemporanea) tra diritto pubblico e diritto privato, la quale, portata a conseguenze quasi estreme nello
scorso secolo, oggi appare in crisi.
La ricerca non si fermerà all'analisi delle categorie giuridiche romane, ma sarà orientata ad
approfondimenti delle odierne categorie giuridiche, nell'ottica comparatista.

ERC: 
SH6_10
SH2_1
SH2_4
Innovatività: 

La ricerca non si fermerà all'analisi delle categorie giuridiche romane, ma sarà orientata ad
approfondimenti delle odierne categorie giuridiche, nell'ottica comparatista.
L¿opposizione tra impero e stati si ripercuote sul piano dei poteri: il rapporto tra imperium e ius è diverso
dal rapporto tra stato e diritto (positivo). Lo stato (contemporaneo) è 'particolare' e 'effettivo', l'impero
(romano) è 'universale' e 'eterno', laddove ius esprime un concetto più vicino a quello di sistema che a
quello (odierno) di ordinamento.
Occorre sottolineare la profonda differenza tra concetti romani, quali esemplarmente ius, populus, urbscivitas,
orbis, maiestas e concetti propri delle concezioni positiviste (e stataliste) del diritto odierno, quali
sovranità dello stato, ordinamento, popolazione, territorio, cittadinanza.
Le differenze tra impero e stato (-stati) si riflettono, inevitabilmente, sugli altri concetti giuridici oggetto
della ricerca, migrazioni e territorio, che si relazionano ad ulteriori concetti, quali esemplarmente persone,
beni, cittadinanza, pace, con essi strettamente correlati. E di tali differenze risente pure la 'dicotomia'
(contemporanea) tra diritto pubblico e diritto privato, la quale, portata a conseguenze quasi estreme nello
scorso secolo, oggi appare in crisi.
Ecco, allora, le attuali discussioni sul rapporto tra stati e migrazioni e sulle cause che rendono così difficile
individuare soluzioni da adottare per 'governare' il fenomeno migratorio.
Ecco, allora, le attuali discussioni sulla 'costruzione' della categoria dei beni cd. 'comuni', al di là della
distinzione 'codicistica' tra beni pubblici e beni privati.
Si tratta di discussioni che prendono le mosse dalla fondamentale percezione della inadeguatezza delle
(odierne) strutture stataliste ed ordinamentali per fare fronte ad un fenomeno 'globale' ed 'epocale' come
quello delle migrazioni.
Si pone, allora, oggi più che nel secolo scorso, all'attenzione degli studiosi l'analisi delle categorie giuridiche romane, nell'ottica tracciata da Ulpiano, secondo cui il rapporto (diritto) pubblico-privato doveva essere
ricompreso entro 'duae positiones studii'. A cominciare, appunto, da quella di imperium, per continuare poi
a quella di civitas, nel senso di 'cittadinanza', a quella di ius, nel senso di 'sistema', a quella di res
communes, nel senso del superamento della stessa dicotomia pubblico-privato quanto a certi beni (di
vitale interesse).
Tutto ciò deve essere, inoltre, esaminato alla luce delle categorie religiose o, trattandosi anche di
ordinamenti riconducibili al sistema islamico, giuridiche e religiose. Anche in tale ambito, categorie odierne
come laicità, laicismo, sono messe a dura prova di fronte al fenomeno globale delle migrazioni che
coinvolge milioni di persone, anche di diverse confessioni religiose.
È di tutta evidenza che si tratta di concetti che devono essere messi a fuoco se si vuole garantire la vita delle persone ed un generale stato di pace che, invece, sono concretamente minacciati dalla assenza di
soluzioni fattive, radicali e condivise.

Codice Bando: 
909145

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